E’ l’evento Fantasy Online più atteso del momento.
La discesa nel cyberspazio di Bethesda con il cupo e affascinante mondo fantasy di The Elder Scrolls potrebbe rimettere in discussione tutta la giostra ludica di MMORPG che fino ad ora ha infestato la rete con giochi e giochini più o meno ben fatti , ma destinati nel breve periodo ad assomigliarsi come gocce d’acqua…sporca.
Lasciando da parte le pietre miliari come Ultima Online (1997), capostipite degli MMORPG a grafica variabile, World of Warcraft, faro di riferimento per tutti gli avventurieri della rete dal 2004 e Guild Wars, che ha avuto il merito di spezzare l’odioso canone mensile, il resto della rete è costellato da mondi fatti in serie, spesso con lo stesso motore grafico e con la stessa impostazione di luoghi e personaggi che, ben presto,vengono abbandonati per provarne di nuovi, fino a ridurre il tutto all’inseguimento del mero abito per il proprio “pupazzetto” da sfoggiare davanti ai “niubbi” di turno.
Universi fantasy costruiti per bimbominkia caricati a pallettoni, pronti ad inseguire l’ultimo gadget (cappellini a forma di panda, sparaleccalecca, archi lancia minipony -incontrato su Guild Wars 2!-) e che sacrificano i contenuti per un’utenza più ampia e di bocca buona, grazie anche all’introduzione del free to play (ma sopratutto del pay to win) che ha salvato molti brand dal totale fallimento o dal tracollo del progetto iniziale.
Tuttavia, senza togliere nulla a nessuno, sembra, invece, che Bethesda abbia imboccato la strada giusta per chi vuole vivere quel Fantasy Online in grado (ri)creare lo stesso pathos che siamo abituati ad avere gustandoci un buon film o, meglio ancora, immergendoci nelle pagine dei vecchi classici di riferimento.
Si è da poco conclusa una delle sessioni Beta di questo progetto, iniziato molti mesi fa e ormai quasi giunto a maturazione (l’uscita è prevista per il 4 aprile). Nonostante i vari divieti imposti, sulla rete qualcosa è trapelato, sia in immagini che in gameplay, dove vengono illustrate spesso solo scene corali di combattimento in terza persona.
Ma, poiché la saga di The Elder Scrolls è sempre stata vissuta off line e in forma individuale ora che, su stesso invito dei creatori, è possibile parlarne mostrando video o immagini vorrei darvi le mie impressioni, avendo partecipato ad alcune di queste sessioni, giammai relegandole a fatue informazioni tecniche fatte di velocità di fotogrammi o conteggio di poligoni, ma sopratutto all’esperienza emotiva che mi ha restituito il percorrere, se pur brevemente, l’ambientazione espressa in questa ultima opera.
The Elder Scrolls Online ci cala subito in un ambiente ostile e pesante: siamo prigionieri in una cupa prigione daedrica, o meglio la nostra anima lo è, poiché di fatto siamo morti. Tuttavia è possibile tornare nel nostro piano d’esistenza sani e salvi, sempre che si decida di aiutare un potente mago guardato a vista dai demoni di turno. Potremmo noi tirarci indietro? Mai! Con le stesse atmosfere e senso di disagio che abbiamo vissuto negli episodi precedenti ci facciamo strada in prima persona attraverso ambienti vasti, ma nello stesso tempo soffocanti e terribili lasciandoci dietro png e pg fino a raggiungere la meta.
Una volta fuori, nel nostro mondo, non è che le cose cambino in meglio. Siamo da qualche parte nel continente di Tamriel, siamo nati di nuovo, e il mago che abbiamo aiutato si dilegua con un “ci rivedremo prima o poi da qualche parte”.
Adesso tocca a noi sviluppare il carattere del nostro avatar, ripulirci, badare alle politiche che governano questi luoghi e schivare le creature che a differenza degli altri altri mondi di cui sopra, non stanno in giro a pascolare, ma ci costringono ad inseguimenti mozzafiato in cui spesso la preda diventa cacciatore.
Senza poi contare le tre fazioni che si danno battaglia per la supremazia sul territorio ma che insieme combattono i Daedra, che attraverso una frattura bidimensionale aperta vogliono estendere il controllo definitivo anche su questo piano.
Poche ore di vita all’interno di The Elder Scrolls Online mi ha ridato la speranza di tornare a vedere finalmente un ambiente fantasy completo e a desiderare di trasferirmi armi e bagagli (molte armi…è meglio) per dare la scalata al potere o solamente per vivere avventure in compagnia di individui spaesati in cerca di una strada da percorrere.
Certo, superando il piano d’esistenza di The Elder Scrolls Online per tornare a questo nostro mondo in crisi, per vivere in Tamriel la spesa non è da poco, visto che il solo client costa circa 55 euro (versione fisica su disco), più un canone mensile (il canone eh sì…) di 13€.
Una scelta azzardata per Bethesda che avrebbe anche potuto optare per una scelta più alla Guild Wars, ma che magari intenderà percorrere (o sarà costretta a farlo) dopo aver consolidato la sua creatura a cui pare tenere parecchio, visto che ha sospeso ad libitum lo studio su un altro annunciato capolavoro: Fallout 4.
[hr]
Vi invito a condividere la mia personale esperienza di gioco in The Elder Scrolls OnLine…buona visione
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