News 11 Mar 2013

Crysis 3 – La Recensione

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Dopo un leggendario debutto su PC e dei sonori “Traditori!” per l’approdo della serie su console, la tecnicissima Software House tedesca Crytek chiude il cerchio iniziato nel 2007 con un protagonista semi-nuovo, una Nanotuta semi-nuova e qualche effettiva novità/influenza da annoverare del suo collaudato FPS. Il corpulento Prophet è pronto ad offrirci i suoi servigi ed i suoi poteri…e voi?

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Lo ameranno: chi è stufo del solito FPS su binari
Lo odieranno: i fan della serie alla ricerca di un capolavoro
E’ simile a: Battlefield in un futuro post-apocalittico e con i super-poteri alieni

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Titolo: Crysis 3
Piattaforma: Xbox 360 / PS3 / PC
Sviluppatore: Crytek
Publisher: EA
Giocatori: 1
Online: 2-12
Lingua : Italiano

Welcome to the Jungle!
Welcome to the…Welcome to New York 2.0

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Nomen Omen

Altro giro, altra corsa: nonostante fosse presente, in un modo o nell’altro, in tutti i precedenti capitoli della serie, il nerboruto Prophet era sempre rimasto una figura misteriosa, un glorioso capitano temuto e rispettato, ma con qualche pericoloso segreto da nascondere. Le nebbie che coprivano la sua storia e il suo sospetto rapporto con quei maledetti invasori verranno diradate in questo terzo (e conclusivo?) capitolo, in cui prenderemo finalmente il controllo del profetico, c’è da dirlo, Laurence Barnes. Chiamarlo in tal modo, come capirete sin da subito, sarà però un grave errore: il nome borghese o “umano” del nostro eroe sembra infatti solo del freddo inchiostro su una carta d’identità ormai, in quanto di umano, in lui, non c’è più nulla. La sete di potere distrugge e corrode la flebile carne, e, quando posto davanti alla scelta di dover sacrificare qualcosa in cambio dell’ultra-terrestre Nanotuta (giunta alla versione 3.0), l’ex capitano della squadra Raptor non poté far altro che abbandonare la sua condizione di mortale, avviando il suo cammino verso la condizione di oltreuomo.Crysis 03

Dopo il giro del mondo compiuto con il precedente capitolo, Crytek adotta un approccio che definirei aristotelico, sfruttando una irriconoscibile New York (tristemente ribattezzata 2.0, visto il modo in cui è stata conciata) come unico teatro dello scontro finale contro C.E.L.L. e Cef (o Ceph…meglio Ceph), della quale esploreremo fogne, foreste, crateri, deserti e palazzi distrutti, senza però trovare scorci od elementi tipici (salvo qualche rarissimo caso in cui ci sentiremo un po’ come Taylor de “Il pianeta delle scimmie”) che ci permettano di farci sentire davvero nella Grande Mela. L’anno è il 2042, 19 anni dopo Crysis 2, C.E.L.L. è diventata ancora più grande, subdola e crudele, schiavizzando gli umani in maniera “legale” approfittando della povertà dilagante e del suo controllo delle fonti di energia.

Un manipolo di ribelli umani, di cui fa parte una vecchia conoscenza (il buon vecchio Psycho, ora in comunissimi panni) chiedono e ottengono l’aiuto del nostro Prophet, ma neanche lui poteva immaginare che quelle visioni, che continuano a tormentarlo, potessero mai realizzarsi. Il Ceph Alpha e il suo sconfinato esercito di tentacolari sottoposti sta per essere risvegliato, e i soprusi di quella schifosa multinazionale diventano quasi delle pacche sulla schiena, a confronto…

La trama si rivela a conti fatti canonica, con i soliti alieni da debellare, i soliti buoni che diventano cattivi e tutti i tipici cliché offerti da Hollywood, condita però da un misterioso patriottismo a stelle e strisce (nonostante il quartier generale di Crytek si trovi a Francoforte), pochissimi personaggi che ci accompagnano/perseguitano per gran parte dell’avventura non senza annoiarci ed un alternarsi costante di banalità e buonissime trovate dal sapore epico, con un climax emozionale verso la fine che si ferma però sul più bello.

E’ pur sempre uno sparatutto, no?

