News 17 Set 2012

Tekken Tag Tournament 2 – La Recensione

Ti farò sanguinare le mani…

Torna su console il picchiaduro che per anni ha fatto da padrone in tutte le sale gioco del mondo intero. E con esso, tornano finalmente tra noi tutti i componenti della famiglia Mishima ed i protagonisti della saga di Tekken. Date il benvenuto a Tekken Tag Tournament 2. Il torneo sta per ricominciare.

Lo ameranno: tutti gli appassionati di picchiaduro ed i miliardi di fans accaniti

Lo odieranno: Tekken è Tekken, non si odia U_U

E’ simile a: Tekken Tag Tournament, Tekken Hybrid, Street Fighter X Tekken

Titolo: Tekken Tag Tournament 2

Piattaforma: Playstation 3, Xbox 360

Sviluppatore: Namco Bandai

Publisher: Namco Bandai

Giocatori: 1-2

Online: 2-4

Lingua: Italiano (Testi) / Varie (Parlato)

STORYBOARD

Fin dal filmato iniziale, si evince una sicurezza assoluta: il torneo The King of Iron Fist Tekken Tournament sta per cominciare. Ed a giudicare dai partecipanti visibili sul ring, se ne vedranno delle belle.
Il plot rimane tendenzialmente invariato, ed a parte alcune piccole novità tecniche, è un lineare torneo ad incontri diretti, dove sarà possibile partecipare sia in singolo che in coppia.
Al contrario però di alcuni degli episodi precedenti, la trama principale trova più fondamento nella modalità Laboratorio, dove troveremo una più agguerrita Violet System, che, dopo gli eventi di Tekken 6, ha ripreso lo sviluppo del Combot, un prototipo di combattente cibernetico appositamente creato per il The King of Iron Fist Tournament. Sfortunatamente però, il nostro Violet, proprietario della Violet System e direttore capo del progetto (per sua sfortuna), per un “piccolo” errore, cancella tutti i dati di combattimento raccolti dal prototipo migliore, e lo fa esplodere in mille pezzi.
Dopo l’esplosione però, qualcosa attira l’attenzione di Violet su un vecchio modello di Combot, stranamente ancora funzionante. Le sue speranze quindi di creare il combattente perfetto non sono perdute, ed il ricco proprietario, mosso nuovamente da un’improvvisa ondata di entusiasmo, ricomincia ad istruire il nuovo soggetto.
E’ chiaro come il sole che questa non è altro che una bellissima e curatissima messa in scena per presentare quella che potremmo definire la modalità di Tutorial del gioco, e che dobbiamo ammettere viene mostrata con una splendida veste. Gli intermezzi “filmati” infatti, hanno gli stessi tratti visti nel capitolo precedente, ed è innegabile che siano ben realizzati, poco movimentati certo, ma sicuramente ben fatti (Ndr: e smettela di guardare il fondoschiena all’assistente di Violet, non è educato).
Come avrete intuito quindi, il titolo manca di una modalità Storia vera e propria, ma non è totalmente assente però una sorta di caratterizzazione dei personaggi, che se anche si dimostra carente nello spiegare le motivazioni che spingono i combattenti a partecipare al torneo, almeno ne narra i vari epiloghi una volta ottenuta la vittoria (ad eccezion fatta per Tiger, che invece sembra non essere destinato a vincere il torneo :P).

Tre generazioni di Mishima a confronto, quasi una riunione di famiglia al completo.

