News 27 Ott 2011

Dark Souls – La Recensione

Basta leggere il logo “From Software” per far balzare all’istante nella mia mente uno stuolo di giochi tanto folli quanto difficili: Dark Souls non è da meno, accaparrandosi il titolo di Re in un’ipotetica classifica di giochi impossibili da terminare. Forti dell’esperienza accumulata con Demon’s Souls, i creatori di 3D Dot Game Heroes ci propongono un Action/RPG fuori dal comune, in cui non basterà scegliere accuratamente il proprio equipaggiamento per sopravvivere: sarà l’abilità stessa del giocatore a decretare il suo successo o la sua morte. Una trama contorta ma non lineare (e sopratutto non esageratamente forzata)  ci darà l’opportunità di testare i nostri nervi e la nostra attitudine al combattimento sfidando zombie, scheletri guerrieri, cavalieri indistruttibili e temibili boss dalle sembianze più disparate, uniti da un obiettivo comunque: quello di spazzarci via conmeno attacchi possibili. Accumulando anime e oggetti trovati sul campo di battaglia potremo potenziare il nostro personaggio, sviluppare punti vita, forza e quant’altro, migliorare armi ed armature, ma ci basterà morire per azzerare il nostro contatore faticosamente riempito.
Se avete amato Demon’s Souls, in Dark Souls troverete un gameplay perfezionato e una sfida sempre più appagante.

Titolo: Dark Souls
Piattaforma: Xbox 360 / Ps3
Sviluppatore: From Software
Publisher: Namco Bandai
Giocatori: 1
Online & Extra: Previsto
Lingua: Italiano (Testi), Inglese (Parlato)

Dopo aver amato/odiato Demon’s Souls (basti pensare che all’epoca lo giocai in versione import, non essendo sicuro di una possibile versione Pal), l’annuncio di un seguito suscitò in me delle sensazioni contrastanti: “Oh mio Dio, come vorranno tormentarci questa volta?”, oppure “Non ho più l’età per queste cose”. La promessa di tenermi a distanza di sicurezza da qualsiasi gioco From Software, solo per il mio bene psico/fisico (e con somma gioia del mio fegato) andò a farsi benedire con l’apparire dei primi trailer e info sul gioco.

Sarà più difficile ma meno frustrante” è stata una delle prime dichiarazioni di Hidetaka Miyazaki, Lead Designer della software house nipponica che più di tutte ha saputo conquistare il mercato occidentale con la sua impronta decisamente “Hardcore”. Come volevasi dimostrare, eccomi di nuovo a sudare freddo nella speranza di trovare un checkpoint quanto prima, a sparare frecce da km pur di evitare uno scontro diretto con qualche demoniaco cavaliere e a rileggere lettera per lettera il manuale…”magari sono i tasti ad essere sbagliati, non posso morire tutte quelle volte!” è un’ottima scusa da ripeterci nei momenti di sconforto.
Ma veniamo al dunque, preparate il pad e armatevi di una semplice cosa: no, niente spade leggendarie o alabarde affilatissime, parlo della pazienza.

Le Invocazioni saranno utilissime nei momenti più difficili del gioco...che saranno molto più frequenti di quello che possiate pensare

STORYBOARD

Nell’Era degli Antichi, il mondo era oscuro, avvolto in una coltre di nebbia e dominato dai draghi. Solo l’avvento del fuoco ha permesso la distinzione degli elementi nell’universo, generando il caldo e il freddo, la vita e la morte, la luce e le tenebre. Con l’arrivo dei Signori caduti, Nito, il primo dei morti, la Strega di Izalith con le Figlie del Caos, il Signore del Sole Gwyn con i suoi cavalieri ed infine il nano furtivo, cominciò la guerra tra uomini e draghi, terminata con la sconfitta di quest’ultimi e il tradimento del drago Seath il Senza-scaglie. Da qui ebbe inizio l’Era del Fuoco, ma presto le fiamme svanirono e le tenebre presero il sopravvento. Fra gli uomini sopravvissuti si distinguono i portatori del Segno Oscuro, marchio che identifica i Non-Morti

Queste righe tratte dal prologo credo che riescano meglio di qualsiasi altra cosa a descrivere la contorta trama di Dark Souls, non convenzionale anche in una narrazione  che nulla vuole togliere o sacrificare in nome della libertà, interamente concentrata nelle mani del giocatore. Verremo catapultati in una fredda cella, nella forma di Non-Morto, o “Vuoto”. Il nostro scopo sarò quello di riprenderci la nostra umanità (le 2 “condizioni” si differenzieranno oltre che nelle statistiche del protagonista anche in altre features che scoprirete addentrandovi in questa folle avventura) faticosamente guadagnata, coadiuvati da eccentrici quanto potenti Lord, guerrieri,fabbri e perché no, anche da altri giocatori online! Le fitte sotto-trame, le quest segrete e le leggende che scoprirete durante la vostra avventura andranno ad arricchire un’esperienza decisamente fuori dal comune.

