Colonia – Se c’è un gioco che non ha proprio bisogno di presentazioni, quello è Tomb Raider. Da sempre Lara Croft occupa un posto speciale nel cuore di ogni videogiocatore e nonostante alcuni strafalcioni nel corso degli anni, la prosperosa archeologa è ancora oggi più in forma che mai, come dimostra il recente successo del reboot Tomb Raider e del prossimo capitolo in esclusiva temporale per Xbox One, Rise Of The Tomb Raider. Agli stand Crystal Dynamics era però possibile provare anche un altro capitolo della saga, sequel di quello spin-off uscito qualche anno fa in digital delivery per Xbox 360 e PS3.
Stiamo parlando ovviamente di Lara Croft And The Temple Of Osiris, in uscita questa volta per la next-gen e testabile sullo show-floor della gamescom. Per chi non lo sapesse questa saga che porta il nome di Tomb Raider ha molto poco a che fare con il gameplay della versione originale; innanzitutto il gioco è uno shooter analogico fortemente incentrato sull’esplorazione e sulla cooperativa tra più giocatori. La visuale poi non è la classica telecamera da third person shooter, ma è isometrica, garantendo quindi una panoramica più efficiente di tutto l’ambiente perlustrabile.
Questo secondo capitolo – come si deduce anche dal titolo- è ambientato nelle misteriose terre d’Egitto, dove Lara ed il suo compagno d’avventura Carter Bell sono in missione per indagare su alcuni manufatti ritrovati proprio nel tempio di Osiride. Per errore però, Lara ed il suo amico risvegliano le antiche divinità egiziane Horus, Osiride e Set. Quest’ultimo, di indole malvagia, sfugge al controllo degli altri due diventando immediatamente un pericolo per il mondo intero. L’eccezionale gruppo ha quindi l’oneroso compito di trovare Set e riportarlo una volta per tutte sotto terra. L’imput narrativo è molto più simile a quei Tomb Raider che abbiamo imparato ad amare nel corso degli anni 90’, piuttosto che agli ultimi sofferti capitoli, ma questo non è certo un punto a sfavore della produzione, ma un modo originale per riportare quell’atmosfera arcade così caratteristica nella nuova generazione.
Cambiamento che interessa anche il gameplay, che come abbiamo detto, risulta essere profondamente diverso rispetto all’ultimo Tomb Raider disponibile. Ognuno dei quattro personaggi selezionabili ha dalla sua qualità esclusive, che possono essere combinate con gli altri giocatori per superare i puzzle ambientali o, in caso di scontro, potenziare l’attacco del team. Lara Croft ad esempio, possiede un comodo rampino che può all’occasione fungere la collegamento tra due aree separate, mentre il bastone magico di Osiride ha la proprietà di proteggere uno o più elementi del gruppo dagli avversari.
La cooperazione è importante, ma non fondamentale in questo capitolo: a detta degli sviluppatori Lara Croft And The Temple Of Osiris può essere portato a termine anche da un singolo giocatore, poiché tutti gli enigmi sono adattivi, nel senso che cambiano in base al numero di persone giocanti. Notiamo infatti che se una particolare porta può essere sbloccata con la pressione simultanea di due interruttori, in singolo l’interruttore diventerà solo uno e così via per tutto il gioco. Non manca la personalizzazione del proprio alter-ego, attuabile tramite le pietre preziose che saremo in grado di raccogliere nel corso dell’avventura: non sappiamo se esteticamente è possibile cambiare connotati ai personaggi, ma di sicuro si possono acquistare nuove armi, munizioni e qualche extra. Durante la breve dimostrazione abbiamo partecipato a numerosi scontri contro svariate tipologie di nemici, dalla classica mummia egizia a pericolosi scheletri armati di tutto punto. Il sistema di combattimento è reso in maniera eccelsa, nonostante l’utilizzo del doppio stick analogico (sempre più in voga con gli hack ‘n slash o gli shooter con la visuale a volo d’uccello) possa talvolta esasperare il giocatore meno abituato. La varietà di bocche di fuoco da selezionare poi aumenta in maniera proporzionata le possibilità di approccio al combattimento e la varietà di combinazioni possibili con gli altri personaggi, rendendo l’intera avventura una celebrazione del divertimento più genuino. Il tasso di sfida non è dei più elevati e si ha l’impressione che l’intera campagna possa proseguire senza intoppi, ma alcune sessioni sono decisamente più impegnative di altre, come la corsa per sfuggire ad un gigantesco boss, mentre allo stesso tempo andavano evitate trappole mortali a comparsa.
L’unico campo che non ancora convince è quello tecnico, in particolare grafico, dove non si denota un particolare miglioramento rispetto al capitolo precedente, se non l’ovvia ottimizzazione delle textures per l’approdo su next-gen; per un titolo in digital delivery non ci si aspetta mai di rimanere sbalorditi, ma qualcosa in più in tutta onestà poteva essere fatto.
Dalla nostra prova diretta alla gamescom possiamo ufficializzare che lo sviluppo di Lara Croft And The Temple Of Osiris è ad un passo dal completamento. il titolo Crystal Dynamics ci ha convinto appieno, grazie ad un gameplay solido e una modalità cooperativa dannatamente divertente. Non da meno l’inserimento di numerosi enigmi che sfruttano l’ambiente tridimensionale, così come le adrenaliniche battle-boss a cui abbiamo assistito in prima persona. Disponibile da 9 dicembre prossimo, Tomba Raider And The Temple Of Osiris vedrà la luce su Playstation 4, Xbox One e su PC tramite la piattaforma Steam.
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