News 18 Apr 2012

Saint Seiya: la Battaglia del Santuario – La Recensione

Quando, all’inizio degli anni 90, la televisione italiana cominciò a trasmettere la prima serie dei Cavalieri dello Zodiaco, il successo fu immediato. Tanto che seguirono presto la distribuzione del manga e la vendita dei Myth Cloth, i modellini dei cavalieri che ancora oggi continuano a spopolare sul mercato. Non resta immune al fascino di Saint Seiya nemmeno il mondo dei videogiochi che, negli anni, ha deliziato i fan italiani con due picchiaduro su PS2, uno incentrato sulla saga del Santuario e l’altro su quella di Hades. E di nuovo dalla Battaglia del Santuario riparte questo capitolo esclusiva PS3, stavolta abbandonando il puro picchiaduro per approdare al genere musou, dove il cavaliere di turno dovrà abbattere centinaia di nemici per salvare ancora una volta la dea Atena!

Lo ameranno: i fan dei Cavalieri dello Zodiaco
Lo odieranno: chi non ama o non conosce la serie, chi odia il genere musou
E’ simile a: Fist of the North Star: Ken’s Rage, Dynasty Warriors

Titolo: Saint Seiya: la Battaglia del Santuario
Piattaforma: PS3
Sviluppatore: Dimps
Publisher: Namco Bandai
Giocatori: 1 – 2
Online / Contenuti : Classifiche
Lingua : Parlato giapponese / Sottotitoli in italiano

Riusciranno i nostri 5 eroi a superare le 12 case?

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STORYBOARD

La storia è quella che tutti gli appassionati conoscono, per averla vista decine di volte in tv o per averla apprezzata attraverso il manga del maestro Kurumada: la battaglia dei Cavalieri di Bronzo attraverso le Dodici Case che costituiscono il Santuario di Atena in Grecia. Una brevissima introduzione narra il tentativo di assassinare la dea, nelle vesti dell’infante Isabel, da parte del Gran Sacerdote e il sacrificio del cavaliere d’oro del Sagittario per salvare la bambina. La scena avanza dunque di 13 anni, presentando i 5 cavalieri di bronzo, Pegasus, Sirio, Cristal, Andromeda e Phoenix. Mentre Lady Isabel e i 5 cavalieri si recano al Santuario per fermare il malvagio Sacerdote, la dea viene colpita al cuore con una freccia, che può essere estratta soltanto dal Gran Sacerdote in persona. Comincia dunque per i cavalieri di Atena una lotta contro il tempo, 12 ore per attraversare le 12 case, ognuna presidiata da un Cavaliere d’Oro, uno per ogni segno dello Zodiaco.

La narrazione è molto scarna e si limita a dare pochissime informazioni al giocatore, tralasciando a volte anche elementi essenziali, che soltanto un fan della saga può conoscere: per esempio, non viene spiegato perché Sirio del Dragone è cieco, oppure non è chiaro il legame esistente tra Cristal del Cigno e la madre. E moltissimi altri elementi narrativi vengono dati per scontati, a ribadire che gli sviluppatori intendono rivolgersi soltanto a chi ha familiarità con il mondo di Saint Seiya.

Pegasus espande il suo Cosmo e taglia il corno del cavaliere del Toro!

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GAMEPLAY

Il gameplay della Battaglia del Santuario è molto semplice. Le mosse base sono relegate a due soli tasti, quadrato per il semplice pugno e triangolo per i colpi più potenti, la cui pressione in sequenza è utile all’esecuzione delle combo. A queste si affiancano 2 mosse speciali da attivare con la pressione del tasto cerchio o del tasto R1 e che riproducono gli spettacolari colpi, diversi per ciascun cavaliere, presi direttamente dalla serie animata. La pressione del tasto L2 permette inoltre l’attivazione del settimo senso, che potenzia notevolmente i danni inflitti dai nostri colpi. Mosse speciali e settimo senso utilizzano il cosmo dei cavalieri, segnalato da un’apposita barra blu, che si ricarica automaticamente nel tempo o con la pressione del tasto L1 di parata al momento giusto. Alcuni cavalieri hanno inoltre a disposizione caratteristiche speciali, come la possibilità di svestire l’armatura o la dotazione di un terzo colpo speciale.

