News 24 Dic 2012

Nintendo Land – La Recensione

Per quanto non privo di difetti, abbiamo visto come ZombiU si sia rivelato un titolo di lancio di molto valido, capace di tracciare dei precedenti per quanto riguarda l’utilizzo dei due schermi che mette a disposizione WiiU. Nintendo Land, invece, decide di puntare tutto sul multiplayer e sulla formula di gioco nella quale ormai è maestra dei party games da salotto. Attingendo a piene mani da anni di videogames e saghe storiche, Nintendo Land è una raccolta di 12 attività da svolgere in compagnia utili per saggiare di cosa è capace il GamePad quando in casa si hanno quattro amici, bibite e popcorn.

Lo ameranno: Chi può contare su un salotto sempre pieno, i fanatici dello stile Nintendo
Lo odieranno: chi fosse alla ricerca di un manuale su come usare il GamePad
E’ simile a: Mario Party, WarioWare

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Titolo: Nintendo Land
Piattaforma: Wii U
Sviluppatore: Nintendo
Publisher: Nintendo
Giocatori: 1/5
Online: scambio Mii
Lingua : Italiano

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Acchiapparello

Delle 12 attrazioni proposte, quelle competitive sono sicuramente quelle più sponsorizzate ma anche le più divertenti. Il concetto alla base di tutte e tre le varianti si fonda sull’esperienza di gruppo che vede quattro giocatori muniti di WiiRemote contrapposti al possessore del GamePad. Mario Chase esprime benissimo il concetto, con quattro Toad intenti a placcare il Mii vestito da Mario il quale può contare sul vantaggio di poter visualizzare l’intera mappa di gioco. Analogamente Luigi’s Ghost Mansion prevede che sia il giocatore munito di GamePad a dare la caccia agli altri 4 nei panni di un fantasma. Il più simpatico dei tre però è sicuramente Animal Crossing’s Sweet Day, il quale raddoppia i personaggi da gestire sul GamePad, per una variante di guardia e ladri veramente spassosa. La gestione dei due avatar attraverso gli stick analogici sembra una cosa facile, ma non di rado capiterà di vedere sullo uno dei due iniziare ad andare per le fragole perché il giocatore è intento a guidare l’altro. Le battute sui carabinieri, poi, si sprecano letteralmente.

preparatevi a diventare dei provetti camaleonti per poter seguire due personaggi contemporaneamente

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Violenza di gruppo

Per quanto riguarda il gioco cooperativo, invece, le meccaniche si fanno più profonde ma anche l’equipaggiamento richiesto diventa maggiore. Pikmin Adventure dei tre è sicuramente il più riuscito e mette i giocatori nei panni di Olimar (ovviamente il giocatore munito di secondo schermo) e quattro pikmin. Ciò che sorprende di questo gioco è la sua natura non poi così “mini” con boss da sconfiggere, lanci precisi con un semplice tocco sul GamePad, pikmin che salgono livello raccogliendo il nettare e potenziamenti assortiti. Non è difficile immaginare cosa sarà il prossimo Pikmin 3 con un tale sistema di controllo. Anche se nel frattempo continuiamo interrogarci sul perché non ci sia statodato un episodio portatile su DS che sfrutti le stesse peculiarità.

The Legend of Zelda Battle Quest impone l’utilizzo del motion plus per un picchiaduro a scorrimento forzato nel quale fino a cinque link devono collaborare per arrivare alla triforza. Ovviamente il WiiRemote Plus serve a replicare fedelmente i movimenti della Master Sword che in maniera non dissimile dal recente Skyward Sword si comporta in maniera egregia. L’apporto del GamePad purtroppo è minimo, utile solo per simulare un arco: si mira coi giroscopi e si scocca con lo stick destro. Un ruolo marginale che contrariamente a quanto accadeva con pikmin rende più interessante l’esperienza telecomando alla mano.

Chiude il cerchio Metroid Blast, il gioco con più potenzialità sulla carta ma che a conti fatti si rivela essere il più problematico dei tre. Con l’accoppiata Wii Remote e Nunchuck la sensazione è quella di trovarsi davanti a una versione semplificata del mai troppo lodato Metroid Prime (con tanto raggio gancio!) e il che non può che essere un bene. I guai nascono quando al giocatore in possesso del GamePad viene chiesto di utilizzare i sensori di movimento per gestire il la direzione della navetta di Samus. Oltre alle due leve per muoversi e regolare l’altitudine. Inutili complicazioni derivanti dal voler sfruttare a tutti i costi le peculiarità del nuovo sistema di controllo ma che come sortiscono l’unico effetto di voler tornare a giocare alla vecchia maniera.

