News 13 Ago 2014

The Witcher 3: Wild Hunt – Anteprima – gamescom 2014

Colonia – Tra i tanti titoli rimandati al 2015, uno di quelli che ha infranto i cuori di molti giocatori è The Witcher 3: Wild Hunt. Certo, l’attesa non si è allungata poi di molto, ma ogni giorno in più che ci separa da quello che si preannuncia essere il gioco di ruolo definitivo è difficilmente sopportabile.  Per fortuna i ragazzi di CD Projekt RED sono riusciti a indorare la pillola con una serie di informazioni centellinate nell’arco degli ultimi mesi (tra collector’s edition e spin-off) e approfondimenti durante l’E3 di Los Angeles e il Comic-Con di San Diego.

Ma è davvero tutto oro quel che luccica? Oltre alle politiche speciali per la release del gioco (una sola collector’s edition e DRM-free per PC) c’è davvero motivo di aspettare The Witcher 3: Wild Hunt? Senza lasciarsi andare a toni troppo entusiastici la risposta pare essere proprio di sì. Gli elementi vincenti della serie si ripresentano in questa terza iterazione accompagnati da un motore grafico semplicemente pazzesco e dall’aggiunta della formula open-world, la cui assenza era in effetti l’unico limite del già memorabile secondo capitolo. L’incognita principale di The Witcher 3: Wild Hunt resta quindi proprio l’open-world e se la formula narrativa molto solida della serie si adatta ad un’ambientazione del genere.
Vediamo dunque in questa demo della GamesCom i passi avanti fatti dall’avventura dello strigo, Geralt di Rivia.

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La presentazione a cui abbiamo assistito è durata un’ora ed è stata più che esaustiva di quel che ci attende a febbraio. Ovviamente i ragazzi di CD Projekt RED decidono di iniziare facendoci vedere un tour di Novigrad, la più grande città da loro mai creata e potremmo dire anche la più viva, grazie alla moltitudine di NPC presenti su schermo, ognuno impegnato nella propria routine. Una volta riconsegnata la testa come trofeo ad un vecchio amico, Geralt ottiene nuove informazioni in cambio è pronto per ripartire la ricerca della donna misteriosa che sta inseguendo. A questo punto viene quindi data l’opportunità agli sviluppatori di fare sfoggio dell’enormità della mappa del gioco: la missione infatti ci porta a sud, in un posto così lontano che ci vorrebbero circa 30 minuti per arrivarci a cavallo. Per fortuna le zone già esplorate possono essere raggiunte col viaggio veloce, accessibile da alcune postazioni sparse in giro per la mappa, come ad esempio all’ingresso di Novigrad.

Lo splendore della città lascia spazio alla tetra palude in cui Geralt si addentra indomito e finalmente abbiamo un assaggio dei punti forti di Wild Hunt: il nuovo combat-system e la “solita” perfezione della componente narrativa. Tutti i personaggi che Geralt incontra (dall’inquietante bambino muto Johnny alle streghe deformi)  vantano una caratterizzazione più unica che rara: bastano poche linee di testo o di dialogo per carpire un sottotesto non narrato esplicitamente, ma che emerge comunque durante il dialogo. La maestria in campo narrativa dei CD Projekt RED si conferma quindi, in ambito ruolistico, senza paragone con uno stile maturo e penetrante. L’aspetto però più importante è che un assetto del genere non è fine a se stesso, ma è determinante per la prosecuzione nel gioco: spesso vi verrà chiesto di compiere scelte che influenzeranno il corso degli eventi e una piccola sfumatura in un dialogo, ma anche soltanto una sensazione, può guidarvi nel compiere la scelta giusta.

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Nonostante la demo si sia concentrata a lungo sui dialoghi, quando si tratta di estrarre le spade (due, una d’acciaio e una d’argento per i mostri) Geralt è pronto a battersi con il miglior combat system mai creato dal team polacco. Dopo un primo capitolo in pieno vecchio stile ed una svolta action non pienamente supportata da controlli adeguati nel secondo episodio, ora finalmente The Witcher 3: Wild Hunt sembra in grado di offrire un combat system adeguato: gli attacchi dello strigo sono veloci e letali, così come quelli dei nemici. Il livello di difficoltà è, a detta degli sviluppatori, settato in modo tale che sfruttando le numerose abilità dello strigo tutti i combattimenti offrano una sfida adeguata senza mai essere frustranti. Quel che però ci ha sorpreso maggiormente è uno degli aspetti di cui l’art producer Michal Stec va maggiormente fiero, ovvero l’incredibile reattività del mondo circostante.
L’enorme open-world è infatti estremamente pulsante, ricco di dettagli curati con certosina devozione e allo stesso livello si pongono le splendide musiche create dalla band polacca Percival, che come sottolinea sempre Stec, danno quel tocco slavo al gioco che non deve mai mancare in un’avventura tratta da un romanzo connazionale. 

Wild Hunt è uno di quei titoli capaci di mostrare cosa possono fare PS4 e Xbox One

Inutile girarci attorno: The Witcher 3: Wild Hunt è uno di quei titoli capaci di mostrare cosa possono fare PC di fascia alta e le nuove console, dando finalmente una dimostrazione di cosa può voler dire “next-gen”. Il fatto che arrivi a più di anno dall’uscita di PS4 e Xbox One mostra come forse i tempi di uscita per le due console siano stati decisamente prematuri, ma è arrivato il momento di darsi da fare e l’avventura di Geralt di Rivia ha tutte le carte in regola per porsi come una delle esperienze ruolistiche indimenticabili nella carriera videoludica degli appassionati.
I ragazzi di CD Projekt RED ci salutano ribadendo che se il gioco è in leggero ritardo non è colpa delle versioni per PS4 e Xbox One, ma è soltanto il frutto di una scelta ponderata volta a garantire la migliore esperienza possibile. Nessuno come loro in fondo ama i giocatori a cui si rivolgono.
Non ci resta che aspettare il 24 febbraio 2015, giorno in cui finalmente The Witcher 3: Wild Hunt approderà su PS4, Xbox One e PC.

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