La perdita della Nanotuta e dei suoi poteri ha traumatizzato il povero Psycho
La perdita della Nanotuta e dei suoi poteri ha traumatizzato il povero Psycho

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La mia tuta è differente

La serie Crysis si è sempre contraddistinta dalla massa degli FPS per due elementi in particolare: la struttura dei livelli, ad ampio respiro e decisamente lontani dalla disarmante banalità, a base di corridoi, offerta dalla stragrande maggioranza dei titoli odierni, e la Nanotuta del protagonista di turno, la quale offre incredibili poteri come l’occultamento (in soldoni, si diventa “quasi” invisibili), incredibile agilità (sia nei salti che nella corsa) e una coriacea corazza, il tutto per brevi periodi di tempo, inframmezzati da altrettanto brevi cool-down. L’unione di queste due peculiarità, oltre che offrire un minimo di varietà ad un genere sempre più stantio ed auto-referenziale, garantisce una molteplicità di approcci, tra uno più ragionato ed appagante dal sapore stealth e uno più redneck e becero, fatto di bombe a mano, trick e track e kg di piombo fumante, coadiuvato comunque da un level design che anche in questo terzo capitolo si conferma adatto alle possibili opzioni di avanzamento.

Crysis 09Quando però una delle componenti fondamentali di questo collaudato ecosistema invece di migliorare, peggiora, tutto ciò che di buono un titolo come Crysis 3 ha da offrire viene in parte annebbiato. L‘IA zoppicante del precedente capitolo torna infatti con qualche nuovo lieve problema, minando in più di un’occasione l’esperienza di gioco: la mia partita, giocata a Veterano, è stata infatti contraddistinta da rare morti “improvvise” (one shot/one kill immotivati) ma è spesso filata via liscia come l’olio, tra nemici abili (quasi sempre) a nascondersi ma timorosi di uscir fuori a far assaggiare il loro piombo al buon Prophet, salvo spesso abbandonare il loro sicuro rifugio per lasciarsi piantare un proiettile in testa senza timore alcuno, almeno per quanto riguarda i soldati umani.

Gli alieni saranno più agguerriti ed assetati di sangue, , ma anch’essi sembrano entusiasti di lasciarsi massacrare dal nostro fuoco, a meno che, ovviamente, non preferiscano camminare su un bel campo minato fresco di conversione (ne parlerò a breve) con l’ingenuità di un infante al primo giorno di scuola. La vera frustrazione viene però raggiunta con il tentare un approccio stealth: con il potere occultamento attivato, avvicinarsi ad un singolo nemico, distante decine di metri dai suoi compari, per poi sgozzarlo alle spalle nella maniera più silenziosa possibile, farà allertare chiunque nel giro di km, vanificando qualsiasi possibile tattica ragionata e costringendo il giocatore a darsi al grandguignol più sfrenato.

Problemi dell’IA a parte, Crytek ha inserito poche ma mirate migliorie, tra cui spiccano l‘hacking, il quale diventa una sorta di mini-game, e la gestione di moduli della Nanotuta 3.0. Dall’attivazione di porte, alla conversione di campi minati e torrette, fino alla destabilizzazione delle difese degli Scorcher (alieni dotati di una corazza impossibile da scalfire), uno dei nuovi poteri a disposizione di Prophet consisterà nel manipolare la tecnologia sia umana che extra-umana tramite la pressione del tasto X/Quadrato in un preciso momento, segnalato su schermo tramite il frenetico muoversi di due linee entro un certo periodo di tempo. Sbagliare ci farà solo perdere qualche secondo prezioso, spazzando via qualsiasi senso di sfida e/o soddisfazione da questa nuova meccanica di gameplay, mentre il corretto hackeraggio ci porterà vantaggi di non poco conto, tra cui la possibilità di volgere a nostro favore torrette e sopratutto campi minati, con esplosivi indifferenti al nostro passaggio ma che, una volta attirati gli avversari, deflagreranno in un’estasi di luci.

Riguardo la nuovissima Nanotuta, oltre ad avere un visore termico ed un potente sensore che ci permetterà di studiare l’ambiente circostante (identificando nemici, armi, munizioni e collezionabili), così come i già noti innesti delle armi (che permetteranno di personalizzarle in tempo reale e in ogni dettaglio, dal mirino al caricatore) sarà possibile personalizzarla con un massimo di 16 moduli, divisi in 4 scaglioni (non potremo quindi attivarli tutti contemporaneamente, ma solo quattro alla volta secondo tre combinazioni prestabilite da noi stessi) ed attivabili tramite potenziamenti da recuperare sul campo di battaglia. Crysis 05Le abilità spazieranno da un miglioramento dei poteri all’efficacia delle armi, e svolgendo determinati compiti (come uccidere X nemici o ripristinare X punti corazza) potremo accrescerne l’effetto, donando un ulteriore tocco strategico al valido gameplay, il quale ci sprona ad alternare il classico shooting a tecniche e tattiche sopraffine ma non solo.

