DISCLAIMER: il seguente editoriale contiene linguaggio scurrile ed a causa dei suoi contenuti non dovrebbe essere letto da nessuno. (semi cit.)
L’editoriale che andrete a leggere, ancor prima di essere pubblicato, è stato intercettato dalla temutissima Cyber Police che, conoscendo sin troppo bene il facile turpiloquio di chi vi scrive ha obbligato lo staff a sostituire ogni espressione non politically correct, anche la meno offensiva, con parole casuali prive di alcuna volgarità. Chi vi scrive esprime il proprio completo dissapore per questa scelta di “baobab“.
Hey, questi mi hanno censurato anche l’intro! Brutti pezzi di @%&$ !!!!.
Che felicità, finalmente è uscito South Park: Il Bastone della Verità. L’ho atteso tanto, sapete, da quando l’ho visto per la prima volta all’E3 2012 nel corso di una presentazione a porte chiuse. Ho guardato trailer e spezzoni di gameplay, ho letto ogni cosa riguardante storia, personaggi, la sua realizzazione. Perché vedete, amici, adoro da sempre la serie animata – nonostante la mia mamma dica che non sia adatta ad un bimbo come me – e poterla finalmente “giocare” in un videogame degno di tale nome (non quelle brutture su licenza apparse gli anni passati, dai giochi di kart improponibili a orribili FPS passando per tower defense arraffati) riempie il mio cuore di gioia. Capirete dunque, miei adorati, quale emozione ho provato inserendo il disco nel lettore della fedele PS3. Pensate, già il filmato introduttivo mi ha causato degli sganassoni fragorosi con tanto di lacrime agli occhi! Hahahahaha, Matt Stone e Trey Parker siete davvero dei mariuoli! Irriverenti, è vero, un po’ troppo birichini per noi giovani ragazzi ma davvero, mi fate morire dal ridere!
La mia quest procede a grandi balzi, con vecchie conoscenze che si alternano su schermo – magari combattendo con armi non proprio convenzionali – e altri personaggi curiosi, che amano riempire i loro vuoti.. ehm, volevo dire riempire il proprio tempo libero con le attività più disparate. Sapevo che mi sarei divertito con questo Bastone della Verità, ci avrei scommesso la camicia. Poi, all’improvviso, vedo questo:
Ci risiamo. Il pesante martello della censura è tornato, e con lui il mio ancestrale giramento di Marron Glacé per questa pratica primitiva ancora troppe volte attuale. Inutile girarci troppo intorno, tanto ormai già lo sapete tutti: le versioni europee di South Park: Il Bastone della Verità per PS3 e Xbox 360 sono state censurate in una mezza dozzina di sequenze, ritenute eccessivamente esplicite per il pubblico di riferimento. Premesso che il mercato PC in generale e quello console nord e sud americano sono rimasti immuni a questo odioso taglio, vi starete chiedendo CHI ha imposto questa scelta dolorosa ai ragazzi di Ubisoft. Il famigerato PEGI? L’International MOIGE Superstar? La Cyber Police? Sedetevi comodi, che la verità rischia di farvi cadere “Ernesto e Evaristo” al suolo.
Ebbene, chiunque fosse alla ricerca di un colpevole volga il proprio sguardo verso Ubisoft stessa e gridi a squarciagola PERCHE‘. Perché uno dei top publisher dello showbiz si prende la briga (e annessi rischi) di riscattare dal fallimento di THQ un’IP potenzialmente controversa, la porta tronfio sotto i riflettori delle fiere e della stampa internazionale e, a pochi metri dal traguardo, decide di punto in bianco di epurarla da alcune scene incriminate? Forse il top management di Ubisoft era convinto che South Park fosse un brand di casa Disney, magari con Miley Cyrus (vestita) come protagonista, e alla vista di ebrei circoncisi, alieni dai dubbi gusti sessuali e un’insana predilezione per pezzi di Ciobar parlanti, buchi del biiiiiiiiip (questa era dura da censurare) e simpatiche sonde dalla forma di Calippo hanno avuto il proverbiale coccolone?
In realtà, una spiegazione me la sono anche cercata. Perché l’Europa sì e l’America no? Che per caso nel vecchio continente siamo diventati d’un tratto puritani e ci scandalizziamo per un tizio vestito da Village People che gode dell’infilarsi oggetti di dimensioni ragguardevoli là dove non batte il sole? No, la rasoiata di Occam del Publisher francese, chissà, potrebbe essere stata un’astuzia preventiva nei confronti di mercati “particolari” come quello tedesco, particolarmente inclini a non commercializzare prodotti troppo espliciti in modo da tutelarne l’utenza principale. Sì insomma, lo censuriamo noi un pochino prima che voialtri rispediate tutte le copie del gioco al mittente. GENI!
