News 28 Mag 2014

GRID: Autosport – Hands On

L’annuncio a sorpresa di qualche settimana fa che ha rivelato l’esistenza di GRID: Autosport ha stupito i più per tempistiche e piattaforme di riferimento. Ad un anno dall’uscita del secondo capitolo della serie, Codemasters torna in pista con prodotto svelato e messo sugli scaffali dei negozi nel giro di due mesi o poco più. Autosport è la terza iterazione di una di quelle serie che nella scorsa generazione hanno consacrato l’indiscutibile bravura nel campo dei racing della software house inglese, un’azienda che nel giro di pochi anni ha sfornato più di dieci titoli appartenenti a sport differenti, tutti sotto il marchio Codemasters Racing, tutti (o quasi) mossi dall’incredibile e portentoso EGO Engine. L’obiettivo del corsistico non sarà certamente quello di reinventare le meccaniche alla base della serie, ma piuttosto quello di consolidare quelle che abbiamo imparato a conoscere in passato, con in più una maggiore attenzione verso i gusti e le preferenze della community. Un prodotto che vuole quindi mettere un punto fermo su quanto creato fino ad oggi prima dell’inevitabile passaggio alla next-gen. Ci riuscirà? Lo scopriremo sicuramente alla fine del mese di giugno, ma grazie ad un codice preview messo a disposizione da Bandai Namco possiamo raccontarvi le nostre prime impressioni in merito.

Come vi dicevo, la natura di GRID: Autosport continua ad essere perfettamente in linea con gli episodi precedenti. A metà strada tra approccio arcade e simulazione, il focus principale di questa nuova iterazione è ancora una volta la carriera. Diviso in cinque “classi”, il cammino del nostro alter ego dovrà portare avanti il nome di una scuderia, ma non conta solamente la nostra posizione in classifica: per andare avanti durante la stagione dovremo anche badare ai nostri rivali e facilitare il posizionamento del nostro compagno di squadra.

Non si è mai soli in GRID, neanche nella scalata ai trionfi personali. Durante la carriera potremo scegliere liberamente a quale gara prendere parte, non importa a quale categoria essa appartenga. I punti importanti sono piuttosto la varietà e la diversità degli eventi a disposizione nella composizione a tasselli di una modalità singleplayer di prim’ordine.

Le tipologie di gara a vostra disposizione saranno quindi cinque, diverse per stile e feeling di gioco. In Street, la categoria che probabilmente rappresenta l’icona della serie, gareggeremo con delle auto sportive in delle splendide location cittadine, dove la sportellata è ampiamente permessa. Seguono a ruota la categoria Touring, quella in cui saremo a bordo di auto commerciali adeguatamente modificate; qui le gare sono molto equilibrate, per questo il lavoro di squadra sarà ampiamente premiato. Nell’Open Wheel gareggeremo su dei bolidi più leggeri e veloci, ogni minimo contatto può cambiare l’andamento della corsa e la stabilità del vostro veicolo, perciò state attenti alle botte! Se dimostrerete pazienza e una giusta metodicità sarete invece i vincenti nelle corse Endurance, delle vere e proprie prove di resistenza in cui una ruota fuori dal cordolo vuol dire perdere grip e schizzare fuori dalla pista.

Chiudono quindi il cerchio le competizioni Tuner, delle sfide a tempo o di drifting al volante di vetture pesantemente modificate, nelle quali il cronometro e il punteggio contano più di tutto il resto. Dopo le prime ore di gioco, c’è da dire che non ho avuto il minimo dubbio sul funzionamento, la solidità e il divertimento di GRID: Autosport. Tutto è al suo posto, soprattutto grazie ad un sistema di guida che ha ben chiara la propria identità: siamo forse un pizzico lontani dalle vere simulazioni, ma il mix cosciente tra queste ultime e il più spensierato approccio arcade ha già dimostrato di poter portare in tavola dei racing game incredibili che si avvicinano prepotentemente al trono detenuto dai capolavori del genere.

Il codice che ho potuto provare mi ha inoltre permesso di testare anche la modalità online, completamente staccata dalla componente single player e capace di fare gioco a sé stante con un sistema di acquisto e potenziamento d’auto dedicato. Si tratta pur sempre di una versione non definitiva del gioco, ma già da qui si intravede la fermezza di un comparto ben studiato, anch’esso parte integrante e fondamentale dell’offerta. Inoltre, sappiamo già che tra le novità di GRID: Autosport figureranno i Club, delle infrastrutture completamente personalizzabili che chiunque potrà creare o joinare per unirsi ad altri giocatori nella caccia agli obiettivi e ai traguardi più disparati. A conti fatti, anche la componente multiplayer sembra rappresentare fieramente un prodotto all’apice della sua maturazione.

Parlando del comparto grafico, c’è da spendere qualche esaltante parola che preannuncia una promozione senza riserve. Anche ora, mettendo le mani sul codice incompleto e almeno per quanto riguarda la versione PC, il già citato EGO Engine fa il suo sporco e rinomato lavoro, e non a caso Autosport è stato concepito proprio con il PC in mente. Un vero peccato, perché un comparto tecnico così curato – è tornata anche la visuale interna! – e di tale caratura avrebbe dato bella mostra di sé anche con un porting per PlayStation 4 e Xbox One, soprattutto considerando la facilità di conversione da PC a next-gen. Non possiamo certo mettere la mano sul fuoco per le versioni PlayStation 3 e Xbox 360, ma, visti i brillanti risultati del passato, risulta davvero difficile scommettere in una pessima o altalenante realizzazione tecnica per le due stanche console old-gen.

Insomma, a conti fatti sembra essere tutto in regola per il confezionamento di un racing game con tutti i crismi e le virtù del caso. Ci avvaliamo del beneficio del dubbio e rimandiamo l’appuntamento ad una più dettagliata e completa recensione che esprimerà il nostro giudizio finale, ma vogliamo lasciarvi con un punto di domanda, forse l’unico: ad un anno di distanza dall’ultimo titolo, riusciranno le novità e i contenuti introdotti ad avere senso per chi ha già giocato la serie in passato? C’è il rischio che si riproponga la stessa situazione di DiRT: Showdown, videogame uscito a esattamente nello stesso modo e con la stessa filosofia di GRID: Autosport. Un bel rischio certo, ma pur sempre indice di una ripetività che ha ormai inondato il mercato e infastidito i più. C’è bisogno di roba fresca e nuova, ma finché la gallina vecchia farà buon brodo, ci sarà sempre qualche buon motivo per assaporarla, e sembra essere questo il motivo che ha spinto Codemasters verso uno sviluppo in questo senso. Avranno avuto ragione? Lo scopriremo nel giro di qualche settimana.

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