News 13 Ago 2014

Assassin’s Creed Rogue – Anteprima – gamescom 2014

Colonia – L’improvvisa apparizione di Assassin’s Creed Rogue ha movimentato il mondo videoludico degli amanti Ubisoft, proponendo un’alternativa non inattesa al prossimo Assassin’s Creed Unity. Non ci è dato da sapere se questo nuovo capitolo esclusivo per old-gen sia o meno una mossa commerciale per accontentare quei giocatori che ancora non son pronti a fare il salto verso i lidi PS4 ed Xbox One, tuttavia il riciclo delle ambientazioni principali e delle feature introdotte con Assassin’s Creed III e Assassin’s Creed IV Black Flag mirano comunque ad offrire una completezza conclusiva al ciclo narrativo ambientato nel Nord America, ponendosi come raccordo tra le vicende vissute da Edward Kenway e quelle epserite con Ratonhnhaké:ton.

Dai vari dettagli resi noti prima della dimostrazione alla gamescom 2014, abbiamo potuto apprendere che la storia questa volta si concentrerà non più sugli Assassini, quanto su un carismatico personaggio di nome Shay Patrick Cormac che ha abbandonato il Credo in favore della causa templare. Già con il terzo ed il quarto capitolo abbiamo potuto notare una lieve variazione nella trama principale ed i vari protagonisti non erano più meri esecutori del Credo, ma cercavano di porre la loro personale visione del mondo all’interno delle loro azioni. Ci siamo immedesimati nella concretezza della famiglia Kenway con Haytham, per poi comprendere l’irruenza di Edward e nel frattempo Ubisoft, sapientemente, ha seminato delle molliche narrative per stuzzicarci e farci salire il dubbio che, magari, anche i Templari hanno le loro giuste ragioni in questa atavica battaglia tra fede e autodeterminazione.

Ora, perciò, è arrivato finalmente il momento di immergersi nei panni dei “cattivi” e andremo a riempire quel vuoto storico in cui gli assassini coloniali giunsero quasi all’estinzione durante la Guerra dei Sette Anni. Qui, però, giunge la fatidica domanda: incontreremo di nuovo Achilles Davenport, il nostalgico mentore di Connor che vide sterminati i suoi compagni durante la guerra Franco-Indiana? Sarà proprio Shay, cacciatore templare, a catturare il vecchio maestro assassino? Sulla trama, al momento si possono fare solo illazioni, ma di certo possiamo dirvi cosa abbiamo avuto modo di esperire in questa Anteprima di Assassin’s Creed Rogue durante questa gamescom 2014.

assassins-creed-rogue-morrigan

A primo impatto Rogue ci appare il solito Assassin’s Creed, ma solo se ci limitiamo ad osservarlo in maniera fin troppo superficiale. La demo che abbiamo potuto provare ci trasporta immediatamente sulla tolda della Morrigan, la nuova nave di Cormac, nel bel mezzo di una missione in cui l’obiettivo era quello di abbattere 5 navi francesi. Ancora per una volta viene sfruttato l’impatto grafico ed emotivo dato dalle battaglie marine tanto sviluppate negli ultimi due capitoli della saga Ubisoft: sentirsi sul ponte di una fregata e dispensare ordini è sempre un piacere, eppure il tutto ci ha offerto una sensazione paradossale di “già visto”. Le piccole novità introdotte nei combattimenti in mare sono, in realtà, principalmente legate all’implementazione di un sistema di puntamento molto più rapido dei cannoncini mobili e nella prontezza d’uso dei barili esplosivi di poppa, ora molto più veloci e letali. Tornano ancora per una volta gli abbordaggi anche in questo capitolo e sembrano sia più frenetici che lievemente più difficili, probabilmente a causa dei comandi in tedesco che ci hanno confuso. E così come tornano queste dinamiche ormai consolidate, tornano anche grandi personaggi come Haytham Kenway che abbiamo avuto modo di avere a fianco durante la battaglia. Ad ogni modo, terminato in fretta il combattimento, ci siamo dedicati all’esplorazione delle coste e qui abbiamo potuto constatare delle interessanti innovazioni, come ad esempio i pack ghiacciati che abbiamo dovuto rompere con la prua della nave. Di tanto in tanto, vista la location artica che abbiamo esplorato, abbiamo anche trovato degli iceberg galleggianti i quali a contatto con la nostra nave venivano ridotti in frantumi, sempre senza prima offrirci un danno considerevole. Tutti questi piccoli particolari sicuramente hanno reso meno piatta la navigazione in questo nuovo Assassin’s Creed e ci hanno portato a dover rimanere più concentrati sulla nostra rotta, al fine di evitare spiacevoli naufragi.

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Dopo aver ispezionato dei relitti tra le onde, la missione ci ha condotto su un grosso iceberg dominato dal corpo marcito di un vecchio galeone. Dovendo scendere dalla nave per raggiungere il punto d’osservazione, rappresentato dalla cima del pennone della nave incagliata, abbiamo sperimentato le animazioni di Shay che tuttavia non differiscono di molto da quelle di Edward in Assassin’s Creed 4. Per un attimo, infatti, l’intera demo ci è sembrata una grossa ritexturizzazione del precedente capitolo, ma nell’arrampicarci tra i ghiacci ci siamo improvvisamente meravigliati nel vedere dei pinguini fare un salto in acqua e quel turbamento è subito svanito. Abbandonando le brevi risate suscitate dagli uccelli artici, abbiamo condotto Shay fino in cima al relitto per poterci sincronizzare. Prima di premere, infine, il classico tasto per far partire la solita animazione da sincronizzazione, abbiamo provato l’Occhio dell’Aquila che questa volta ci è sembrato più fine e dettagliato nel restituirci informazioni sull’ambiente circostante.

 Per un attimo, infatti, l’intera demo ci è sembrata una grossa ritexturizzazione del precedente capitolo, ma quel turbamento è subito svanito

Terminata la demo, la sensazione rimasta era un misto tra entusiasmo e indifferenza, poiché non potendo constatare con mano le vere novità introdotte con la svolta templare del personaggio principale, le battaglie navali non hanno offerto grandi spunti per una riflessione critica sulle differenze di Assassin’s Creed Rogue dai suoi predecessori. Per ora, salvo piccole innovazioni, il gameplay non sembra affatto variato da Assassin’s Creed 4 e si conferma essere un titolo dedicato alla old-gen ed a coloro che vogliono concludere l’arco narrativo nord americano, poiché Rogue, in effetti, non sembra avere grosse pretese come la sua controparte current-gen Assassin’s Creed Unity e punta presumibilmente a dare una degna fine alle storie dei Kenway and co.

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In definitiva, Assassin’s Creed Rogue mira a concludere degnamente la serie legata alle vicende nord americane, ma non si sbilancia, né osa troppo, rimanendo quindi fedele ad un gameplay collaudato e già apprezzato in precedenza. A prescindere dalle piccole innovazioni che abbiamo potuto osservare, rimane pur sempre un Assassin’s Creed fedele alla sua stirpe e non vediamo l’ora di vedere ulteriori dettagli e di poter provare ad impersonarci nel nuovo protagonista, magari, in un combattimento su terra ferma.

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