In generale, è possibile suddividere il gioco in due parti: in una verremo assaliti da centinaia di nemici, sconfiggendo i quali otterremo punti esperienza e potenziamenti, e da una sorta di mini boss (cavalieri neri o personaggi di rilievo della serie animata, che compaiono senza nessun vero nesso con la storia narrata). A questo seguirà sempre uno scontro 1 vs 1 contro il cavaliere d’oro di turno, in cui sarà necessario schivare le mosse avversarie fino ad attivare, al momento giusto e con la pressione del tasto R2, il Big Bang, il colpo speciale unito alla potenza del vero settimo senso. Questa mossa sarà accompagnata da un filmato in cui il cavaliere compirà i gesti spettacolari visti nella serie tv, infliggendo al nemico una considerevole quantità di danni.

L’IA degli avversari è inesistente: da una parte avremo decine di nemici che si scagliano alla cieca contro il bersaglio, a volte senza riuscire ad aggirare i pochissimi ostacoli ambientali. Dall’altra, gli scontri con i cavalieri d’oro si riducono a un’infinita ripetizione di due o tre colpi, schivati i quali, l’esito dello scontro è a nostro favore.

La modalità Storia, attraverso una narrazione con scene tratte direttamente dall’anime, non è altro che un alternarsi delle due tipologie di gioco fino allo combattimento finale. A far da contorno, troviamo la modalità Missione, in singolo o in cooperativa, che permette di riaffrontare alcune battaglie 1 vs 1 del Santuario impersonando uno qualsiasi dei cavalieri di bronzo o i cavalieri d’oro sbloccati in modalità Storia. Non manca infine la classica modalità Sopravvivenza, dove poter sconfiggere centinaia di nemici per raggiungere il massimo punteggio.

Sarà davvero il cavaliere dei Gemelli quello che Andromeda sta affrontando?

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GRAPHIC & SOUND

Nell’intento degli sviluppatori di accontentare i fan, la riproduzione su una console HD di dettagli e colori di una serie andata in onda 25 anni fa (se consideriamo la versione originale) potrebbe far incorrere in giudizi molto negativi. Sebbene il comparto tecnico sia obiettivamente al di sotto della media, il Cel Shading utilizzato per questo titolo permette di riprodurre molto bene le immagini dell’anime. I modelli dei cavalieri e i loro colpi speciali sono molto dettagliati e fedeli a quanto visto in tv, così come le scene di intermezzo. Anche gli ambienti, spogli e poco vari, bene si adattano ai disegni originali, dove, a parte alberi, rocce o scalinate, non erano presenti altri elementi sulla strada per il Santuario.

La vera pecca del gioco è invece la gestione della telecamera fissa: nelle fasi con molti nemici a schermo, essendo incentrata sul giocatore, spesso non permette di vedere per tempo da quale parte verremo attaccati, rendendo difficili e frustranti queste fasi di gioco (soprattutto quando compaiono anche i mini boss). Le cose migliorano negli scontri contro i cavalieri d’oro, dove la telecamera, incentrata sul nemico, permette di non perdere mai di vista l’avversario.

L’audio è la perla di questo gioco: il filmato iniziale, con la sigla giapponese di Pegasus Fantasy, è quanto di più bello possa vedere un appassionato della serie. E giapponese è anche l’audio in game, con i cavalieri che urlano i nomi delle loro mosse speciali con le voci originali dell’anime e con gli effetti sonori caratteristici di ogni colpo. Stonano soltanto i sottotitoli che, oltre alla comprensibile localizzazione in italiano, mutuano anche i nomi dalla controparte italiana della serie tv: sentiremo dunque Ikki ma vedremo scritto Phoenix, oppure Shun ma leggeremo Andromeda.

Le animazioni delle mosse speciali dei Big Bang sono assolutamente fantastiche e fedeli alla serie TV!

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ONLINE & REPLAY

La modalità online di questo titolo riguarda soltanto il confronto delle classifiche derivanti dai punteggi maturati nelle modalità Missione (sia in singolo che cooperativa) e Sopravvivenza.

Dato che la modalità Storia offre soltanto poche ore di gioco, gli sviluppatori hanno aggiunto, oltre alle modalità già descritte e affrontabili con una ventina di cavalieri diversi, un sistema di crescita di tutti i cavalieri per potenziare sia gli attributi propri del personaggio sia la potenza delle mosse speciali.