Le sequenze incriminate riguardano essenzialmente gente che si fa infilare delle enormi sonde anali da alieni golosoni (ai quali della terra sbatterà anche ben poco ma non sanno dir di no ad un bel “posteriore” da analizzare) e, più in là nell’avventura, un bell’aborto da portare a termine con tanto di minigame dedicato. Non fosse già abbastanza strano che ad occuparsi dell’operazione sia una ragazzina dell’età di mia nipote (che probabilmente manco ha finito le scuole elementari di South Park), a rendere il tutto ancora più incredibile è il fatto che l’ospite della clinica sia Randy Marsh. Sì, esatto, il papà di Stan Marsh. Lo stesso che, guarda caso, incontriamo su una navicella aliena in posizione simil pecora – e pantaloni rigorosamente calati – intento a farsi sondare il “traforo del San Bernardo“. Un tizio recidivo, non c’è che dire…
Ah sì, scusate, pericolo spoiler. Ok, mi sono scordato di avvisarvi, nessuno è perfetto. Ad ogni modo, posto che chiunque abbia assistito agli episodi TV di South Park è abituato a cose tremendamente peggiori di queste e che, tanto per fare i polemici, inventarsi la classe “Ebreo” non è proprio l’idea migliore per accattivarsi le simpatie internazionali, a me sta cosa continua a essere poco chiara. Passi che per alcuni potrebbero essere sequenze di cattivo gusto (per me no, m’hanno fatto scompisciare dalle risate) ma dov’è il rischio insito nel vedere quattro alieni anoressici che infilano un’antenna nel “cuculo” dello sventurato di turno? Il pericolo emulazione diventerebbe così alto che, dal mese prossimo, la copertura della wi-fi in piazza sarebbe direttamente proporzionale al numero di persone a passeggio? O che, peggio ancora, siccome stasera m’annoio, il bar è chiuso e non ci sono alieni in giro quasi quasi vado a farmi fare un aborto?
Che poi stiamo parlando di un gioco dove regnano bullismo, maleducazione, razzismo a tratti e quanto di più marcio possa produrre la società moderna: il tutto ovviamente filtrato nella filosofia South Park che, condivisibile o meno, non ha mai avuto problemi a vomitare cattiverie addosso allo spettatore. E voi volete dirmi che in mezzo a tutto questa meraviglia del trash animato una misera sonda infilata tra le chiappe merita di essere censurata? Ma siete seri?
Poi un giorno scopri che, per una manciata di minuti, sul Reddit di uno “sconosciuto” appare un’informazione confidenziale, un rumor (da prendere quindi con le consuete pinze) che affermerebbe come tale scelta fosse stata dettata dalla volontà di evitare uno scandalo simile a quello accaduto a Rockstar con il famigerato Hot Coffee... Un rumor apparso e sparito alla velocità della luce che, tra le varie cose, sottolineava l’esistenza di ben 5 varianti del gioco: una liscia per USA e PC, quattro censurate in modi differenti per diversi mercati internazionali. E indovinate un po’ quale dovrebbe essere la più tagliata! Ma non bastasse la censura in sé, è il come viene propinata al giocatore che mi fa letteralmente uscire di matto.
Sì, esatto, con un putto marmoreo che facepalma sullo sfondo della bandiera europea mentre un simpatico testo spiega a grandi linee cosa stia accadendo lì dietro. Un’autentica mossa del giaguaro che, magari al primo incontro (quando ancora speri che dopo aver premuto il tasto X parta davvero il filmato), rischia persino di strappare una risata tanto è ridicola. Peccato che il filmato non esista, o meglio, esista su PC o su un fuso orario diverso dal nostro. Penso di non essermi incazzato così tanto nemmeno quella volta in cui Phantasmagoria 2 di Roberta Williams non venne pubblicato in terra italica (e non solo) per l’eccessiva dose di violenza immotivata racchiusa in un set di 5 CD-ROM. E quella volta lo ammetto, di motivi ce n’erano in abbondanza (bocche chiuse da cucitrici, umani impazziti da “virus alieni” che si cibavano di intestini e via dicendo) per bucarne la distribuzione. Provate a dirmi lo stesso per South Park.
E quindi? Soluzioni? Sì, due: o ve lo comprate su PC o, nel caso possediate una PS3 potrete sempre optare per la versione americana del titolo – posto che quest’ultima abbia comunque un set di sottotitoli localizzato per il Bel Paese. La terza alternativa ve la offro io, che sono gentile, e la trovate nel video in calce: certo, vedere un misero filmato di YouTube sullo schermo del PC non è la stessa cosa che gustarsi la scena “in diretta” su un 50 pollici scoppiettante in full HD. Ma si sa, chi s’accontenta gode e tra il poco e il niente è sempre meglio il primo: quindi poche storie, cliccate play e siate avvisati, SPOILER INSIDE, che non voglio sentire pio-pio-gne-gne in stile “kretino mi ai (senza h) rovinato il gioco !!!!11one!!“.
Perché per oggi l’unica cosa che vorrei mandare a fare in culo è proprio la censura dei videogiochi. E provate a censurarmi pure questa, se ne siete capaci.
(…per stavolta passa, ma che non si ripeta mai più! ndPask)
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