News 14 Ago 2014

Disney Infinity 2.0 Marvel Super Heroes – Anteprima – gamescom 2014

Colonia – Dall’annuncio del primo Disney Infinity ad oggi, la prolifica compagnia di Topolino e soci stata drammaticamente abile nell’acquisire alcune tra le licenze più gigantesche del pianeta. Non che il capitale sociale sia un problema di The Disney Corporation, per carità, ma portarsi a casa su due piedi i diritti di brand come Marvel e Guerre Stellari (solo per citarne un paio) non è certo la classica manovra borsistica che si vede ogni mattina. Sotto questa luce economica, difficile non immaginare Disney Infinity 2.0 come un passo successivo verso la conquista del mondo: l’unione di videogiochi, action figures e licenze multimilionarie, capaci di solleticare le manie di collezione dei nerd dalle manine appiccicose e, più di ogni altra cosa, di portare sul mercato un prodotto che fa dimenticare definitivamente gli orrori dei vecchi tie-in cinematografici.

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Fortunatamente in quest’ottica, l’acquisizione di uno studio efficiente e talentuoso come gli Avalanche Software ha reso più facile la progettazione e lo sviluppo di un titolo ambizioso come Marvel Super Heroes. Che ci volete fare, Disney ha un enorme piano che non prevede errori. Protagonisti assoluti di questo Inifinity 2.0 sono i personaggi dell’universo Marvel. Nulla di più naturale direte voi, visto l’esborso non certo trascurabile per mettersi in saccoccia la relativa licenza. Ma in un contesto puramente videoludico la scelta di Disney è tutto tranne che sbagliata: le avventure di Spiderman, degli Avengers o dei Guardiani della Galassia, oltre ad essersi ingraziate una fetta trasversale di pubblico di ogni età, ben si prestano alle meccaniche open world dell’enorme sandbox.

I Playset rappresentano il cuore di Disney Infinity, e catapultano il giocatore all’interno di location familiari popolate dai propri personaggi preferiti. Come fare tutto questo, ormai, lo sa anche un bimbo di pochi anni: prendere l’action figure di Spider-Man, mettetela sull’apposito piedistallo et voilà, siamo dentro. A differenza del Disney Infinity originale, che offriva tre diversi Playset ispirati al brand ma completamente fuori dagli schemi, gli starter set del 2.0 hanno optato per un’esperienza dedicata e più profonda, costruita appositamente (con tanto di storia originale) sull’universo Marvel di riferimento. L’azione si svolge dunque su uno dei tre Playset disponibili strizzando l’occhio al fumetto da cui trae ispirazione sia per quanto concerne location, sia per quelle che sono le attività di routine del super eroe (dal volo al combattimento, passando per le immancabili fasi platform). Il tutto, ovviamente, senza tradire lo spirito dell’Infinity originale.

Uno dei limiti principali di quest’ultimo, tuttavia, era l’incompatibilità esistente tra i vari Playset, che impediva di utilizzare determinati personaggi al di fuori del micromondo per il quale erano stati concepiti. Jack Sparrow, ad esempio, non poteva essere usato nel PlaySet di Monster University: e così molti altri. L’introduzione dei personaggi Marvel ha abbattuto questi rigidi confini, rendendo di fatto possibile utilizzare alcuni personaggi in Playset differenti. Basta trovare la relativa moneta CrossOver direttamente in gioco, e sarà possibile utilizzare Hulk, ad esempio, nel Playset dell’Uomo Ragno. O allo stesso modo potrete incontrare Venom, probabilmente una delle action figures migliori di sempre, in compagnia di Iron Man e qualche altro Avenger.

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Altra novità importante di Infinity 2.0 è lo skill tree del personaggio. Seppur presente già nel titolo originale, gli effetti pratici del livellamento erano al limite dell’impercettibile: fondamentalmente, Jack Sparrow rimaneva sempre lo stesso qualsiasi fosse il percorso di uprade prescelto. In questo nuovo capitolo tutti i personaggi, siano essi nuovi o preesistenti, hanno level cap settato a 20 (prima era a 15) e vantano ciascuno uno skill tree specifico, basato su abilià peculiari e distintive il cui impatto si fa sentire attivamente nel gameplay.