Scivolate e i classici (per la serie) “stomp” (salto e schiacciata), così come calci e pugni potenziati ad avversari e oggetti, si alternano con un buon arsenale di armi, tra quelle umane (che spaziano da pistole a devastanti lanciarazzi), il nuovissimo e letale arco (dotato di munizioni di vario tipo, da quelle elettriche a quelle esplosive) e quelle aliene, ora perfettamente integrate con l’organismo di Prophet e utilizzabili al 100%, con effetti devastanti per i malcapitati che ci si pareranno davanti. Malcapitati che, purtroppo, non saranno qualitativamente moltissimi, in quanto i numerosi nemici che ci daranno la caccia saranno davvero di pochissime tipologie, non raggiungendo neanche la decina tra soldati ed invasori, lasciando che la ripetitività di tattiche da attuargli contro regni sovrana in più di un’occasione. Presenti inoltre alcune sezioni a bordo di veicoli: non il massimo della comodità e a lungo andare stancanti, ma aggiungono ulteriore carne al ricco fuoco offerto da Crytek.

Menzione infine per le missioni secondarie: lungi dal paragonarle a quelle di un RPG o un free-roaming, vi torneranno però utili nel portare a termine quelle principali, spingendovi ad esplorare gli enormi livelli, non senza allontanarvi totalmente dall’obiettivo primario o spingervi al backtracking (fastidioso solo in una delle ultime missioni): un’improvvisa chiamata d’aiuto da alcuni artiglieri, nel bel mezzo di una distesa invasa dai titanici Pinger che vi ricorderà una qualche scena tratta da un Jurassic Park a caso, vi porterà, ad esempio, all’attivazione di alcuni mortai che vi permetteranno di eliminare i coriacei nemici e rendere meno difficoltoso il vostro avanzamento nella missione. Ennesima e piacevole influenza esterna per un FPS fortunatamente meno lineare del solito.

Titanico.
Titanico.

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Ciò che non ti uccide…ti rende alieno.

Un motore di gioco proprietario è un vantaggio da non sottovalutare: è come avere in squadra un Del Piero o un Maradona sempre a disposizione e sempre perfettamente inserito nella tattica della partita in corso, conoscendone ogni segreto e debolezza. Crysis 3 gira sul CryEngine 3 di Crytek, e non sorprende quindi di trovarsi al cospetto di un comparto tecnico, anche su console, di prim’ordine. La cura dei dettagli, dalle auto alle enormi strutture che possiamo ammirare in lontananza, è certosina ed ogni minimo particolare di armi, divise e “look” è al suo posto.

Crysis 10Lascia un po’ l’amaro in bocca quindi vedere un frame-rate come al solito (su console) affaticato, numerose texture non proprio pulite (sempre ottime invece quelle del terreno), effetti particellari non esaltanti e fiamme ed esplosioni davvero finte, alternarsi allo splendore di un tramonto, all’acqua che bagna la telecamera o ai tessuti mossi dal vento, così come ad un‘ottima gestione dell’illuminazione, anche su console. La fisica generale è altalenante, con proiettili che s’impattano realisticamente contro pareti e nemici, ma che provocano un effetto ragdoll tanto esilarante quanto sgradevole, e la stessa sorte toccherà ai pochi oggetti con i quali sarà possibile interagire spingendoli o calciandoli.

Difficilmente noterete gran parte dei particolari più sgradevoli, comunque, una volta al cospetto dei pazzeschi panorami realizzati dal team, con strutture imponenti che oscurano il cielo e nere fogne che donano un’atmosfera mozzafiato, insieme a baratri e a scene di guerra all’interno di sconfinati canyon degne di un’apocalisse. Peccato solo che le sequenze notturne, quelle nelle boscaglie e quelle al “coperto” si alternino con ripetitiva costanza, così come le texture dei nemici, come già accennato, davvero poco vari. Ottima la colonna sonora, con brani “soft” tremendamente atmosferici che si alternano a cavalcate dal forte sapore epico…ma con Hans “Prezzemolino” Zimmer nei panni di compositore principale, sarebbe stato oltraggioso aspettarsi qualcosa di meno.

