Los Angeles – Skylanders rappresenta senza dubbio una delle trovate più geniali che Activision abbia avuto negli ultimi 5 anni. Con un blockbuster mascherato da innocuo platf0rm per un pubblico giovane, il publisher americano ha saputo capitalizzare alla perfezione quella smania da collezione tipica dei giocatori, portando sul mercato una sorta di gioco nel gioco, un prodotto digitale per console di nuova e vecchia generazione capace di accontentare un pubblico disomogeneo e allo stesso tempo di offrire una “statuina in carne ed ossa” riutilizzabile anche in contesti non necessariamente videoludici. Una manna dal cielo per i genitori giocatori, ma non solo. E sono gli stessi risultati di vendita ad avallare questa tesi: se dopo tre iterazioni principali il franchise ha saputo vendere vagonate di milioni di copie in tutto il mondo, beccandosi persino un’enorme vetrina in quel di Times Square a New York, forse un motivo ci sarà.
Skylanders Trap Team rappresenta il quarto anello evolutivo di uno dei brand più redditizi in casa Activision. I passi in avanti compiuti dalla serie nella transizione da Spyro’s Adventure a Giants, ribaditi a gran voce da un ottimo Swap Force, non sembrano essere destinati a fermarsi: ad ogni uscita la formula magica del gameplay si arricchisce, dona ulteriore profondità ad un action platform convincente già di suo, gettando sul piatto della bilancia intuizioni lungimiranti e dannatamente vincenti. E questo è proprio il caso di Trap Team, che sembra voler sovvertire l’assioma portante della serie rovesciando quelli che ne sono i pilastri fondamentali: se fino ad oggi era possibile trasportare qualcosa di reale e fisico, la “statuina” dello Skylander preferito, nell’universo di gioco digitale, ora diviene possibile il contrario. Rendere reale, tangibile un mostriciattolo esclusivamente digitale.
Com’è possibile, vi starete chiedendo. E qui entrano in gioco le trappole, nuovissimi dispositivi che vanno ad incastonarsi in un apposito slot del nuovo Portale Skylander (ebbene sì, Trap Team richiederà un aggiornamento del vostro hardware tradizionale). Una volta sconfitto un qualsivoglia boss, potremo catturarlo e trasportarlo all’interno della nostra fiammante trappola e, cosa più importante, portarlo ovunque con noi. Anche a casa di un vostro amico, ad esempio: basterà infilare la trappola nell’altrui portale e il nostro nuovo Skylander sarà pronto a combattere. L’unico limite di questa macchina meravigliosa, purtroppo, è da cercarsi nella capienza della trappola: un boss per dispositivo, in modo irrevocabile. Tuttavia, ogniqualvolta il giocatore abbatterà un villain, esso sarà “salvato” in un un apposito vault all’interno della Skylanders Academy. A meno di qualche switch, dunque, potremo caricare l’ex cattivo più adatto alle circostanze nella nostra trappola.
L’introduzione di questa nuova meccanica è parallela all’esordio di una nuova classe di personaggio, il TrapMaster. Contrariamente a quanto suggerirebbe il nome, questa tipologia di Skylander è caratterizzata da una forza maggiore e da un set di power up specifici, da sfruttare per accedere a sezioni bloccate dove fare incetta di collezionabili. La cattura dei boss, in realtà, è una dinamica accessibile da qualsiasi Skylander in gioco, anche da quelli provenienti dalle precedenti declinazioni del titolo. Chiaro che, in più di qualche occasione, eliminare il cattivo di turno con un bravo Trap Master semplifica sensibilmente la vita del giocatore.
Nel corso dell’hands off odierno abbiamo fatto la conoscenza di un nuovo TrapMaster, Snapshot, che sarà presumibilmente l’uomo immagine del nuovo Skylanders. Dopo di lui è stata una carrellata di boss esilaranti convertiti alle forze del bene previa cattura: c’è WolfGang, lupo mannaro dall’animo rock che semina distruzione a suon di chitarrate, oppure l’esilarante Painyatta, goffissimo mostriciattolo proveniente dall’omonimo gioco (la nostrana Pignatta) che mena a destra e a manca sonore mazzate. Menzion d’onore per Broccoli Guy, un broccolo con braccia e gambe che semina distruzione a suon di verdura. Ciascuno Skylander intrappolato, una volta collocato sul portatile, è caratterizzato da una “colonna sonora” peculiare e distintiva (a tal riguardo, quella di Painyatta è un autentico capolavoro), ma potrà essere utilizzato soltanto per un lasso di tempo limitato. Esaurite questo tempo e dovrete aspettare un buon minuto prima di riutilizzarlo.
Con una valanga di minigames collaterali, tra cui una nuova sfida di carte che fa chiaramente il verso a Magic, Skylanders Trap Team conferma ancora una volta quanto di buono fatto da Activision in questi anni di sviluppo, arricchendo ulteriormente una formula che procede imperterrita senza mostrare segni di sbandamento. La sfida dei programmatori e dei designer, portare nel mondo reale un personaggio esistente solo ed esclusivamente all’interno del gioco, può dichiararsi vinta: un’intuizione inedita che, senza dubbio, è destinata a portare nuova linfa nell’intero franchise. Toccherà acquistare il nuovo portale, questo è vero: ma considerando che il numero di Skylanders uscita nei tre precedenti episodi sommato agli imminenti TrapMaster (che arriveranno a partire dal prossimo 5 ottobre) supera tranquillamente i 250 personaggi, il “gioco” vale la candela.
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