Gioventù bruciata…
Dopo l’ingannevole ubriacatura di colori che ha contraddistinto la fase promozionale – protagonisti assoluti i social network – debutta nelle sale italiane il nuovo film di Harmony Korine. Accecante eppure oscuro, Spring Breakers ha un’anima nera in un corpo fluorescente.
Già, perchè la facciata festaiola e trasgressiva nasconde una chirurgica, sconfortante analisi della “cultura” giovanile odierna, negli States e non solo. Le celeberrime note di Skrillex e colleghi coprono disagi inammissibili, paure, insicurezze profonde e, forse, pericolose. L’atmosfera ha il sapore della libertà, ma c’è qualcosa di marcio e l’odore arriva chiaramente alle narici, sta a noi indagare o fingere di non sentirlo.
La scelta operata da Korine è furba e coraggiosa.
Partendo dal cast, che non pesca da squallidi bassifondi metropolitani ma da produzioni Disney (Vanessa Hudgens, Selena Gomez) ed holliwoodiane (un magistrale James Franco in versione gangsta) fino ad arrivare alla scelta (azzeccatissima) della soundtrack ed al tocco giocoso, multicolore e roboante , da luna park cucito su ogni frame, il regista statunitense inscena un inquietante teatrino di maschere e cancella completamente la speranza dall’equazione. Sole, alcool, belle ragazze e feste in piscina, ma il Vuoto è solo qualche centimetro sottoterra.
E’ questione di illusione e disillusione, di chiaro-scuri, di miraggi e discorsi falsi quanto poveri.
Che Korine sapesse rappresentare il disagio (giovanile e non) era chiaro, basti pensare alla sua sceneggiatura per Kids, o al più recente Gummo, vero e proprio affresco verista su una realtà che posso definire sconvolgente per quanto piatta sia, e questa nuovissima pellicola ne è la conferma definitiva. Sa con chi ha a che fare, a chi si rivolge, non si accomoda nell‘iperuranio spianando l’indice dell’adulto che ha capito tutto ciò che c’era da capire. Il suo è un Cinema intelligente, acuto, a tratti geniale. Certo, bisogna saper andare oltre l’immagine, a fondo, ma il compito è reso più semplice da una regia impeccabile e da interpreti assolutamente all’altezza. Insomma, consigliatissimo.
Vedere per credere!
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A noi ricorda…
GTA: al di là di plot e personaggi completamente differenti, la saga Rockstar adotta lo stesso occhio cinico e sarcastico nell’inscenare bassissimi momenti di (mala)vita americana. Se dal mucchio peschiamo Vice City, poi, la somiglianza è marcata anche a livello estetico!
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E voi, lo avete visto? Cosa ne pensate? Votate qui oppure lasciate un commento in basso!
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Da non perdere al cinema anche…
Il Grande e Potente Oz: il nome di James Franco capeggia su weekend e botteghino. Oltre ad Alien, allucinato gangster a piede libero in Spring Breakers, eccolo ad interpretare nientemeno che un giovanissimo Mago di Oz nella nuova, fantasiosa pellicola Disney siglata Sam Raimi… per la gioia di grandi e piccini!
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Buona visione, e… a venerdì prossimo proprio con la recensione de Il Grande e Potente Oz… ricordiamo che nelle sale uscirà Sinister (14/3/2013), cui abbiamo già dedicato uno speciale in seguito all’anteprima esclusiva del film a Milano: potete trovarlo QUI! A presto!
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