Parlando di riconferme, tornano i Power Discs e con essi la possibilità di sbloccare contenuti aggiuntivi nella modalità Toy Box, oltre che nuove armi e una quantità enorme di skin per ciascuna action figure.  Qualsiasi cosa sblocchiate nei Playset, essa verrà automaticamente resa disponibile nella Toy Box – una feature estremamente interessante, che imparerete ad apprezzare appieno in fasi avanzate dael gioco, quando l’elenco dei vostri collezionabili supera persino quello dell’Ikea.

Il Toy Box rappresenta indubbiamente il passo in avanti più ambiziosi di Disney Infinity 2.0, considerando l’enorme lavoro degli sviluppatori volto a rendere la creazione di ambienti più accessibile che in passato – la creazione automatica di un ambiente pseudocasuale, facilmente modificabile dall’utente, è una chiara dimostrazione di questa scelta. Il titolo offre infatti una quantità enorme di materiale pre-generato spendibile nella Toy Box. Siete troppo pigri per costruire da zero una pista su cui sfrecciare a tutta velocità? Nessun problema, basta trascinare l’icona del builder relativo e il gioco è fatto: il tutto, chiaramente, con evidenti riferimenti all’universo Disney, che spazia dagli Incredibili a Wall-E e moltissime altre pellicole di successo.

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I contenuti spendibili in questa modalità saranno inoltre più facilmente reperibili. Spendere il credito di gioco per sbloccare materiale extra non sembrava un’opzione troppo popolare nella precedente declinazione del titolo, e proprio per questo si è deciso di introdurre un Toy Store centralizzato a cui accedere al bisogno. Non bastassero i nuovi materiali, sarà inoltre possibile utilizzare qualsiasi elemento precedentemente sbloccato in “Infinity 1” per la gioia dei più nostalgici, in grado di ricreare le Toy Box preferite. Toy Box che, manco a dirlo, potranno essere condivise con il mondo intero grazie ad un interfaccia di share aggiornata e nettamente più fruibile.

Altra novità interessante, specie per gli amanti delle personalizzazioni estreme, è rappresentata dalle Toy Box Interne. A mo’ di casa delle bambole, questi set miniaturizzati possono essere arredati, impreziositi con giochi e, non bastasse, riempiti di mostriciattoli dispettosi o altre creaturine più docili. Box interne e esterne possono essere mutuamente collegate con un sistema analogo a quello delle porte di Monsters & Co., rendendo di fatto la transizione tra mondi diversi praticamente istantanea e, cosa più importante, dal dolce retrogusto disneyano.

Quindi sì, lo sforzo per rendere la modalità Toy Box accessibile davvero a chiunque è evidente, e bastano pochi minuti di playthrough per accorgersi dell’ottimo livello di rifinitura svolto da Avalanche in questa direzione. Certo, il focus principale del titolo rimane comunque il Playset e tutto ciò che ne deriva, ma di fronte ad un’offerta contenutistica come questa, gli amanti del brand possono solo essere felici.

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Nessuno potrà mai negare che Disney Infinity 2.0 Marvel Super Heroes non sia un po’ magico.

Disney Infinity 2.0, insomma, riconferma ed amplifica quell’effetto nostalgia che i giocatori più datati e cresciuti con un televisore a tubo catodico avvertiranno partita dopo partita. Hulk, Ironman, Spiderman, Vedova Nera e tutti gli altri personaggi dei tre nuovi set targati Marvel testimoniano l’evoluzione di un brand inizialmente (ed erroneamente) associato ad un pubblico più giovane ma che, già alla seconda transazione, garantisce una profondità e una fedeltà alle sorgenti da cui trae ispirazione che anche i giocatori più esperti potranno solo apprezzare. Poi per carità, quel pizzico di cinismo malcelato che viene spesso riversato nei confronti dei “giocattolini che prendono vita” difficilmente verrà cancellato: ma nessuno potrà mai negare che Disney Infinity 2.0 Marvel Super Heroes, in fondo in fondo, un po’ magico non lo sia.

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