News 02 Gen 2013

Far Cry 3 – La Recensione

Lo ameranno: I fanatici della caccia e del trekking su isole infestate dai pirati

Lo odieranno: Gli iscritti alla PETA, chi odia gli fps, e la giungla.

E’ simile a: Crysis

Titolo: Far Cry 3
Piattaforma: PC /
Ps3 / Xbox 360
Sviluppatore:
Ubisoft Montreal
Publisher: 
Ubisoft
Giocatori:
1 – 4 (Co-op Online)
Online:
Multiplayer fino a 16
Lingua :
Completamente in italiano

Il free roaming in prima persona di Ubisoft giunge alla sua terza incarnazione, con il bisogno di distinguersi, di innovare e sopratutto limare una formula oramai abusata e declinata in tutte le salse. E ci prova,sia  con la forza bruta e tecnica, sia con l’espansione del gameplay a formule mutuate da altri generi, che oramai incrociano e si sovrappongono all’fps, come il gdr.

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Le varie forme della follia
Far Cry 3 non ci metterà  nei panni di un duro mercenario, nello scenario africano, pronto ed addestrato alla guerriglia, ma in quelli di Jason Brody, un tipico alto borghese americano, con la voglia del brivido e degli sport estremi.
Jason assieme alla sua ciurma di fastidiosi compagni, (fra cui i suoi due fratelli e la sua donna) dopo un lancio in paracadute sfortunato vengono a trovarsi nelle grinfie di un pirata, un certo Vaas, (quel bel tomo con la cresta  chiaramente schizzato che vediamo campeggiare ovunque negli artwork) che non sembra convinto su cosa fare delle sue nuove prede. Gli daremo un suggerimento noi portando Jason alla fuga dal campo in un classico tutorial stealth, alla fine del quale saremo quasi abbattuti a fucilate nel bel mezzo della giungla.
Ci porterà  in salvo un tale Dennis, che accoglie tra l’altro il nostro risveglio dal coma delle ferite inflitteci durante la fuga, con un bel tatuaggio tribale, sull’avambraccio sinistro.
Dennis ci accoglie nella tribù dei Rakyat, e ci offre aiuto per liberare i nostri amici, ma, ci spiega,  cripticamente e con un sorriso che non ci piace (ma potrebbe essere dovuto ad allucinogeni), che  dovremo perseguire il sentiero del guerriero, per ottenere ciò che desideriamo.
Il sentiero del guerriero consiste in molto piombo,regalato e subito, in tanta caccia alle variegate prede dell’isola, e in missioni alla Indiana Jones, inframmezzate da lisergici viaggi, che espanderanno le percezioni e abilità  di Jason; fino alla fuga dall’isola con i suoi compagni superstiti… oppure no.
Il plot per quanto semplice è  cinematograficamente ben realizzato, molto trascinante e coinvolgente, le cut scene sono poche, per fortuna, come dalle migliori moderne e tradizioni si cerca di dipanarlo in gioco, in modo dinamico e in tempo reale.

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Stealth, fucili caccia e ortofrutta

