News 12 Dic 2013

Call Of Duty Ghosts (Next-Gen) – La Recensione

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Il momento tanto atteso è infine arrivato e le nuovissime console Microsoft e Sony hanno invaso i salotti dei videogiocatori. Nonostante siano mancate all’appello alcune esclusive di rilievo,  il lancio è stato accompagnato da un parco giochi piuttosto nutrito, tra cui un buon numero di titoli cross-generazionali dotati di un comparto tecnico opportunamente rivisitato per l’occasione. Call Of Duty Ghosts è uno di quei giochi che in queste prime settimane è andato letteralmente a ruba per Xbox One e PS4, sintomo che buona parte dei consumatori ha promosso il popolare sparatutto Activision anche sulla nuova generazione. Sebbene la versione next-gen non offra di fatto alcun contenuto aggiuntivo rispetto alla controparte uscita il mese scorso, le differenze tecniche appaiono più che evidenti, consentendo una resa visiva incredibilmente nitida e realistica pur non raggiungendo la maestosità di Ryse: Son Of Rome o la spettacolarità di Killzone Shadow Fall.

Ma possono alcune ritocchi grafici giustificare l’acquisto di prodotto videoludico le cui dinamiche sono ancora saldamente legate alla (neo) passata generazione? Noi di Gamesoul abbiamo fatto il punto della situazione su una delle realtà videoludiche più importanti e ricercate degli ultimi anni, che per la prima volta si affaccia sulla nuova generazione.

Lo ameranno: Chi mastica pane e Call Of Duty da sempre, gli amanti degli shooter frenetici
Lo odieranno: Chiunque sia alla ricerca di un FPS realistico, che lasci ampia libertà al giocatore
E’ simile: A qualsiasi altro capitolo della saga

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call-of-duty-ghosts_Playstation4_coverTitolo: Call Of Duty: Ghosts
Piattaforma: PS3 / Xbox 360 / WiiU / PS4 / Xbox One / PC
Sviluppatore: Infinity Ward
Publisher: Activision
Giocatori: 1- 18
Online: Competitivo – cooperativo
Lingua: Completamente in italiano [hr]

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I cari e vecchi scontri a viso aperto non mancheranno neanche in questo capitolo.

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Di nuovo in guerra

In un momento così delicato per il nostro pianeta, dove la recessione economica tiene in scacco il futuro del mercato globale e le risorse naturali sono quasi esaurite, l’agglomerato di stati sud-americani noto come la Federazione, decide di affossare definitivamente gli Stati Uniti, con un attacco terroristico di immensa portata. Dieci anni dopo che la stazione spaziale Odin ha annientato molte delle metropoli statunitensi più popolate e floride, il governo USA affida il difficile compito di sgretolare la Federazione ad un manipolo di soldati scelti, i Ghosts. Noi interpreteremo Logan Walker che assieme al fratello Hesh cercherà di seguire le gloriose orme del padre (ex membro della squadra super-segreta) e di fermare i folli piani di Rorke, capo dei Ghost dato per morto molti anni prima, solo per poi tornare come capo dei Fed dopo aver rinnegato le proprie origini. Questo il plot che i talentuosi ragazzi di Infinity Ward propongono ai fan: un ciclo narrativo nuovo di zecca, che dopo il non troppo entusiasmante epilogo di Modern Warfare, porterà il soldato che è in noi in un mondo futuristico devastato da una guerra intestina senza tregua. La nostra recensione ha messo in evidenza le debolezze di una trama poco convincente che insieme ad un comparto tecnico non al passo coi tempi, rende Ghosts uno dei capitoli meno appassionanti della serie, soprattutto se paragonato all’ottimo Black Ops II di Treyarch.

Call-Of-Duty-Ghosts-dogDurante le variegate missioni che compongono la campagna principale, emerge chiaramente come Infinity Ward abbia cercato in ogni modo di innestare delle novità in un contesto ludico ben noto ai fedelissimi della saga: per un breve periodo di tempo infatti, ai due fratelli si unirà un terzo importante personaggio, Riley, un pastore tedesco addestrato ad infiltrarsi in territori ostili e se necessario, ad uccidere in silenzio. Logan avrà la possibilità di comandarlo a distanza grazie ad uno speciale sensore allacciato al suo busto che permetterà di fatto di prenderne il totale controllo, comandandone i movimenti, la visuale e gli attacchi. Peccato che, le dinamiche “canine” introdotte con Riley risultino poco sorprendenti e piuttosto inutili ai fini strategici del gioco. Le sessioni sono sempre molto guidate e non si ha mai davvero l’impressione di avere piena libertà di scelta. Un vero peccato, dato che quest’opportunità (peraltro presentata come incredibile innovazione lo scorso giugno) se sviluppata meglio, avrebbe potuto regalare molte più soddisfazioni.
L’unità speciale di cui faremo parte agirà quasi sempre nell’ombra, sfruttando le proprie capacità di mimetizzazione unite al largo utilizzo di equipaggiamento militare ad alto budget: raffiche brevi e mirate saranno all’ordine del giorno, così come il camuffamento ed il sabotaggio di strutture nemiche. Pochi i momenti in cui saremo completamente soli ed anche in quei casi potremo contare sul supporto radio del nostro team. Meno spettacolare e bellicista dei suoi predecessori, il single-player di Ghosts è un insieme di colpi di scena scontati, situazioni al limite dell’impossibile ed un generale piattume emotivo che scivolerà via nel vostro dimenticatoio videoludico non appena sopraggiungeranno i titoli di coda. Il protagonista non farà altro che spostarsi da un punto all’altro degli Stati Uniti, giustificando i propri movimenti attraverso una narrazione incerta e traballante; la buona varietà di obiettivi da conseguire si rivela solo un’elegante facciata che nasconde la tediosa linearità di fondo, che purtroppo scontenta anche il fan più accanito. Dopo tanti anni di successi, è proprio sul primo capitolo next-gen che Activision compie un passo falso, offrendo al pubblico un’avventura senza mordente, priva delle tanto sperate novità ed ancora troppo legata ai canoni di una generazione vecchia di 8 anni.

