Breaking news: le entrate dei giochi per PC hanno superato negli ultimi mesi quelle dei titoli per console. La fonte è particolarmente attendibile, dato che stiamo parlando di DFC Intelligence e non del primo Patcher a caso.
Certo, non siamo più negli anni ‘90, quando il PC era la piattaforma di gioco per antonomasia, eppure i segnali che arrivano dall’industry sono sempre più rassicuranti: il gaming sui Personal Computer non è morto, ma soprattutto, gode di ottima salute. Nel 2001, il PC era dato per morto dagli analisti, gli stessi che avevano poi dichiarato senza mezzi termini che PS3 e Xbox 360 avrebbero affossato definitivamente il PC come piattaforma di gioco. Peccato però che titoli come World of Warcraft abbiano saputo tenerlo in vita anche nel peggior momento di crisi, per non parlare poi dell’avvento di Steam che ha saputo plasmare a suo piacimento questa porzione del mercato, salvandola prima del collasso.
Il passaggio al Digital Delivery è stata una necessità oggettiva per la sopravvivenza, eppure si è trasformata nel vero punto di forza del mercato PC, senza il quale sarebbe probabilmente morto per davvero. Grazie al DDL, il PC è passato dalla sopravvivenza ad un nuovo Risorgimento, fatto di titoli come Arma III, DayZ (seppur stiamo parlando di un titolo in Early Access), Rust, senza poi scomodare il fittissimo sottobosco indie che, spesso e volentieri, è in grado di assicurarci un divertimento ben superiore a quello offerto ai titoli mainstream, sempre che i giocatori siano in grado di accettare l’inevitabile compromesso tra l’abbassamento della qualità tecnica in favore dei contenuti. E diciamocelo fuori dai denti, la grafica non è tutto nei videogiochi.
Non a caso, uno dei titoli più giocati degli ultimi anni è stato proprio Minecraft, che è stato in grado di catturare l’attenzione del pubblico grazie alla sua formula decisamente immediata, ma che permette ai giocatori di dare libero sfogo alla loro fantasia come nessun altro titolo era mai riuscito a fare, tant’è che il titolo di Notch è anche approdato sulle altre piattaforme. Ma il vero punto di forza dello zoccolo duro del PC è rappresentato dal fenomeno chiamato League of Legends, giocato da più di 67 milioni di giocatori ogni mese. Si tratta di un grandissimo successo, se paragonato ai numeri di Call of Duty che nel 2011 (nel momento di maggior splendore per il brand), arrivava a 11 milioni di giocatori, sommando tutte le piattaforme su cui era stato lanciato.
I MOBA sono dunque l’arma vincente, ma siamo sicuri che possano bastare al PC Gaming, insieme al lungo corso dei titoli free-to-play, o come sarebbe più corretto chiamarli, pay-to-win? Stando agli analisti, ci sarà un nuovo calo che vedrà le console in rapida risalita, grazie all’arrivo dei nuovi software. Una cosa è certa: se fino a qualche tempo fa lo sviluppo dei titoli per console bloccava in termine tecnico quello dei titoli per PC, il raggiungimento dei 1080p sulla next gen ci porterà nel lungo periodo ad un innalzamento generale della qualità dei porting, perché gli sviluppatori hanno ricominciato a sviluppare su PC per poi portare i giochi su PS4 e Xbox One, invertendo così il modus operandi che aveva limitato la loro qualità negli ultimi sette anni.
Di fatto, la lunghissima old gen ha giocato un ruolo fondamentale per la crescita del PC Gaming, soprattutto negli ultimi due anni. Moltissimi giocatori si sono infatti stancati di attendere i nuovi hardware, buttandosi inevitabilmente sul caro e buon vecchio PC. AMD e ATI (che di fatto sono la stessa azienda da qualche anno a questa parte), hanno attuato una politica di taglio dei prezzi davvero interessante negli ultimi 24 mesi, soprattutto grazie all’arrivo dei processori Vishera, che ad oggi permettono di assemblare un PC altamente performante con un rapporto qualità/prezzo decisamente conveniente rispetto al recente passato. Altro discorso è quello che riguarda le schede video, che vedono in contrapposizione in una guerra infinita gli adepti di ATI e Nvidia. Sarebbe sbagliato consigliarvi un marchio piuttosto che un altro (perché al di la dei benchmark, non basterebbe un intero articolo per motivare le nostre scelte), ma vi basti sapere che entrambi i produttori sono in grado di offrire delle ottime soluzioni per il gaming ad un prezzo decisamente abbordabile. E se ciò non bastasse, ci sono diversi incentivi che potrebbero spingervi ad acquistare una nuova scheda: i bundle con cui vengono offerte le schede insieme ad un terzetto di giochi sono ormai uno standard consolidato ed apprezzato da tutti i PCisti.
Lo stesso discorso vale per gli SSD, che sono un’ottima soluzione per i PC da Gaming (ma anche da lavoro). Pochi anni fa erano tutto fuorchè a buon mercato, mentre oggi è possibile acquistare un Solid State Disk di buona portata, al fronte di un investimento di soli 80€ per i tagli da 128 GB, mentre stando attenti alle numerose offerte online è anche possibile portarsi a casa dei dischi da 256 GB entro i 180€, scegliendo gli SSD di Samsung che è il maggior produttore di memorie NAND al mondo. Se voleste spendere ancora meno, allora buttatevi sugli SSD di casa Kingston, che a discapito dei benchmark hanno davvero un ottimo rapporto qualità/prezzo.
Perchè il PC Gaming in Italia non è forte come negli altri paesi europei come ad esempio la Germania? La questione è molto semplice: in Italia è purtroppo difusissima l’idea che una configurazione valida debba costare almeno 1500€, monitor escluso. La situazione è in realtà ben diversa, perchè con un investimento di circa 600€, è possibile portarsi a casa delle macchine che possono accompagnarci per molto più tempo rispetto alle console, e offrendoci anche delle prestazioni decisamente migliori. E se ciò non bastasse, è sempre possibile aprire il case e “operare” direttamente a cuore aperto per potenziare le nostre macchine, perché il bello del PC Gaming è anche questo, o forse ne è la parte più divertente.
All hail the Glorious PC master race!
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