Ubisoft riprende i fondamenti del successo della serie, l’isola è molto ampia, in larghezza in altezza, e in profondità , l’esplorazione è  garantita. A differenza del precedente capitolo, dove nel pieno dell’Africa si è rinunciato consapevolmente all’introduzione di animali selvaggi e pericolosi, in questo terzo capitolo sono presenti, anzi direi molto presenti.
Oltre a fornire parte delle missioni secondarie, che sono costituite da vere e proprie battute di caccia di specie rare (immagino la felicità degli animalisti), sono un ostacolo continuo, durante i tragitti per strade non battute.
Ma costituiscono anche una parte di strategia attiva nel gameplay, visto che molti accampamenti dei pirati hanno gabbie con animali feroci, che potremmo aprire per far scatenare la fiera contro i nostri nemici (se siamo cosi’ avveduti da aprirla a distanza); occasionalmente anche animali esterni attaccano questi  accampamenti , almeno in un’occasione uno dei miei attacchi è stato completamente risolto dall’assalto dell’animale in gabbia e di due vaganti. Gli assalti furtivi costituiscono sempre una buona sfida, anche se alcune facilitazioni appaiono decisamente fuori luogo e incomprensibili, anche senza usare lo  sgravatissimo aiuto della fotocamera, che tagga ogni nemico a distanza, basta inquadrare nel mirino per qualche secondo il nemico e sarà comunque taggato, comunque il grado di attenzione delle guardie è nella media, sopratutto ce ne sono spesso un gran numero, con raddoppi di guardia; inoltre considerando il fatto che, eliminando tutti i pirati di un avamposto furtivamente, lo acquisiremo con il massimo bonus di esperienza, ci spingerà a tentare vari approcci silenziosi e letali, in pieno stile rambo (coltello e arco). Molto ben implementato il sistema delle coperture automatiche e la gestione dei nostri movimenti, fluida e deliziosamente realistica, nelle cadute nei lanci e nelle scivolate.
Un’altra novità sostanziale  l’inserimento di elementi gdr, come il crafting e un albero di abilità. Jason potrà costruire vari utili utensili con le pelli degli animali cacciati, faretre e fondine più capienti, fino ad un portafogli più generoso (no, sull’isola non ci sono ATM); inoltre con le piante che si possono recuperare nella giungla potrà confezionare sieri da iniettarsi, per produrre vari effetti, dal banale recupero di salute, fino a un’apnea prolungata, passando per la resistenza al fuoco. Quantomeno a normal, però, devo dire che la preparazione dei vari sieri è spesso fine a se stessa, e non necessaria alla completazione del gioco.
E’ quindi stato introdotto tutto un sistema di esperienza, guadagnata conquistando le fortezze nemiche, tramite le main quest e uccidendo con stile i nemici. Accumulando abbastanza esperienza guadagneremo punti per acquistare nuove abilità, alcune molto simpatiche come togliere la sicura alla granata nelle tasche del nemico, o semplicemente potenziare abilità, di corsa di nuoto ed apnea. Anche in questo caso, almeno livello normal, solo alcune verranno veramente utili.
Sono molte le missioni secondarie che troviamo sparse per l’isola, gare  con vari veicoli, consegna di rifornimenti, sempre su diversi veicoli, di terra e mare, tramite checkpoint a tempo, le citate battute di caccia, e l’uccisione con il coltello rituale di capi di bande di pirati locali.
Le missioni saranno sbloccate liberando i vari accampamenti, che ci regaleranno anche punti di movimento rapido (no niente più autobus). Si sente la mancanza di missioni secondarie più varie ed articolate, anche se il piacere dell’espugnazione dei vari campi, considerati i vari approcci, dallo stealth, all’assalto frontale con rpg, all’uso di animali di supporto, e le gare sui veicoli, che ora hanno un modello di guida decisamente  migliorato, sembrano non stancare mai. Certo mentre il realismo e l’immersione  aumentato per quel che riguarda la fauna, le animazioni e il gran lavoro che fa il Duna2, la presenza di un fastidioso standardizzato hud alla GTA l’ho trovata molto stonata. L’uso della mappa “fisica” e dei vari gps, come in passato avrebbe regalato più profondità. In generale si è persa un po’ la potente natura sandbox che caratterizzava lo scorso capitolo.

 

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Fuoco e fiamme!

