Dead Rising 3 – Anteprima [GamesCom 13]

Dead Rising 3 è giunto alla Gamescom 2013 con tanta sostanza e anche qualche sorpresa. Dopo l’E3 ecco la nostra nuova esperienza diretta col titolo Capcom.

Eccitati? Forse non troppo ancora, perché una delle prime inattese conferme è arrivata proprio da Microsoft alla Gamescom: il titolo “zombiesco” di Capcom Vancouver è stato confermato nella line-up di lancio di Xbox One. Ora sì che possiamo esserne eccitati…

Un excursus giocato a porte chiuse di Dead Rising 3 ci ha dato conferma sulla grandezza del titolo, senza dubbi uno dei giochi di lancio più invidiabili di Xbox One e con un po’ di fortuna potrebbe anche ambire ad essere la prima perla della sua libreria titoli. Vediamo perché.

Sono bastati pochi minuti per rendersi conto che il gioco Capcom vuole essere portabandiera delle nuove possibilità offerte dalla next-gen. La prima schermata ingame ci ha messo difronte ad una calca di zombie affamata della carne di Nick Ramos, protagonista del titolo, costretto spalle al muro in un vicolo di Los Perdidos. È bastato poco però perché emergesse il carattere fracassone e splatter della serie, infatti mentre qualsiasi altra persona normale, in un mondo normale (ammesso che con “normale” si accetti la possibilità che si incontrino dei morti viventi vaganti per le strade ndr), se la sarebbe data a gambe levate, Nick, guidato dai suoi creatori, si è gettato nella mischia armato di martello e spadone da cavaliere medioevale ed ha menato a destra e a manca per farsi strada verso l’entrata di un bar. In tutto questo però gli zombie sono dappertutto e inesorabilmente avanzano bramosi di carne; Nick si rifugia dietro al bancone e raccoglie una bottiglia di whisky, e non lo fa per scolarsi l’ultimo goccetto prima di soccombere alla fredda morte, no quello sarebbe scontato, piuttosto con il whisky in bocca e l’accendino in mano sa di poter trasformare se stesso in un lanciafiamme vivente: uno sputafuoco. Appurato ciò, inizia a farsi strada bruciacchiando i mostri che gli stanno davanti, corre in strada e prende in prestito un’auto, ma non è ancora al sicuro perché gli zombie sono tra i più tenaci degli incubi umani e quindi eccoli che si affrettano a spaccare i vetri, picchiare la lamiera, lanciare lamenti disumani e ad avvinghiarsi alle portiere proprio mentre Nick dà gas e si fa largo tra un fiume di non morti investiti e massacrati. Per fortuna la strada verso una delle Safe House sbloccate non è molta e con uno scatto, uscito dall’auto, si rintana in essa. Al sicuro.

Non ci sono dubbi sulla presenza dell’irriverente natura di Dead Rising 3: l’aspetto grafico e la direzione artistica hanno assunto dimensioni più realistiche che in passato, niente più Las Vegas o Walmart come ambientazione, la città è realmente un incubo vivente, la disperazione è palpabile e nelle strade c’è la morte; questa sensazione è vera però fino ad un certo punto, ovvero fin quando non si prende il pad e si inizia a muovere il protagonista. Nick è come un attore nel gioco, un mago dell’improvvisazione dato che il setting delle scene rimane horror e lugubre, ma il suo ruolo è una variabile che dipende direttamente dalle azioni del giocatore. Il risultato è marcatamente grottesco.
Abbiamo citato solo alcune delle più bizzarre soluzioni possibili durante il gioco, si aggiunga anche la personalizzazione dell’abbigliamento, grazie ai numerosi capi da sbloccare in gioco, vari come non mai perché si passa dal un pigiama a un’armatura da cavaliere medioevale (e chissà per quante altre bizzarrie).

Dalla Safe House il giocatore avrà accesso ad un armadietto con tutti gli oggetti e i vestiti sbloccati, ma anche alle armi e alle eccentriche combinazioni che potrà creare dopo aver intercettato nel gioco delle misteriose impronte blu. All’interno di queste aree vi saranno diverse attività da svolgere, per esempio parlare con i survivor salvati, consultare documenti e mappe, visionare statistiche e aprire in tutta calma il menù di potenziamento e crescita del protagonista.

