Colonia – L’ultimo giorno di fiera alla gamescom è solito riservare delle sorprese. Il nostro appuntamento al booth di Electronic Arts ci ha permesso di osservare più da vicino alcuni dei giochi che faranno la loro comparsa sugli scaffali nei prossimi mesi. Abbiamo così potuto dare uno sguardo al single-player di Battlefield Hardline, il nuovissimo capitolo della serie –annunciato lo scorso E3 a Los Angeles- sviluppato dai talentuosi ragazzi di Visceral Games, che dopo l’ottima trilogia di Dead Space, hanno deciso di dedicarsi agli shooter polizieschi. Ed in effetti è proprio questo che vuole essere Hardline: un gigantesco e spettacolare sparatutto in prima persona, fortemente ispirato alle più famose serie tv dei nostri tempi. La produzione non bada a spese per garantire professionalità e realismo ed ha anche ingaggiato illustri attori di Hollywood per doppiare i personaggi principali, che almeno nella versione americana del gioco, rendono onore alle loro controparti virtuali.
Hardline non vuole essere la continuazione di Battlefield 4, né tantomeno uno sbiadito rimaneggiamento di Bad Company; è piuttosto uno spin-off a sfondo poliziesco che racconta le difficili storie di tre personaggi (di cui due agenti di polizia) che in qualche modo tentano di arginare l’ondata di crimine che ha colpito la loro città. Pericolosi inseguimenti in macchina, sparatorie al cardiopalma e fughe rocambolesche ad un passo dalla morte saranno il nostro pane quotidiano per tutta la durata dell’avventura principale, prima di buttarci a capofitto nell’emozionate modalità multigiocatore.
La demo si apre con un incontro segreto con un signore della droga a cui Nick, il protagonista, decide di partecipare. A causa di una soffiata il nostro eroe viene catturato e imprigionato con il suo complice all’interno di complesso sotterraneo segreto. Con un piccolo aiuto da parte del collega, riesce in qualche modo a forzare la serratura della sua prigione ed addentrarsi, seppur ammanettato e senza armi, nell’articolata rete di condotti sottoterri in cerca di una via d’uscita. L’aspetto stealth del titolo è molto importante a detta del senior producer di Visceral, che ci spiega come in molte occasioni è possibile scegliere che tipo di metodo utilizzare e quanto questo possa influire sull’esito della missione. Dopo aver stordito alcune guardie ed essere entrato in possesso delle prime armi, gli sviluppatori ci danno un assaggio della frenesia degli scontri del nuovo Battlefield: sia negli ambienti chiusi che negli spazi aperti, il titolo Electronic Arts non ha perso il suo fascino, grazie ad un realismo non solo grafico, ma anche tecnico, riscontrato ad esempio nel feedback delle armi durante il fuoco. La distruttibilità ambientale ritorna qui in maniera prepotente, anche se al momento non sappiamo dire fino a che punto. I muri si sbriciolano sotto la pioggia incessante dei proiettili nemici, i vetri esplodono e finanche l’arrendamento viene distrutto in base ai colpi ricevuti (è stato possibile addirittura vedere le molle fuoriuscire dall’imbottitura dei divani!).
Alla fine del breve scontro, il protagonista riemerge dai sotterranei e sbuca nei pressi dell’accampamento nemico. Anche qui ci viene detto che ci sono diversi modi per affrontare la situazione: entrare a fucili spianati dentro una roccaforte che pullula di forze avversarie è comunque un’opzione plausibile, molto rischiosa, ma plausibile. Ma utilizzando alcuni dei gadget in nostro possesso –come l’utilissimo scanner– possiamo trovare i nemici sulla mappa e marcarli per controllare i loro spostamenti e reagire di conseguenza. In questo modo, Nick nota che tra i mercenari si nasconde un pericoloso criminale, sulla cui testa pende una taglia cospicua. Catturarlo rientra subito nelle nostre priorità e mantenendo un basso profilo il protagonista riesce quasi sempre ad effettuare un attacco a sorpresa, eliminando i cattivi con un colpo secco dietro la nuca. Poco dopo aver concluso l’arresto però, viene sorpreso da due guardie che lo costringono ad una falsa resa; questa è una delle tante azioni possibili in Hardline per evitare il conflitto a fuoco non necessario. Nick finge di arrendersi e non appena un nemico commette l’errore di avvicinarsi troppo, lo afferra per la gola utilizzandolo come scudo umano.
All’occorrenza si potrà anche sfruttare il proprio distintivo da poliziotto, cercando di bloccare i nemici e se si è fortunati (i più furbi tenteranno di sorprendervi non appena abbasserete la guardia) anche arrestarli.
Sul finale abbiamo potuto ammirare la bontà del motore grafico, che ancora una volta si dimostra superbo, nonostante il gioco sia lungi dall’essere completato. Ciò che ci ha sorpreso maggiormente, sono stati gli effetti di luce dinamica, che si riflettono sulle diverse superfici in modo così perfetto da sfiorare il foto-realismo. Massima cura anche per i volti dei personaggi e per i loro movimenti, molto fluidi e naturali, così come gli effetti particellari causati dalle esplosioni: una vera gioia per gli occhi ed una soddisfacente prova delle vere potenzialità next-generation.
Nonostante non sia stato possibile provare in prima persona il single-player del nuovo gioco targato Visceral Games, la presentazione a porte chiuse ci ha lasciato a bocca aperta. Pensavamo fosse troppo presto per annunciare un nuovo capitolo della serie e che non ci fosse la necessità di portare sugli scaffali un altro Battlefield così in fretta. Ma avevamo torto. Visceral ha dimostrato di poter rendere onore al brand anche allontanandosi dai rigorosi standard che ha settato EA, ma al contempo non tralasciando la natura insita della storica saga, che con Hardline può continuare a puntare sugli altissimi livelli a cui è abituata.
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