Scrivere di The Legend of Zelda: The Wind Waker oggi, a dieci anni dal suo debutto originale, è un po’ come riuscire finalmente a ottenere un appuntamento con la bella della classe di cui sei sempre stato tanto innamorato. Molti ne hanno già parlato abbondantemente e tutti sempre in maniera entusiastica, ma solo ora riesci a farti avanti e hai la possibilità dire la tua: era tutto vero! The Wind Waker è un episodio unico, in grado di scatenare sensazioni che solo chi ha provato con mano è in grado di esprimere. Sicuramente come ogni bella da sogno che si rispetti i suoi difetti li ha eccome, e molto probabilmente là fuori ci sono tantissime altre altrettanto meritevoli, ma a te piace lei, non ci puoi fare niente.
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Titolo: The Legend of Zelda: The Wind Waker HD
Piattaforma: WiiU
Sviluppatore: Nintendo
Distributore: Nintendo
Giocatori:1
Online: Supporto al Miiverse
Lingua: Italiano
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Ne è passata di acqua, ti ricordavo…
Valutare oggettivamente un “Zelda” è un’impresa a dir poco impossibile. Una di quelle che variano da persona a persona in base ai propri gusti ma soprattutto ai propri trascorsi con la serie. All’epoca ti ricordi addirittura di chi lo etichettasse come il “peggior capitolo della serie”, anche se poi il peggio del meglio rimane abbastanza da fare dieci a zero a tutta una serie di presunti capolavori attuali. La verità è che, come la migliore delle rivelazioni, The Wind Waker è arrivato prendendo in contropiede un po’ tutti. “Difficile fare meglio di Ocarina of Time e Majora’s Mask, quindi cambio di rotta (e di vento), vediamo come se la cava Link alle prese con un oceano sconfinato, abbandoniamo le atmosfere dense e cupe dei precedenti per qualcosa di più colorato e rilassato. E dato che ci siamo trasformiamolo in un vero e proprio disegno in movimento”. Devono aver pensato questo alla Nintendo quando nel 2001 rilasciarono il primo trailer di Wind Waker così come lo conosciamo ora (“Every game has a story…Only one is a real legend…” Chi se lo ricorda?), tanto che agli albori di Internet e delle community sui videogames il video fece non poco scalpore dopo un primo e promettentissimo teaser di Link contro Ganondorf con lo stile che sarebbe stato poi di Twilight Princess.
Eppure il tempo gli ha dato ragione, ne ha dato a tutte quelle lusinghiere recensioni che lo accompagnarono l’uscita e ne dà adesso a queste righe: a dieci anni, cinque episodi in totale e due su console fissa di distanza, The Wind Waker è e rimane un piccolo capolavoro, rimaneggiato per l’occasione con cura e devozione, contrariamente a quanto molte altre “riedizioni HD” hanno fatto fin’ora.
L’intro. Si potrebbero spendere ora a parlare dell’introduzione di Wind Waker, della sua storia, delle sue immagini, della sua musica, di tutto. Un pezzo che da solo andrebbe consegnato alla storia come una pietra miliare dei videogames. D’altronde come potrebbe essere altrimenti quando su schermo, quelle che vengono narrate, sono le gesta di Ocarina of Time? Ma non dilunghiamoci oltre, queste sono solo leggende del passato e oggi è un nuovo giorno all’isola Primula. Un bellissimo e luminosissimo giorno. Nonché il compleanno di uno scapigliatissimo Link! Come da tradizione, risvegliarsi un po’ intontiti è un caposaldo di ogni Zelda che si rispetti. Una volta aperti gli occhi, a sorprendere è il meraviglioso impatto visivo che ci si palesa davanti. Di solito queste considerazioni ci piace tenercele per ultime, quando si tratta di affrontare un po’ tutto quello che è l’aspetto grafico/tecnico del gioco, ma quando ti trovi davanti a un tale spettacolo visivo, la sensazione è proprio quella di vivere il caldo sole del Great Sea sulla propria pelle, di avere il vento fra i capelli e il profumo salmastro dell’avventura nelle narici.
Zelda Wind Waker HD è proprio come te lo ricordi, magico e bellissimo, tanto che sarebbe lecito chiedersi a che pro ricomprarsi una seconda volta lo stesso gioco. Ebbene, una volta rimontato il fidato GameCube, il confronto non esiste. Si sa, i ricordi spesso ingannano e addolciscono, ma dati tecnici alla mano e messe a confronto le due versioni, questa versione HD pare proprio un altro gioco. E la cosa strana è che i propri ricordi sembrano tarati esattamente su quella che invece è la nuova edizione. Gli scherzi della memoria.
In questi anni abbiamo assistito a svariate conversioni in alta definizione e alcune di giochi che con Wind Waker condividono anche un certo gusto per l’apparire (pensiamo a Ico & Shadow, ma anche Okami e in minor parte ZOE 2) ma nessuna di queste appare lontanamente avvicinabile a The Legend of Zelda: The Wind Waker HD. Ogni singolo aspetto, dalle fumose esplosioni ai flutti del vento fra le onde, paiono esser stati presi di peso dalla memoria collettiva e trasposti su schermo. L’effetto finale è quindi quello di un gioco che sa di già visto ma che in realtà è stato rifatto completamente da zero e non solo aggiornato ai moderni filtri e smussando qualche texture. Le stesse immagini da sole faticano ad esprimere il lavoro svolto e solo l’unico modo per poter apprezzare cotanto spettacolo e giocarci in prima persona.
