La serie Metal Gear ha riscontrato negli anni un successo sempre maggiore presso il pubblico videoludico, ottenendo la consacrazione con quel primo capitolo uscito su PlayStation nel 1998, Metal Gear Solid. Da lì, ne seguirono 3 della serie principale (il quarto uscì su PlayStation 3 nel 2008) e diversi spin off, soprattutto per le console portatili. La fortuna di questa serie imponeva dunque un peso enorme sulle spalle dei Platinum Games, nonostante gli ottimi risultati ottenuti in passato con Bayonetta e Madworld. E il solo pensiero che questo Metal Gear non fosse una diretta creatura di Hideo Kojima, probabilmente spaventava più di un fan, già divisi sulla scelta di eleggere Raiden a protagonista del gioco. L’ostacolo principale era dunque sbaragliare la schiera di pregiudizi: sarà riuscita la celebre software house giapponese nell’impresa?
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Lo ameranno: i fan degli action hack & slash
Lo odieranno: tutti coloro per cui a Metal Gear può seguire soltanto la parola Solid
E’ simile a: Bayonetta, Ninja Gaiden
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Titolo: Metal Gear Rising: Revengeance
Piattaforma: Xbox 360 / PS3
Sviluppatore: Platinum Games
Publisher: Konami
Giocatori: 1
Online: non presente
Lingua: Inglese, sottotitoli in Italiano
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SPIN OFF MODE!
Rising è ambientato 4 anni dopo Guns of the Patriots e, nonostante diversi riferimenti alla saga principale, mantiene una linea narrativa indipendente. La storia vede Raiden al servizio di una compagnia militare incaricata di proteggere un importante leader africano, in un Paese che da poco tempo conosce la pace proprio grazie al suo governo. Nelle primissime battute, l’auto su cui viaggia il presidente viene attaccata dalla Desperado Enforcement, una compagnia di mercenari il cui unico interesse è riportare la guerra, loro unica fonte di profitto, nel continente africano. Iniziano così una serie di missioni in cui Raiden, ormai trasformato in cyborg, sarà di volta in volta protagonista di scontri incredibilmente adrenalinici contro avversari folli e spietati. La trama, a dire il vero, non ha la profondità cui ci ha abituati la serie, a causa anche della divisione in missioni, che frammenta la narrazione. Tuttavia, il taglio cinematografico, l’esagerazione di alcune scelte e gli eccessi di molte scene, tipici dei lavori Platinum Games, rendono il titolo appassionante ed incredibilmente emozionante! A tutto questo fanno da contorno le trasmissioni via Codec, inutili ai fini della trama ma che rappresentano sicuramente una gradita aggiunta per i vecchi fan, alternando dialoghi divertenti a profonde riflessioni.
L’aspetto che colpisce di più, in pieno stile Metal Gear, è la caratterizzazione dei personaggi, in particolar modo dei Boss. Ognuno di loro vi colpirà non solo per l’aspetto ricercato e mai banale, ma soprattutto per il background (che spesso verrà raccontato poco prima dello scontro) e per la follia ed esuberanza di cui sono dotati. Gli scontri contro di loro sono tra i più spettacolari visti in un videogioco!
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TAGLIARE E’ LA MIA PASSIONE!
Se chi sta leggendo è un fan di vecchia data dei capolavori di Kojima, faccia tabula rasa del tipico gameplay alla Solid Snake. Qui le somiglianze più marcate si trovano con Bayonetta e non con i lavori che portano lo stesso titolo. Metal Gear Rising perde ogni pretesa stealth e diventa un action veloce e spettacolare. Raiden non dovrà fare altro che brandire la sua spada per tagliare qualunque cosa gli si pari davanti, senza badare a proiettili, granate, missili e cyborg! Abbiamo dunque a disposizione due tasti per l’attacco (leggero e pesante) che combinati danno vita a una serie di combo. A facilitare la loro esecuzione in sequenza, gli sviluppatori hanno pensato di adottare un sistema di parata, utilizzando lo stesso tasto dell’attacco leggero assieme alla levetta analogica sinistra. Con un pò di pratica, diventerà davvero facile concludere gli scontri senza subire danni e con una serie devastante di combo!
La schivata non è contemplata, ma a nostra disposizione abbiamo la corsa ninja che, con la pressione del dorsale destro, ci permette di correre incontro al fuoco nemico deviando automaticamente con la spada i proiettili. E’ utile anche per muoversi velocemente saltando o scivolando in automatico per superare gli ostacoli.
