“Pensavo di aver sconfitto per sempre il Fantasma del Pirata LeChuck. Mi sbagliavo. Quante volte dovrà ancora morire quel malefico pallone gonfiato? Gli altri pirati mi dicono che non c’è scampo. “Quando LeChuck ti vuole morto, sei morto.” La leggenda vuole che il tesoro di Big Whoop custodisca il segreto del grande potere… devo trovarlo prima che LeChuck trovi me.”
Tratto dalle “Memorie di Guybrush Threepwood, dai tempi di Monkey Island” – 1991
Che succede nella testolina di quel geniaccio di Ron Gilbert?
Ad essere sinceri quello che il creatore della stupenda, quanto fondamentale, serie di Monkey Island rende pubblico è solo un accenno a quello che potrebbe essere un ipotetico sequel.
Era il lontano 1990 e grazie ai nostri floppy blu dell’Amiga potevamo vivere la prima avventura a Melée Island! Oggi dopo 23 anni il nostro Ron pubblica sul suo blog 17 precisi punti da seguire per comprendere la sua personale idea di come dovrebbe essere un eventuale sequel, come dovrebbe essere sviluppato e quali caratteristiche di gameplay dovrebbe avere.
Ci tiene tuttavia a precisare:
“I’m just thinking and dreaming and inviting you to come along with me”
Innanzitutto spiega di non avere piani imminenti circa un nuovo gioco di Monkey Island, ma poi inizia a sognare e a far sognare (soprattutto i milioni di fan) presupponendo che l’ipotetico gioco dovrebbe avere spiccati connotati retrò utili ad agganciare l’esperienza a quella delle origini della serie.
Inoltre, aggiunge, lo svilupperebbe comunque a bassa risoluzione. Con una concept art allo stesso tempo legata al passato, ma meglio sviluppata grazie all’hardware disponibile oggi: parallaxing, profondità di campo, bagliori caldi ecc…Tutte cose che lo stesso Gilbert e gli sviluppatori volevano già fare nel 1990 e che le tecnologie dell’epoca non gli permisero.
Il titolo sarebbe Monkey Island 3 – Bis. Senza contare quindi gli episodi più recenti, dal momento che secondo lui nell’universo di Monkey Island non esiste nessun episodio dopo Monkey Island 2.
Altri punti importanti che tocca nel suo scrivere sul blog sono il target a cui si rivolgerebbe: una platea hardcore, un gioco che non strizzi l’occhio al mercato di massa. “Se ti blocchi, ti blocchi. Cavoli tuoi” (partono i ricordi di chi come il sottoscritto poteva passare ore a fare prove e poi si consultava a scuola il giorno dopo con gli altri per capire come procedere ndFoffa); e il team di sviluppo: pochi, ma buoni il team dovrebbe essere composto da pochi uomini, massimo 10. Sarebbe necessario più tempo ma si perceribbe in maniera migliore la passione e lo spunto personale del lavoro svolto.
Infine, precisa che realizzerebbe un nuovo gioco di Monkey Island solo se in possesso della proprietà del franchise e…udite udite in possesso dei diritti di sviluppo non escluderebbe l’utilizzo del crowd-funding del sito Kickstarter.
Pronti a mettere i vostri spiccioli nel cappello del nostro Gilbert?Se i vostri cuori si sono scaldati la metà dei nostri allora siamo sicuri di sì!
“Sono Guybrush Threepwood e voglio diventare un Pirata!”
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thanks to gamespot
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