Oltre ad offrirci tonnellate di stile, l'arco permetterà di attuare decine di possibili tattiche differenti
Oltre ad offrirci tonnellate di stile, l’arco permetterà di attuare decine di possibili tattiche differenti

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Non puoi scrivere CryNet senza “Cry”.

Al livello di difficoltà Veterano (il terzo tra i 4 a disposizione), ho raggiunto il 71% in 6 ore e 46 minuti, portando a termine gran parte delle missioni secondarie e raccogliendo gran parte dei collezionabili lungo i 7 capitoli senza molta difficoltà. Salvo fan sfegatati ed achievements addicted, difficilmente ripercorrerete le gesta di Prophet in singolo, non così lunghe ma comunque lievemente sopra la media degli FPS odierni. Fortunatamente Crysis 3 offre anche un comparto multiplayer potenzialmente spettacolare, rivisto da cima a fondo e più consono ai fan dei giocatissimi Call of Duty o Battlefield.

Crysis 08Oltre alle classi presenti potremo personalizzarne fino ad un massimo di 5, sfruttando le già numerose armi e i relativi innesti del single player, attribuendo 3 perks (a scelta tra un buon numero di classiche abilità) e selezionando il tipo di esplosivi da portare con noi; sbloccheremo inoltre piastrine, ci saranno sfide da completare che frutteranno punti esperienza extra, livelli (o “gradi”) da raggiungere macinando di uccisione in uccisione, centinaia di dati statistici di cui vantarsi con gli amici. E poi ancora, 10 modalità differenti (più una tipologia di match con regole decise dagli sviluppatori), da quelle più classiche a varianti ad-hoc in grado di rinfrescare anche quelle più abusate, come Cacciatore (in cui sarà possibile combattere nei panni dei Ceph impugnando unicamente l’arco) o Recupero (rivisitazione di “Cattura la bandiera”).

Molte le mappe presenti, tra restyling di alcune viste nel 2 ed altre nuovissime tutte sapientemente strutturate per il peculiare gameplay offerto dalla Nanotuta, tra occultamenti difficili da scovare e corazze che rischiano di spegnersi sul più bello, dando imprevedibilità agli scontri. Quel “potenzialmente” presente all’inizio del paragrafo, avrebbe dovuto però pervadervi di sospetto, leggendo tutte queste parole di approvazione nei confronti del certosino lavoro svolto nel comparto multiplayer da Crytek…c’è infatti un però grande come un Pinger. I server sono vuoti.

A neanche due settimane dall’uscita, il picco di utenti europei (non italiani) che ho trovato è stato di circa 1000 persone (verso le 21 di Sabato). La mattina trovarne un centinaio sarà un’impresa biblica. Tutto quel ben di Prophet, salvo tagli di prezzo e relativi boost di vendite, rischia infatti di andare sprecato, vista la difficoltà nel trovare giocatori con cui massacrarsi vicendevolmente…davvero un peccato, perché con una viva community e con Crytek che continua ad offrire sfide extra a scadenza temporale ogni giorno, il CryNet avrebbe potuto tranquillamente rivaleggiare con i mostri sacri dell’industry.

Non mancheranno torrette e sparatorie a bordo di aerovelivoli
Non mancheranno torrette e sparatorie a bordo di aerovelivoli

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In conclusione…

Crysis 3 conclude la serie senza particolari fuochi d’artificio, offrendo un FPS collaudato dalle molteplici influenze arricchito da qualche lieve ma interessante novità, come gli utili sensori, la divertente modalità hacking e una Nanotuta ancor più personalizzabile, fino al devastante arco ultra-tecnologico. La trama si sviluppa senza troppi sussulti, alternando vuoti a momenti dal sapore epico, mentre il comparto tecnico su console splende ma con molte ombre, ricordandoci che la next-gen ormai alle porte inizia a divenire davvero necessaria.

Peccato che l‘intelligenza artificiale, tallone d’Achille del precedente capitolo, rovini e non poco l’esperienza di gioco, offrendo nemici semplici da sconfiggere e dai comportamenti suicidi, vanificando così le possibili tattiche attuabili grazie alle meraviglie della Nanotuta 3.0. Ad intaccare il titolo ci pensano anche una longevità appena sufficiente e il potenzialmente validissimo comparto multiplayer, inutilizzabile per via dei pochi giocatori presenti. Se solo Prophet l’avesse previsto…

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