GAMEPLAY

Qui la domanda nasce spontanea: cosa vi aspettate da un titolo chiamato Tekken e che principalmente è un picchiaduro?
Chi ha detto delle gare di auto clandestine? >_>
Scherzi a parte, il gameplay di Tekken Tag Tournament 2 rispecchia molto il suo ufficiale predecessore, ovvero il primo della serie Tag, e con le dovute modifiche ne perfeziona l’esperienza. Il sistema di comandi resta sostanzialmente invariato, ed in ogni caso tutto è praticamente configurabile come dai primi episodi.
La modalità Arcade quindi rimane tecnicamente fine a se stessa, fornendo un numero predefinito di scontri che porteranno sempre allo scontro ultimo con i capisaldi della famiglia Mishima, per poi passare per Ogre e Jun Kazama.
Molto più varia invece è da considerare la modalità Battaglia Fantasma, che vi farà combattere con una serie infinita di avversari di difficoltà differente, ed agghindati con le fogge più strane ed insolite che possiate trovare nei peggiori ring di Caracas…
I cosiddetti Fantasmi, altri non sono che ipotetici avversari che come voi hanno scelto due combattenti dal roster disponibile, li hanno personalizzati nella maniera peggiore ed immaginabile, e sono pronti a fare la fila per potervi affrontare. Peccato però che alcune di queste “combinazioni” estetiche siano realmente oscene. Passi il vedere alcuni personaggi vestiti come alcune versioni dei Power Rangers o di atipici cavalieri medievali, passi anche vedere delle gentil (si fa per dire) donzelle vestite da fatine o da donne Cupido, ma quando le alucce le indossano gli uomini, o cominciano a comparire nerboruti omaccioni vestiti come l’incantevole Creamy e con tanto di scettro col cuore… bhé diciamo che in tal caso le cose cominciano ad essere leggermente differenti, e non nel senso buono del termine…
Se anche voi avete intenzione di cimentarvi in simili esperimenti di composizione, sappiate che per modificare l’aspetto dei vostri eroi c’è l’apposita sezione Personalizza, in cui potrete tranquillamente creare i vostri scempi personali. Gli oggetti da usare per le personalizzazioni, possono essere acquistati con il denaro vinto durante i vari incontri, oppure sbloccati in alcune delle modalità presenti nel gioco.
Ma lasciamo il comparto dedicato alla moda e passiamo invece alle innovazioni tecniche che Namco Bandai ha deciso di proporci in questo nuovo capitolo della serie. Chiaramente tutte le novità che ci interessano sono incentrate sulle azioni di coppia del titolo, e state pur sicuri che con queste parole non ci stiamo riferendo alle interazioni sentimentali tra i vari personaggi… Stiamo parlando infatti dei colpi eseguiti in tandem da entrambi i componenti della squadra che abbiamo selezionato per combattere, che tramite apposite combinazioni di tasti, si cimenteranno in esplosive combinazioni di colpi. Del resto, il fulcro del titolo sono proprio i combattimenti di coppia, e quale miglior attacco può esistere se non una presa con tanto di sostituzione del combattente in gioco o qualche secondo di due contro uno come si vedeva in quei bei vecchi incontri di wrestling della WWF?.
Questo tipo di colpi è chiamato appunto TAG, ed indica delle mosse in cui prenderanno parte entrambi i componenti della squadra. Le combinazioni di tasti da eseguire, anche se comuni a tutti i personaggi, sono di media difficoltà di esecuzione, e necessiteranno di una tempistica di apprendimento e di allenamento in base alle capacità del singolo giocatore. Le prese, le combo e gli assalti che potranno essere lanciati con queste tecniche, diventeranno presto i vostri migliori amici, e per apprenderli alla perfezione vi consigliamo di ripetere i capitoli finali del Laboratorio.
Da non dimenticare poi la possibilità di concatenare un numero elevatissimo di attacchi uno dietro l’altro, riuscendo a colpire il proprio avversario in aria, a terra o anche quando sta cercando invano di rialzarsi. Questa tecnica, già presente in altre capitoli tekkeniani, qui fa splendida mostra di se, e ne potrete trovare un forte esempio nei piani alti della classifica della Modalità Fantasma, dove alcuni avversari non vi lasceranno un secondo di respiro.
Il comparto online infine, vi mette a confronto con i combattenti della rete di tutto il mondo, e nonostante soffra saltuariamente dei problemi di lag e dei favoritismi nei confronti di chi ha una linea migliore degli altri, resta un’esperienza divertente e ben strutturata. Raramente infatti, anche con lag pesante, la partita si disconnette, ed anche se a volte i tempi di attesa per trovare un match si allungano, si può sempre ingannare il tempo con la pseudo sessione di pratica che ci viene proposta mentre il sistema cerca un avversario adatto a noi.