Al tepore del Falò recupereremo le energie, sentendoci quasi a "casa" nel vedere gli spiriti degli altri giocatori connessi...ma ciò causerà il respawn di TUTTI i nemici.

 

GAMEPLAY

Dark Souls è un Action/RPG in grado di riassumere il meglio di entrambi i generi: 10 classi tra cui scegliere, equipaggiamento che va ad influenzare sia il danno inflitto che quello ricevuto, caratteristiche da aumentare (ognuna delle quali influisce un qualche particolare aspetto come la Difesa Fisica, quella magica, la resistenza al veleno etc.) e botte da orbi inflitte dalla  pressione dei tasti dorsali, schivate che ci salveranno la pelle e parate che rallenteranno la nostra morte più che certa.

Inizieremo con un breve tutorial, scarno, ma che ci lascia subito intendere le intenzioni degli sviluppatori: come un genitore severo, verremo fin da subito abbandonati a noi stessi, senza troppi convenevoli. Siamo soli, ma in realtà siamo una legione: centinaia di migliaia di gamers pronti a scambiarsi info utili sui nemici più estremi, armi segrete e tattiche definitive, aiutati dalle scritte “infuocate” tracciabili con delle pietre acquistabili (addio quindi ai fastidiosi messaggi di Demon’s Souls buoni solo ad aumentare la nostra frustrazione, ma state comunque attenti ai vari “C’è un tesoro qui sotto” lasciati davanti ad un burrone) tramite le Anime, il fulcro dell’intero gioco: uccidendo nemici, mini-boss o anche depredando i cadaveri dei soldati caduti, ne otterremo un discreto quanto preziosissimo quantitativo, servendocene per vari scopi; in Dark Souls c’è un sistema di progressione del personaggio, ma lungi dall’essere lo stesso dei classici GDR. Come se non bastasse, la morte equivarrà alla perdita di tutte le anime fino ad ora accumulate, salvo un tempestivo ritorno alla nostra “tomba spirituale”, la quale conterrà il nostro bottino fino a che non andremo a riprendercelo… ma non avremo seconde possibilità. Niente punti EXP et similia quindi, l’unica esperienza che otterremo consisterà nello stare attenti a qualsiasi cosa si muova e come si muova, niente punti da accumulare o mere statistiche.

Un uso sapiente dello scudo vi salverà in più di un'occasione

 

Starà a noi decidere come utilizzare al meglio le nostre sudatissime anime, stando bene attenti a sfruttarle con parsimonia e sopratutto con criterio: potremo potenziare il personaggio, andando ad aumentare un valore (come Resistenza o Fede), comprare equipaggiamento di vario tipo, armi da lancio, apprendere miracoli e magie, riparare o potenziare armature, o acquistare costosi strumenti chiave come il Kit di Riparazione, da comprare quanto prima alla modica cifra di 3000 anime; utilizzabile presso i Falò, vi permetterà di riparare le vostre armi senza il bisogno dei rari fabbri sparsi per il mondo di gioco, in quanto un costante utilizzo le porterà alla rottura.
E’ presente anche una sorta di sistema “legislativo” il cui intento è il mantenere l’equilibrio, ben più spietato di quello presente nella serie The Elder’s Scrolls, fatto di vendette divine, ordini segreti e liste nere: i giocatori che si macchieranno di determinati reati verranno “schedati” e perseguitati; il tutto non farà altro che aumentare l’oppressione che si respira per l’intero gioco, soprattutto vedendo alcuni nostri sfortunati compagni di avventure uccisi davanti ai Faló, il nuovo sistema di checkpoint in grado di abbattere la frustrazione provata nel precedente Demon’s Souls e uniche zone (più o meno) sicure.
Una menzione a parte riguarda l’Intelligenza Artificiale, la vera e propria nemesi del giocatore che tenta l’approccio a questo gioco estremamente ostico. Zombie, Cavalieri Oscuri e altre amenità brameranno ogni goccia del vostro sangue, il frantumarsi delle ossa è musica per le loro orecchie, ascoltare le imprecazioni rivolte a quel Falò a pochi passi dal nostro cadavere sarà il loro passatempo. Nei classici giochi, per sconfiggere i “mobs” (o semplicemente “nemici”) basterà colpirli, una o più volte, come una sorta di antipasto per l’altrettanto classico boss di fine livello e una volta compresa la tattica da usare contro questo o quel tipo di avversario, sarà una passeggiata proseguire.