Inoltre è presente una galleria dove, man mano che si avanza nel gioco, sarà possibile rivedere tutti i filmati e i modelli dei vari personaggi che avremo incontrato nella Storia. Gradita aggiunta per i fan, è inoltre possibile sbloccare le immagini dei Myth Cloth usciti sul mercato nel corso degli anni!

In modalità Sopravvivenza la possibilità di impersonare cavalieri d'oro può rendere le cose molto più facili...

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IN CONCLUSIONE

Saint Seiya non sarà certamente annoverato tra i migliori giochi di questa generazione. La veste grafica molto sobria, i problemi della telecamera e  il genere, non proprio tra i più apprezzati, allontaneranno sicuramente una larga fetta di giocatori.

Del resto anche la narrazione, molto superficiale in alcuni frangenti, non lascia adito a dubbi: non è possibile seguire gli eventi e godere in pieno della trama senza conoscerne già i particolari dal manga o dall’anime. Questo titolo si rivolge a tutti coloro che masticano già il mondo dei Saint, offrendo loro la possibilità di rivivere sulla propria PS3 una delle più belle saghe degli ultimi 20 anni. E sono certo che un vero appassionato metterà da parte i difetti e non si lascerà sfuggire questa occasione!

Phoenix ha la possibilità di svestire l'armatura per rigenerare più in fretta il proprio cosmo!

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SECONDO PARERE di Roberto “demon_rp” Pasanisi 

Saint Seiya, aka I Cavalieri dello Zodiaco La battaglia del Santuario, si presenta principalmente come uno dei tanti titoli della serie Musou, in stile dell’ultimo titolo dedicato a Kenshiro Kasumi, aka Ken il Guerriero, che altri non sono che picchiaduro a scorrimento dove ci ritroveremo da soli a fronteggiare centinaia e centinaia di nemici. Il problema però, è che questo nuovo episodio, ha deciso di prendere il gameplay di un genere che già ha un limitato spazio dedicato all’esplorazione degli ambienti, e lo ha piazzato su un paio di binari poco flessibili, che non è stata proprio la mossa più congeniale da fare. Il titolo segue la parte della trama legata alla corsa contro il tempo che i nostri Cavalieri dovranno affrontare attraverso le 12 case dei Cavalieri d’Oro, per riuscire a raggiungere il Gran Sacerdote e salvare così la loro amata Lady Isabel, reincarnazione della dea Atena. Peccato però che alcuni incontri fatti durante il tragitto non rispecchino correttamente la storia del manga/anime, creando di conseguenza dei buchi nella trama in chi, di questi nobili cavalieri, ancora non conosce nulla.
Movenze, animazioni, sonoro e colpi sono buonissimi, ma l’aspetto grafico sembra un po’ grezzo. Questo magari lo rende molto più vicino all’estetica di un anime giapponese, ma lo pone però un gradino più in basso rispetto alle produzioni attuali in quanto a comparto grafico. In compenso però, il titolo non soffre (non tantissimo almeno) della legnosità che invece affligge terribilmente il cugino Fist of the North Star citato prima, ma è veloce al punto giusto ed abbastanza reattivo da essere un buon “picchia picchia” a scorrimento.
La localizzazione invece è un qualcosa che pare fatto a metà… Spiego meglio. La traduzione ed il doppiaggio della serie tv in Italia, al contrario del manga, ha creato un po’ di confusione nei nomi dei personaggi, e così pochi sanno che il protagonista non si chiama realmente Pegasus ma ha il nome di Seiya, come del resto Phoenix si chiama in realtà Ikki e così via. Nella nostra versione del gioco quindi, ci ritroviamo con un doppiaggio giapponese con i nomi originali, e con i sottotitoli in italiano che invece riportano i nomi che abbiamo sempre ascoltato nel cartone. Sarebbe stato meglio forse, a mio avviso, procedere fino in fondo verso una delle due direzioni, usando quindi i nomi originali anche da noi oppure localizzando il doppiaggio in italiano rispettando la serie che tutti abbiamo visto.
In conclusione, Saint Seiya I Cavalieri dello Zodiaco: La battaglia del Santuario, è un must have solo per i fans più accaniti dei Saints, ma se cercate un picchiaduro robusto che vi doni ore di puro divertimento, ahimè, dovrete cercare altrove.

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