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Il livello qualitativo degli ambienti subacquei è altissimo.

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Tanto bel fumo, ma poco arrosto

Come già anticipato in precedenza, le versioni Xbox One e PS4 del gioco spiccano esclusivamente per una maggiore definizione grafica. I miglioramenti appaiono palesi se si guarda agli effetti dell’illuminazione statica e dinamica, soprattutto durante le suggestive sessioni notturne e subacquee. La quantità e la qualità dei particolari lascia sinceramente sorpresi: capiterà più di una volta di rimanere affascinati dai fondali marittimi, curati fin nei minimi dettagli, o dalla fitta vegetazione della giungla, che reagisce in maniera realistica alle raffiche di vento o all’illuminazione artificiale. Anche le armi imbracciate sono dotate di un numero maggiore di poligoni rispetto alle versioni old-gen e questo fa sì che saltino all’occhio molti più particolari, come l’usura della vernice sui caricatori o i numeri di serie impressi ai lati della canna. Stesso discorso per i modelli poligonali dei personaggi principali, ora finalmente arricchiti di tutti quei dettagli intravisti solo in modo superficiale nei precedenti capitoli della serie: i tessuti, gli equipaggiamenti e persino le singole espressioni facciali, tutto è stato trasformato e ridefinito per aumentarne la qualità e l’autenticità.
Nonostante la base di partenza sia praticamente la stessa, Infinity Ward è riuscita a compiere un lavoro efficace su PS4 ed Xbox One, implementando tutta una serie di migliorie grafiche di grande impatto. Ciò si riesce ad osservare anche nei momenti di gioco più concitati, dove gli effetti particellari dovuti ad esplosioni, granate o fumogeni sono di tutt’altro livello rispetto alla passata generazione. Soprattutto nei primi capitoli della campagna, si ha l’opportunità di esplorare ambientazioni ricche di detriti e sporcizia ed è possibile notare una mole di minuzie e particolari impensabile se paragonata alle console PS3 o Xbox 360.
Call of Duty: Ghosts - Singleplayer ScreenshotsStesso discorso per la modalità multiplayer di Ghosts che a conti fatti è identica alla controparte della vecchia guardia generazionale. Sia la versione PS4 che quella Xbox One vi permette di accedere al vostro profilo online e di recuperare tutte le vostre statistiche, il vostro equipaggiamento e gli obiettivi ottenuti nella Caserma. Anche i personaggi sbloccati saranno da subito disponibili, permettendovi di ripartire esattamente da dove vi eravate fermati. Da notare il discreto potenziamento grafico anche durante le sessioni online, ora molto più nitide e ricolme di dettagli, anche se la versione della piattaforma di Sony ha in alcuni casi mostrato cali di frame-rate, imperdonabili soprattutto se si pensa alla frenesia dei match competitivi di Call Of Duty.
Anche se meno lampante, pure il comparto sonoro è profondamente cambiato rispetto al passato, grazie ad un processo che ha permesso alla software house di catturare i suoni in modo molto più preciso. I colpi d’arma da fuoco ad esempio si percepiscono in maniera differente a seconda della nostra posizione: all’aperto il suono sarà meno potente, ma più prolungato, mentre al chiuso il rimbombo sarà maggiore, ma circoscritto ad una piccola zona. Ciò purtroppo non sortisce alcun cambiamento nelle reazioni nemiche, ma risulta essere un piacevole agghindamento a fronte di una maggiore qualità acustica.
A conti fatti, le differenze generazionali si fermano qui.
Infinity Ward non ha introdotto nulla di nuovo nella versione next-gen di COD: Ghosts, ma si è limitata a ridefinire alcuni parametri visivi per dare un aspetto più “pulito” alla propria produzione. Fortunatamente da questo punto di vista il team di sviluppo è riuscito nel difficile intento di soddisfare, almeno in parte, le aspettative di chi sulla vecchia generazione era rimasto inevitabilmente deluso dalla mediocrità tecnica di Ghosts.

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In conclusione…Anno nuovo, vita vecchia?

Call Of Duty Ghosts è uno sparatutto riuscito solo in parte, che conserva molti dei difetti che dopo tanti anni di successi non sono più in alcun modo giustificabili. Capace di divertire come sempre, in particolar modo durante la ormai nota modalità “Estinzione” ed lo storico multiplayer competitivo, compie un piccolo passo in avanti con le versioni next-gen, apportando tutte quelle migliorie grafiche indispensabili per decretarne il salto di qualità. Come per altri titoli simili però, anche per lo shooter targato Infinity Ward l’unico vero fattore discriminatorio è un comparto tecnico più performante. A livello contenutistico Ghosts permane in un limbo di mediocrità, faticando a stupire e catturare l’interesse del videogiocatore in cerca di novità. Per lui la scelta di un first person shooter al momento del lancio è ancora ristretta a pochi titoli, in attesa delle prime vere Killer Application dei prossimi mesi. Mentre chi ama il franchise Activision, chi è totalmente dipendente dalle sue brutali ed emozionanti dinamiche multigiocatore, non avrà alcuna remora nell’acquistare il titolo su PS4 o Xbox One.

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