Ma Dark Souls non è il classico gioco.

Ogni singolo nemico avrà il suo originale metodo per uccidervi e schivare i vostri attacchi, soprattutto se dotati di scudo. Le vostre armi potentissime scalfiranno a malapena la loro armatura, se il colpo non verrà assestato precisamente contro lo scheletro di turno, i ratti giganti vi infetteranno con 2 semplici zannate, portandovi ad una lenta ed inesorabile morte (a meno che non vogliate terminare la vostra scorta di Estus), i Cavalieri Balder saranno sempre sulla difensiva, l’unica tattica in nostro possesso è quella di uccidere silenziosamente colpendo alle spalle, ma sarà difficile rimanere inosservati contro simili machiavellici avversari. Avete presente quei giochi in cui, dopo averli divorati in lungo in largo a difficoltà “Normale” e “Difficile”, decidete di testare i vostri nervi con la modalità “Folle/Incubo/Inferno”? Ecco, la sensazione è che qualcuno vi abbia impostato senza dirvi nulla la difficoltà Ultra-Folle.

In più di un'occasione vi ritroverete ad ammirare gli enormi edifici, torri, castelli, avvolti da nebbie o circondati da montagne imperturbabili...salvo poi essere interrotti da qualche terribile nemico nascosto nell'ombra

GRAPHICS & SOUNDS

Il comparto tecnico è in generale buono, con il motore Havok come al solito sugli scudi, un’ottima gestione delle luci, una fisica discreta (anche se i cadaveri che si “appigliano” alle caviglie mi hanno lasciato interdetto in più di un’occasione) e una grafica che ha i suoi pro e i suoi contro. Se ambientazioni e  armi sono estremamente curate e permettono un’immersione completa nell’atmosfera del gioco tanto cupa quanto cruda, lo stesso non si può dire dei NPC e del nostro stesso personaggio. Volti anonimi e armature non prive di sbavature cozzano con le ottime animazioni, in qualche caso goffe, ma perfettamente realistiche nel caso di armi troppo pesanti per le nostre caratteristiche (potremo comunque usarle, ma è stato ottimamente resto l’immane sforzo del nostro eroe nel brandire determinate armi!). Magie, fiamme ed esplosioni sono ottime, davvero certosino il lavoro svolto dai ragazzi di From Software, così come per quanto riguarda le (rare) musiche e i rumori di sottofondo, i veri protagonisti del gioco e in molti casi nostri ottimi amici. In svariate occasioni morirete per via di quel dannato mostro sbucato dal nulla, del quale non avete ascoltato attentamente i passi o il tintinnio dell’armatura (il mio Headset 5.1 mi ha aiutato moltissimo in più di un frangente)! Più in generale, le epiche musiche verranno coperte dagli altrettanto epici suoni delle spade che si scontrano, le urla demoniache dei nostri nemici faranno eco ai corpi divorati dalle fiamme e i nostri pesantissimi passi ci faranno sentire tremendamente soli nelle cripte e nelle umide caverne.
Promossi ma con riserva: non essendo una produzione milionaria qualche problemino è comprensibile, ma stiamo parlando di problemi evitabili (non tutti ma quasi) tramite un assiduo beta-testing. Un minimo di impegno in più sarebbe sfociato in un comparto tecnico di alta qualità e senza difetto alcuno.

Il buio ci avvolge, ma gli spiriti invocati ci indicano il cammino da seguire...

ONLINE & REPLAY

Oltre ad offrire un Single Player non convenzionale, la componente Online non è da meno, risultando una delle più originali mai viste in un videogame (perfezionando ulteriormente gli esperimenti effettuati nel precedente capitolo). I “messaggi”, come detto, ci sono ancora, ma sono ridotti per via del costo delle pietre necessarie a lasciarli, evitando così a burloni e spammers di rovinare l’esperienza agli altri utenti, ma saranno utilissimi in quanto vi avviseranno della presenza di boss, fabbri, falò e quant’altro nei paraggi, particolari oggetti, trappole e suggerimenti in generale. Un’altra fonte di “informazioni” saranno le Pozze di Sangue che troveremo sul terreno: toccandole, vedremo lo spirito di un altro giocatore e il modo in cui è morto (fidatevi, non c’è niente di più esilarante nel vedere qualcuno uccidere decine di nemici e poi morire in maniera ridicola rotolando verso un baratro!), potendo anche “percepire” la presenza di altri giocatori che si trovano nella nostra stessa area e magari studiare la loro strategia.