Ma il gameplay dà indubbiamente il suo meglio in Blade Mode: premendo il dorsale sinistro Raiden, in una sequenza al rallenty, può dedicarsi a tagliuzzare in decine di parti il nemico di turno. Questa mossa è regolata da una barra di energia che si alimenta automaticamente assorbendo gli elettroliti rilasciati dai nemici in combattimento. Inoltre, questa modalità permette a Raiden di attivare la tecnica Zandatsu: infatti, una volta rallentato il tempo in Blade Mode, è possibile tagliare una parte del corpo nemico evidenziata a schermo e strapparla via per assorbirne l’energia. Questo ci dà la possibilità di uscire dagli scontri praticamenhte indenni, anche contro gruppi numerosi di nemici! Alcuni cyborg hanno inoltre un pacchetto dati nella mano sinistra, che bisogna tagliare con precisione per sbloccare potenziamenti all’armatura, alle armi (primarie e secondarie) e nuove mosse! Anche se la spada rappresenta l’arma principale, ci si può sbizzarrire utilizzando anche RPG, granate e missili teleguidati. Nonostante difficilmente ci si troverà ad utilizzarlo spesso, Raiden può anche uccidere i cyborg in modalità stealth, eseguendo una mossa con il tasto azione alle spalle del malcapitato di turno.
Non mancano poi, soprattutto contro i boss, i QTE (quick time events) e sequenze in cui il nostro alter ego salterà direttamente sui missili avversari per lanciarsi contro il nemico (ad esempio un elicottero) e attivare il Blade Mode come una sorta di finisher!
Un gameplay così veloce e spettacolare necessita di una telecamera all’altezza! Non è purtroppo questo il caso… le inquadrature faticano a centrarsi su Raiden e capita spesso di ricevere colpi al di fuori della visuale, costringendo il giocatore a continue correzioni tramite la levetta analogica destra.
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LA FORZA NON E’ NULLA SENZA LA TECNICA!
Graficamente in Metal Gear Rising notiamo due differenti realizzazioni: la prima è il dettaglio di tutti i personaggi del gioco, Raiden e Boss prima di tutto. A parte le scelte stilistiche, davvero azzeccate, lodevole è anche il lavoro sui modelli poligonali e le animazioni, di altissimo livello! E’ davvero un piacere restare a guardare le scene di intermezzo, la cui regia è sempre magistrale ed incredibilmente emozionante! Di ben altro livello è invece la resa degli ambienti di gioco, molto spogli e monotoni. Certo, la distruttibilità di parte dello scenario ha inevitabilmente inciso sul dettaglio di questo, ma solitamente gli oggetti che è possibile tagliare a piacere si trovano al centro. Fanno da contorno i soliti palazzi e le solite pareti per buona parte del gioco, con una varietà ambientale molto bassa e un riciclo continuo delle texture.
Incredibile è invece la fisica ricreata dai Platinum Games, che consente di tagliare con estrema precisione i nemici, raggiungendo l’apice in Blade Mode con decine di pezzettini a schermo. Nulla darà così tanta soddisfazione come tagliare un enorme cyborg a cubetti!!!
Buono il doppiaggio in inglese, che mette in risalto l’ottima caratterizzazione dei personaggi, soprattutto nelle conversazione via codec. La col0nna sonora è azzeccata e accompagna l’azione del protagonista, incalzando il ritmo nelle parti più concitate ed esaltandoci durante gli scontri con i Boss.
La longevità è molto bassa, saranno sufficienti 5 o 6 ore per portare a termine la storia in modalità normale. A questo si aggiunge una certa facilità, che potrebbe ulteriormente abbassarne la longevità per i più esperti. Tuttavia la rigiocabilità è alta, grazie alle modalità difficile o addirittura Revengeance, in cui sarà necessario il giusto tempismo nelle parate e nell’esecuzione delle combo per non soccombere ai colpi nemici! A questo si aggiungono le ormai classiche VR Mission, da cercare e sbloccare durante la modalità Storia e che ai livelli più difficili daranno non poco filo da torcere!
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ESPERIMENTO RIUSCITO?
Rising è un ottimo action, capace di regalare momenti esaltanti! Gli sviluppatori sono riusciti a ridare nuova linfa a un progetto che qualche mese fa sembrava dovesse essere accantonato per sempre. L’hanno fatto creando un prodotto che colpisce, soprattutto per la velocità e la follia degli scontri, per il gameplay accattivante e semplice da padroneggiare e per la caratterizzazione folle ed esuberante dei suoi protagonisti. I difetti non mancano, dalla telecamera poco reattiva alla bassa longevità. Ma la storia di Metal Gear Rising: Revengeance merita davvero di essere giocata e rigiocata, perché riesce, in poche ore, a darci quelle emozioni e quella adrenalina come ben pochi altri titoli di questa gen. Se cercate un action che vi stupisca dal primo all’ultimo minuto, l’avete trovato!
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