Diffidate dall’avvenenza femminile, nasconde delle valide combattenti.

GRAPHICS & SOUND

Graficamente, il titolo chiede scusa del precedente scivolone, e presenta un aspetto molto più curato, con sistema di anti-aliasing più performante. I movimenti dei personaggi sono fluidi, veloci e ben definiti, anche se però non tutti rendono l’idea dell’effettiva potenza che viene sprigionata dai colpi inferti. Le arene di combattimento non sono forse alla stessa altezza dei combattenti, ma quando includono zone interattive che possono andare in frantumi, allora attirano decisamente di più l’attenzione. Da notare che tra quelle presenti nel titolo, ce n’è anche una che riproduce (forse non proprio fedelmente in toto) la Fontana di Trevi, uno dei vanti della nostra splendida capitale nazionale.
Meno graditi alcuni invece elementi presenti nell’editor dei personaggi, che come vi abbiamo anticipato lascia campo libero alla creazione di veri e propri mostri di bruttezza. A parte infatti alcune skin, come la versione robotica di Alex che fa molto Dinobot, o le armature “canoniche” da guerrieri e samurai, altre sono pressoché inutili con un personaggio del sesso sbagliato, ed il rischio di ritrovarsi con un Bob vestito da puttino con alucce ed un piccolo arco, potrebbe non farvi dormire la notte per parecchio tempo.
Il comparto audio, vi avviso, potrebbe far insorgere ai tipi più nostalgici o ai puri fans dello scorso Tag Tournament, qualche piccola lacrima. Tra i brani presenti nella colonna sonora, noterete infatti delle note molto familiari, che provengono dal tempo lontano del primo torneo di coppia. Il genere comunque si attesta tra l’elettronico ed il dance, che perfettamente si affiancano ai combattimenti senza tregua del titolo.
La localizzazione ci concede testi e sottotitoli in italiano, per il resto ogni personaggio ha i suoi dialoghi nella lingua di provenienza. E qui compare un cosa che lascia un dubbio amletico su come facciano a comprendersi una studentessa giapponese ed una pseudo-nobile francese se ognuna parla il proprio idioma di origine…

IN CONCLUSIONE

Tekken Tag Tournament 2 cerca di riportare la serie indietro nel tempo, ai fausti giorni in cui il brand era quanto di meglio si potesse trovare in fatto di picchiaduro, e dobbiamo ammettere che l’intento è stato praticamente mantenuto e soddisfatto. I fans di tutte le età ritroveranno un titolo degno del nome della saga, ed i neofiti se ne potranno innamorare come altri prima di loro.
Gameplay e comparto tecnico restaurati e tirati a lucido dalle novità introdotte, accompagnano un roster di combattenti selezionabili di prima scelta e qualità elevatissime, con circa una cinquantina tra i principali protagonisti di tutti i tempi di Tekken. Come sfortunatamente succede in questo genere di giochi, sono presenti alcuni personaggi che potrebbero essere considerati “più forti” o “più avvantaggiati” rispetto ad altri, ma bilanciare alla perfezione un’orda infinita di combattenti si sa che non è di certo facile. Indubbiamente però, visto la possibilità di effettuare anche incontri due contro uno, un occhio di riguardo maggiore a rendere pari un simile scontro non avrebbe fatto male.
L’amore e l’odio generati dalla ormai consueta tecnica del colpire l’avversario in aria, a terra o mentre sta cercando di rialzarsi, si attestano e trovano il loro posto negli onnipresenti sentimenti che oscillano tra l’adorare il gioco e volerlo gettare dalla finestra in mille pezzi dopo che un avversario con uno sputo di energia ci ha sconfitto con un’unica lunghissima combo. Ma se fosse sempre tutto facile, che gusto ci sarebbe a combattere? Perciò sotto con gli allenamenti, usate quelle dita fino a farle sanguinare sul pad, e soprattutto, non abbiate mai paura del vostro avversario, WE ARE TEKKEN and This is Spartaaaaaa! Ops… forse ho sbagliato citazione… O_O

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