Mentre solitamente si fa a botte per usare il GamePad, per Metroid e Zelda vale il discorso contrario

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Simpatiche varianti sul tema

Per quanto riguarda gli ultimi 6 invece, si tratta di giochi da affrontare prevalentemente da soli, anche se è possibile chiamare un amico munito di WiiRemote al proprio fianco per farsi dare una mano. A prescindere da quale scegliate, si tratta comunque di attività minori, spesso lasciate in secondo piano (persino nei menù) in quanto buone giusto per vedere qualche utilizzo alternativo del GamePad e poco altro. Del gruppo solo Donkey Kong’s Crash Course riesce un minimo a stuzzicare l’interesse per via della sua natura di rompicapo. Attraverso l’utilizzo dei giroscopi e occasionalmente dei pulsanti dorsali e del microfono è richiesto giungere alla fine di un percorso a ostacoli particolarmente complicato. Difficile e stimolante Donkey Kong’s Crash Course ricorda tanto uno di quei giochini che vanno tanto in voga su smartphone e che per un prezzo irrisorio potrebbe anche essere venduto singolarmente. Anche Yoshi’s Fruit Cart abbraccia filosofia simile, ma con risultati meno convincenti. Dover tracciare linee sul touch screen e osservare dove andranno a parare sulla TV non è sicuramente la più originale o divertente delle prospettive. Bruttini e dimenticabili anche i giochi dedicati a F-Zero (Captain Falcon Twisted Race), e le vecchie glorie del NES (Octopus Dance e Ballon Trip Breeze), attrazioni minori buone giusto per far numero ma sulle quali difficilmente ci si sofferma quando si è soli in casa. Tuttalpiù che nessuna delle attrazioni di Nintendo Land supporta il gioco in rete. Takamaru’s Ninja Castle, infine, può vantare un’idea molto accattivante ma anch’essa purtroppo sviluppata con estrema superficialità. Tenendo il GamePad in verticale è possibile tirare shuriken ai ninja di cartone sul grande schermo, simulando il gesto con le propria dita sul touch screen. Nonostante risulti più originale che non far ballare un polpo o guidare un surrogato del Blue Falcon attraverso Mute City con dei comandi pessimi, anche Takamaru’s Ninja Castle si rivela presto l’ennesimo fuoco di paglia buono solo per impressionare i parenti in visita.

Diversamente dal multiplayer, le attrazioni in single lasciano veramente il tempo che trovano. ci fosse una qualche sorta di classifica online almeno.

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Oppa Nintendo Style

Il quadro tracciato con Nintendo Land è chiaro: con il GamePad in mano e degli amici intorno tutto è più divertente ma una volta finita la festa poco rimane con cui sollazzarsi. Ne consegue un’esperienza di gioco fortemente sbilanciata verso il multiplayer incapace di stregare a tutto tondo come auspicato. Le idee sicuramente ci sono, quello che manca è l’applicazione e la voglia di innovare tipica Nintendo. Le attrazioni da affrontare in solitario mostrano senz’altro idee curiose e accattivanti ma è difficile immaginarle integrate in un gioco vero proprio. Il discorso migliora per quanto riguarda il multiplayer ma anche qui è difficilmente è possibile teorizzare che le soluzioni adottate possano andare oltre l’ennesimo party games. Dove invece stranamente il titolo ha di che vantarsi è il comparto tecnico. Abituati a concepire Wii come un hardware dalla grande inventiva ma carente per quanto riguarda la potenza computazionale, vedere un tale sfarzo tipicamente “Nintendoso” lascerà di stucco qualcuno. Tutto è ancora una volta molto semplice e spartano a livello concettuale ma il supporto dell’alta definizione si vede (e si sente) tutto. Sotto questo punto di vista Nintendo Land riesce davvero a far intuire quel che potrebbe essere il futuro prossimo sul piano prettamente visivo. Artisticamente parlando, poi, siamo come al solito su livelli qualitativi altissimi, con “gioccattolosi” mostri meccanici e “pupazzosi” Mii davvero adorabili.

La piazza principale dalla quale è possibile accedere a tutte le attrazioni e incontrare i vari Mii connessi online in quel momento. Non è delizioso?

Il costo del biglietto

In conclusione Nintendo Land è un buon prodotto da portarsi a casa con la nuova console ma non eccezionale come ci si aspetterebbe. Se quello che cercate è il successore spirituale di Wii Sports in grado di spiegarvi le varie possibilità offerte dalla vostra nuova console, ZombiU è senz’altro un prodotto più consono. Se invece quello che cercate è un semplice emulo di Mario Party con il quale spassarvela in compagnia, salpate pure con il prossimo trenino in partenza per Nintendo Land, il divertimento è garantito.

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