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Piccoli navigli crescono
Sebbene l’impianto grafico possa apparire come l’unico rimaneggiato nel passaggio da GameCube a WiiU, vi sorprenderà sapere che Wind Waker HD offre invece tutta una serie di inediti miglioramenti tecnici/strutturali che vanno a giovare, e non di poco, a tutta l’esperienza in generale. La più pubblicizzata è sicuramente quella che vede i viaggi per mare velocizzati grazie all’apposita vela (da sbloccare), ma osservando il gioco a fondo si notano tutta una serie miglioramenti graditissimi. Grazie alle due leve del Gamepad, per esempio, è ora possibile muoversi e mirare in soggettiva contemporaneamente, rendendo alcuni passaggi (soprattutto col boomerang e l’arco) più attuali e meno ingessati. O ancora, poter levare l’ancora in tutta velocità grazie a dei comandi “preset” creati appositamente per le sezioni in barca senza dover più stare ogni volta a selezionare la vela, la bacchetta e magari il gancio. Ora, grazie all’intelligente uso del D-Pad, queste e altre funzioni vengono gestite in tutta facilità tramite un apposito pulsante. Per non parlare poi della comodità del WiiU GamePad quando si tratta di consultare carte nautiche o equipaggiare al volo un oggetto. Queste e altre piccole raffinatezze rendono Wind Waker HD un gioco molto più snello di quanto non lo fosse in passato, giovando tantissimo al ritmo dell’avventura.
Un’avventura che per il resto è rimasta invariata nel suo dipanarsi, proponendo la classica alternanza di fasi esplorative tra l’Overworld e i Dungeons veri e propri. Purtroppo questi ultimi rappresentano ancora una volta il maggiore tallone d’Achille della produzione. Identici alle loro versioni di dieci anni fa (che già all’epoca non brillavano per soluzioni e inventiva) i Dungeons di Wind Waker rimangono pochi e facili, coi primi tre veramente troppo lineari per poter fornire un minimo di sfida. In quest’ottica, un redesign stile Ocarina of Time: Master Quest sarebbe stata sicuramente una soluzione più allettante. Perlomeno Nintendo ha pensato anche a chi il gioco lo ha già divorato in passato, aggiungendo la possibilità di affrontare l’intera avventura alla difficoltà “Eroica”, un’interessante variante all’interno della quale non è possibile trovare cuori per ristorarsi e in cui i nemici infliggono il doppio del danno regolare. Affrontato a questa difficoltà, l’approccio al gioco diventa sicuramente più stuzzicante e ragionato, offrendo finalmente un buon motivo per investire i propri soldi in pozioni e medicamenti e spingendo maggiormente il giocatore a completare le svariate subquest per poter aumentare la propria scorta di cuori. Il consiglio è quello di cimentarsi sin da subito in questa modalità se non siete novizi e/o spaventati da qualche Game Over di troppo.
Fuori dai Dungeons comunque la situazione migliora incredibilmente, grazie a una vibrante caratterizzazione del mondo circostante che in dieci anni non ha perso un briciolo del suo fascino. Ancora prima degli Assassini Pirati del Credo, la vita per mare del pirata a spasso per i 7 (x7=49) mari era già stata esplorata abbondantemente da Wind Waker, offrendo un fascino tutto unico che tutt’ora si concretizza nella scoperta di ogni nuova isola, da quando la si avvista col cannocchiale a quando ci si mette piede sopra per la prima volta. Dove infatti Wind Waker non arriva coi Dungeons e gli enigmi, ci pone una pezza offrendo al giocatore uno sconfinato mondo da solcare in lungo e in largo, sempre ricco di nuove e stupefacenti possibilità. Che si tratti di raccattare tesori dal fondale col gancio, mercanteggiare con isole lontane, affondare navi nemiche, scattare foto in giro per il mondo o cercare di diventare maestro di spada, il Great Sea si presenta come un enorme parco giochi ricco di attrattive, nessuna delle quali vincolante o necessaria, ma tutte ugualmente piacevolissime da portare a compimento. E anche quando pensate di averle viste tutte, potrebbe sempre spuntare all’orizzonte un nuovo avamposto nemico carico di chissà quali ricchezze da vendere al mercato dell’isola Taura…
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In conclusione…
Nonostante gli anni che passano e gli innegabili passi avanti compiuti dalla saga, è impossibile non coccolare Wind Waker. Veramente, ci abbiamo provato. Il gioco è sempre lo stesso, già completato (e quasi già visto) dieci anni fa e le novità si limitano solo a migliorare qua e là gli elementi di contorno, senza però andare a operare dove ci sarebbe stato realmente bisogno. Eppure c’è qualcosa in esso che riesce a farlo amare incondizionatamente. Impossibile non consigliarlo ai propri amici (e a tutti i lettori), a chi lo abbia già giocato o a chi invece lo scopre per la prima volta. E se nonostante i suoi intrinsechi difetti, tutt’oggi, il gioco riesce ancora ad affascinare, forse l’appellativo di “capolavoro” con cui ci si rivolgeva a Wind Waker tempo fa non è così lontano dalla realtà e l’amore del liceo potrebbe essere l’amore di una vita…
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