Los Angeles – Giornata intensa quella odierna. La permanent room Sony ha monopolizzato l’attenzione della redazione di GameSoul, intenta a spulciare uno dopo l’altro i titoli presenti al suo interno per potervi riportare quanto piu possibile riguardo la line-up portata all’E3 dal colosso nipponico.
Tra i vari DriveClub, The Order: 1886, Far Cry 4, Little Big Planet 3 non passava sotto silenzio, in un angolo della permanent room, la continua presenza di un folto numero di persone intente ad osservare (cercando di guadagnare l’accesso ad un affollatissimo hands on) quello che potrebbe rivelarsi uno degli acquisti obbligati del futuro prossimo venturo: Project Morpheus.
Analogamente al diretto competitor Oculus Rift, trattasi di un visore da indossare a stretto contatto con gli occhi, visore che ci permette di entrare, senza sforzo alcuno, nel vivo dell’azione, fungendo da punto di unione tra mondo virtuale e mondo reale: sistema di output visivo ed input digitale al tempo stesso.
Dopo 20 minuti scarsi di fila sono riuscito a prenotarmi per una prova… fissata per due ore dopo: tempo di attesa emblematico del livello di interesse della community nei confronti di questa innovativa periferica.
Una volta effettuata la “vestizione” ero pronto per la prova: la demo disponibile nella PR Room mi ha permesso di percorrere una strada in discesa a bordo del mio slittino cercando in tutti i modi di evitare il traffico automobilistico li presente e provando, inoltre, a percorrere il tratto di strada nel minor tempo possibile. A fronte di cotanta attesa la demo si è rivelata molto breve: tre minuti appena, che non bastano di certo per farsi una idea completa sul dispositivo in oggetto ma che permettono comunque di rilevare pregi ed eventuali margini di miglioramento dello stesso.
Il posizionamento del visore non da adito a problemi di sorta: il sistema di doppia lente all’interno di Morpheus da una buona sensazione di profondità, unita però, nel mio caso, ad una leggera motion sickness, passata fortunatamente dopo pochi minuti. La risoluzione all’interno del visore è minore dell’output risultante sul televisore utilizzato per mostrare i progressi dei “tester” di Project Morpheus; similarmente anche il sistema di motion tracking, nonostante una calibrazione iniziale eseguita dall’addetto Sony, dovrà passare attraverso diversi stadi di perfezionamento, garantendo al momento una esperienza si fruibile ma, purtroppo, ancora non allo state of art.
In definitiva, da questo breve… brevissimo “eyes on” risalta una periferica dotata di indubbio potenziale ma ancora acerba nella sua progettazione. Di sicuro Sony sta buttando le basi per quello che potrebbe essere, unitamente ad Oculus Rift, il futuro del gaming.
Toccherà comunque attendere nuove prove su strada per potersi fare una idea completa di Project Morpheus.
Stay Tuned per ulteriori evoluzioni.
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