Quando tutto è stato organizzato, allora è nuovamente il momento di uscire allo scoperto in strada. Los Perdidos pullulerà di curiosità, extra sbloccabili utili a stratificare e collegare porzioni di trama e easter egg appartenenti ad altri titoli Capcom come lo Shoryuken di Ken di Street Fighter, uno spettacolo unico per ammazzare zombie con stile da hardcore del picchiaduro.

Altro punto forte della serie che ritorna con classe sono le combo. Queste non saranno più legate alle sole armi ma anche ai veicoli. Gli sviluppatori hanno assicurato che il loro numero sarà altrettanto numeroso e le possibilità di creare modelli custom altamente letali sarà un punto fondamentale per il gameplay. Durante il giocato è stato portato come esempio un veicolo militare, rinforzato con guard rail, reti metalliche e lame laterali a scatto, apribili con un comando mentre si è alla guida. Tutti i veicoli nel gioco avranno un’arma secondaria e un posto passeggero, così da ospitare il compagno di co-op.

La chicca è stata la moto-rullo compattatore, vale a dire la combinazione di un’americanissima custom e un Caterpillar rullo compattatore, ovviamente ad essere compattati in Dead Rising 3 saranno gli zombie: una soluzione originale per ridurre i costi di gestione stradale in piena crisi epidemica.

Dead Rising 3 mette tanta carne sul fuoco e a quanto pare non teme di farlo per il lancio di Xbox One. Il gioco non è stato confermato per altre piattaforme al di fuori di One, abbiamo comunque provato ad avere indizi ma la risposta diretta degli sviluppatori sulla possibilità di uscita su PS4 o PC è stata negativa in quanto Microsoft ha un accordo di publishing, motivo per cui è stato fortemente incoraggiato il supporto a Kinect e SmartGlass.

A proposito di queste due periferiche ci è stata mostrata la possibilità di chiedere supporto ai survivor tramite SmartGlass e di guidarli nell’azione indicandoli sullo schermo così che Kinect possa capire chi selezionare. Una volta chiamato e indicato un compagno, tramite comando vocale si potrà impartire un ordine, compreso quello teoricamente eroico di lanciarlo a capofitto su una massa di zombie per distrarli e lasciare una via di fuga a Nick; in pratica un’istigazione al suicidio. Sempre da SmartGlass e smartphone si potranno lanciare attacchi aerei o ricevere chiamate dai personaggi del gioco, invece di utilizzare il telefono virtuale del protagonista. L’applicazione dedicata a SmartGlass è stata confermata come gratuita e sebbene tutte queste implementazioni sembrano essere solide e intelligenti, rimangono elementi di supplemento all’esperienza di gioco principale.

Dead Rising 3 riprenderà la storia del secondo capitolo dieci anni dopo la sua conclusione. Gli sviluppatori hanno garantito una continuità logica degli eventi, story mission, rivelazioni e chiarimenti di fatti principali e retroscena che sono avvenuti nel secondo Dead Rising, ma anche nel primo capitolo e in Off the Record, mentre non si dovrebbero nemmeno contare i cameo.

In quanto al limite di tempo entro il quale completare la storia, il team ha preferito rendere più accessibile l’esperienza inserendo due modalità: la Nightmare in cui è presente un count-down e quella libera dove non c’è limite di tempo. Il giocatore avrà la possibilità di passare da una all’altra in qualsiasi momento, a seconda delle attività che desidera svolgere.

Questo è quanto emerso dalla presentazione di Capcom Vancouver alla Gamescom 2013. Siamo certi che Dead Rising 3 sarà uno dei titoli più interessanti a partire dal lancio della prossima generazione di console. Un sequel di una serie di corrente generazione che avrà il compito di far transitare un concept di gioco verso i nuovi orizzonti e le apparentemente infinite possibilità offerte da Xbox One.

[hr] Cinematic Trailer di Dead Rising 3 – Gamescom 2013

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