Il Dunia engine 2,  motore grafico proprietario Ubisoft, si comporta  in maniera egregia, nella gestione delle luci,del meteo, della fisica e delle luci dinamiche. Fantastico il fuoco e le fiamme, che si espandono realisticamente attorno a noi ( e su di noi), rendendosi un utile elemento di gameplay.  Su pc il gioco per tenere i 60fps, massimizzato, ha bisogno di una configurazione hardware veramente esosa, forse qualche problema di ottimizzazione c’è, ma basta qualche ritocco, e tutto il ben di dio si muove ad un frame rate più che accettabile.  Splendide le animazioni degli animali, le espressioni facciali e la recitazione di tutti i protagonisti, il modello di guida è stato molto migliorato, e vi assicuro che vi divertirete un mondo ad effettuare le varie missioni secondarie con i mezzi, di terra e d’acqua. La sensazione delle armi è nettamente migliorata, anche se alcune armi da fuoco ancora non arrivano al feeling dei grandi del genere fps,  nel complesso sono realistiche e godibili  nel loro utilizzo. Riuscitissimo  l’arco, sia per tattiche furtive grazie alla sua silenziosità, sia perché dotato di frecce esplosive o infuocate. L’accompagnamento musicale è impeccabile, passando da un bellissimo e nostalgico tema principale a cattiverie filo elettroniche nelle parti più concitate e lisergiche. Una nota stonata  data dalla distruttibilità degli ambienti, benché non si pretendesse un battlefield, qualche devastazione in più avrebbe fatto di certo bene, sopratutto al multiplayer, e in generale l’interazione con il fogliame pare meno “viva” meno fisica, e meno chiara che nel precedente.

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Vendetta in compagnia

La sezione multiplayer  risulta ben fornita, e copre tutte le modalità che i giocatori degli fps moderni si aspettano.
E’ presente una coop, che ci trova, assieme ad altri 3 giocatori, in un’avventura parallela, svolta sull’isola. Potremo scegliere uno fra quattro personaggi, tutti dal passato burrascoso, che include l’utilizzo massiccio di armi, introdotti da un bel filmato con un efficace taglio registico d’azione, non comune; l’obiettivo dei quattro é trovare, e possibilmente far fuori, il capitano della nave dove erano imbarcati, che li ha venduti ai pirati locali.
La coop é  molto divertente, discretamente lunga, ed alterna fasi di combattimento e attraversamento di zone nemiche, a fasi in cui saremo costretti a raccogliere oggetti da posizionare, razzi da lanciare, o proteggere navi, o altri oggetti chiave. In più occasionalmente sfideremo i nostri compagni in vere e proprie gare, come il “tiro al cattivo” dove si vedrà chi mette fuori gioco più pirati possibili con il fucile da cecchino, oppure una sfida su moto d’acqua, dove ci si darà battaglia per raccogliere e posizionare bombe su una barricata che blocca la via.
Il multiplayer competitivo offre le comuni modalità,  il classico deathmatch e deathmatch a squadre , inoltre avremo la modalità Dominazione, che è  la classica conquista e difesa di posizioni, con la  simpatica variante Rogo, dove la vittoria sarà raggiunta dando fuoco ai campi avversari.
Durante le partite multigiocatore accumuleremo punti e livelli, per sbloccare  armi ed equipaggiamento, per creare una nostra classe combattente personalizzata.
Le mappe sono ben bilanciate, i combattimenti si realizzano sempre in una guerriglia stretta alla cod, con poco respiro e scarsi spazi aperti, ma per questo sono sempre molto concitate e feroci, l’utilizzo del grido di battaglia, che permette di offrire bonus di vario genere “urlando” verso i nostri compagni


Non si può negare che Ubisoft Montreal abbia fatto grandi passi avanti in quasi tutti gli aspetti, riuscendo a confezionare un’avventura single player, free roaming, appassionante che difficilmente annoia, fino alla sua inaspettata, conclusione. Tecnicamente quasi ineccepibile (e lo sarà sempre di più viste le varie mod che già sono uscite, almeno in ambiente PC). Certo l’antiestetico e invasivo hud a mio parere poteva essere evitato, mantenendo l’approccio rustico e meno teleguidato del passato, e le missioni secondarie, per quanto divertenti sarebbero dovute essere sicuramente più varie, ed articolate, l’isola è così bella realistica, pulsante di vita e di scorci affascinanti che è un vero peccato non aver fatto di più da questo punto di vista;  avrei preferito anche i comprimari più presenti, e meno semplici comparse sullo sfondo. Detto ciò Far Cry 3  è certamente  una delle migliori avventure fps, in single player  dell’anno,  completissima e dotata di un multigiocatore che non si fa mancare proprio nulla.

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