François Ozon, regista parigino di piccole perle quali “Swimming Pool” ed “8 Donne e un Mistero” torna al cinema con un film che fila liscio come l’olio pur rimanendo un denso amalgama di citazioni, dialoghi superbi e situazioni non proprio usuali.
Lo schema è semplice e intrigante: un alunno decisamente sveglio inizia ad “indagare” sulla vita perfetta di una famiglia altrettanto perfetta e scrive le proprie considerazioni in una sorta di romanzo a puntate che, volta per volta, sottopone al suo professore ( un grandissimo Fabrice Luchini) fin troppo interessato al susseguirsi – immaginario e non – degli eventi. La vita di tutti i partecipanti a quest’opera corale verrà stravolta in maniera irreversibile, nell’unico finale possibile.
Ozon cita Hitchcock, Pasolini e molti altri ancora in un mosaico di momenti e riflessioni, dubbi e tragiche certezze ipnotizzando lo spettatore così come il giovanissimo protagonista riesce ad ipnotizzare il proprio mentore.
“Dans la Maison” è un tributo all’arte dello scrivere, intesa come scrittura di scena, fiction ed ogni altra incarnazione possibile.
Di fronte alle esotiche ed inesplorate soluzioni che solo l’immaginazione può regalare il grigiore quotidiano impallidisce ulteriormente fino a sparire, ed è così che il professore inizia a trascurare i propri affari, persino la propria moglie in attesa di un nuovo foglio da leggere, un ulteriore capitolo della storia che va sempre più a fondo, fino a toccare – inevitabilmente – sviluppi imprevisti e radicali, sulla carta come nella realtà.
Definire thriller una pellicola simile non è sbagliato, ma riduttivo. C’è un po’ di tutto in questa graditissima ora e mezza di immagini e parole, dal dramma al comico fino al sentimentale, ma con stile. Con grande stile.
Mi sento di promuoverlo a pieni voti nonostante un’ultima parte leggermente al di sotto delle premesse per l’impegno e la grazia con cui riesce a trattare un tema sacro quale la letteratura. Recitazione, come accennavo, con lode. Sceneggiatura complessa ma intelligente e fruibile, mai noiosa.
Bello, ed assolutamente consigliato.
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A noi ricorda…
“The Sims”: se si tratta di “sbirciare” le vite altrui ed influenzarle a nostro piacimento, il titolo che ogni videogiocatore pescherà dai più cari ricordi è senz’altro il life simulator di Maxis, indiscusso pezzo di storia che seppe rivoluzionare, con la prima incarnazione, il mondo del gaming.
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