Ma a mio modesto parere il colpo di genio dei ragazzi di From Software consiste nelle Invocazioni: tramite alcuni oggetti che troveremo nelle fasi più avanzate del gioco, potremo entrare sottoforma di spirito positivo, ma anche negativo, nella partita di un altro giocatore (ma solo nella forma umana)! Particolarmente utile l’invocazione tramite pietre bianche: se saremo noi a lasciarne una, chiunque nei pressi di uno dei boss principali potrà chiedere il nostro aiuto, mentre toccando le scritte bianche potremo scegliere se invocare un altro gamer connesso in quel momento oppure uno dei potenti NPC incontrati.

Riguardo la longevità, oltre ad essere enorme ed estremamente rigiocabile (potremo raggiungere il livello 999!), impiegheremo molto tempo tra il Borgo dei Non Morti e le altre zone tutte da esplorare del mondo di gioco, sia per la vastità e le numerose stanze segrete presenti, ma anche per l‘enorme difficoltà che ci spingerà a perdere ore ed ore a sviluppare il nostro personaggio (o semplicemente a risorgere e morire di continuo!). Personalmente, perdendo un po’ di tempo a potenziare il personaggio ma anche a morire miseramente, mi sono trovato alla fine del primo atto a ben 10 ore di gioco!

Non tutti i nemici saranno così "piccoli"....

 

IN CONCLUSIONE…

Dark Souls non è un gioco per tutti. Il successo di Demon’s Souls, su cui nessuno avrebbe scommesso dato l’enorme tasso di difficoltà, viene bissato, offrendo un gioco ancora più estremo ma sicuramente meno frustante, per via di scelte di game design decisamente più coerenti e ben ponderate, andando a perfezionare una formula unica nel suo genere che difficilmente passerà inosservata agli Hardcore gamers più smaliziati. Tecnicamente non eccelso ma comunque sopra la media, impiegheremo molte ore nel comprendere le complicatissime meccaniche, che ci spalancheranno le porte ad una delle esperienze più appaganti e particolari dell’attuale panorama videoludico.

La sua grandezza a mio parere è quella di aver creato attorno a sé una community di videogiocatori il cui unico scopo è quello di completare Dark Souls e sviscerarne ogni segreto, condividendo qualsiasi informazione utile all’ardua impresa.

Ennesimo trofeo per From Software, un Team che si pone come al solito al di sopra di qualsiasi paragone, in grado di offrire un’esperienza davvero unica, permeata da quel rapporto Odio/Amore già presente nel succitato Demon’s Souls o in altre perle del calibro di 3D Dot Game Heroes. Se riuscirete a sopravvivere alle prime 2 ore di gioco, vi troverete tra le mani il capolavoro che stavate lungamente cercando. Se cercate un passatempo che vi doni un’oretta di pura spensieratezza, accendete la Tv e gustatevi un bel film, perchè qui troverete solo una sfida con voi stessi (o in alternativa un’ulcera).

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SECONDO PARERE

by Sabrina “Sabrine” Moles

“Vi piace vincere facile?”, allora dopo aver speso circa mezz’ora per creare il vostro personaggio ideale e dopo 10 minuti di gameplay, Dark Souls diventerà il vostro gioco ideale per essere lanciato fuori dalla finestra.

Pochi sono i giochi con un quoziente di difficoltà come quello di Dark Souls, che si presenta come un videogioco snervante, dai controlli troppo complessi e talvolta imprecisi e dalle imprecazioni facili. Se siete dei giocatori amanti delle sfide e dei giochi impossibili, questo è esattamente quello che cercavate! Appartenendo alla prima categoria di giocatori, ovvero quella che ha avuto crisi di nervi già nella starting area, non posso valutare più di tanto il gioco avendo (per ora) rinunciato a proseguire nella campagna, anche se la curiosità di conoscere a fondo la storia è veramente tanta, stuzzicata soprattutto dal filmato iniziale che, a parer mio, sconvolge uno standard del fantasy, ovvero l’eterno legame tra draghi e fuoco lì dove invece il fuoco è in qualche modo antagonista dei draghi.

Un gioco consigliato solamente ai giocatori armati di pazienza infinita e un’abilità di gioco fuori dagli standard.

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