News 12 Set 2014

Dead Rising 3: Apocalypse Edition – Recensione

Accolto quasi un anno fa come uno dei titoli più interessanti della line-up Xbox One, Dead Rising 3 sbarca ufficialmente questo settembre anche sulla piattaforma PC. Con questo terzo capitolo, Capcom decide di sfruttare tutta la potenza della next-gen per portare il popolare sandbox a tema zombie ad un nuovo entusiasmante livello: più vasto, più folle e saturo come mai prima d’ora di famelici non-morti , Dead Rising 3 è stata senza ombra di dubbio una delle esclusive Microsoft più di successo.

Tutti i giocatori rimasti fedeli a mouse e tastiera possono quindi vivere per la prima volta le disavventure di Nick Ramos nell’infestata metropoli di Los Perdidos, grazie a questa Apocalypse Edition, che comprende tra i vari extra anche tutte le “storie perdute” finora uscite su Xbox One (tranne l’espansione Super Ultra Dead Rising 3: Arcade Remix Hyper Edition EX+Alpha) ad un prezzo decisamente competitivo.

Nonostante questo però, sul fronte tecnico permangono alcuni problemi e piccole lacune che la divisione canadese della nota software house non è riuscita del tutto ad eliminare: nulla che possa influire in maniera insindacabile sull’acquisto del titolo, ma allo stesso tempo niente di così complesso da giustificarne la presenza dopo un periodo di lavoro così longevo.

In origine è stato il centro commerciale di Willamette in Colorado (immortale omaggio al capolavoro cinematografico di Romero), dove uno spregiudicato fotografo di nome Frank West, ansioso di fare finalmente lo scoop della sua vita, finisce per imbattersi in un’epidemia misteriosa che trasforma gli esseri umani in zombie. Dopo è stata la volta di Fortune City, piccola cittadina delle meraviglie attaccata dal micidiale virus diffuso tramite le api; toccherà a Chuck Greene evitare che il contagio si diffonda ulteriormente, mentre allo stesso tempo cerca di salvare sua figlia ormai infetta dalla morte certa.

Sfortunatamente però, tutti i tentativi per arginare l’infezione falliscono ed ecco che 10 anni dopo gli sfortunati eventi di Fortune City, il giocatore si ritrova ad impersonare Nick Ramos, meccanico con un’innata predilezione per la creazione delle armi più improbabili, che dovrà tentare di fuggire da Los Perdidos prima che il governo americano intervenga radendo a zero il territorio. Questa volta il protagonista può muoversi liberamente attraverso le strade di un’intera città (a piedi o su svariati mezzi motorizzati), entrare negli edifici, passare per i condotti fognari e saccheggiare i numerosi negozi sparsi per le strade: tutto quello che i fan della saga hanno sempre chiesto a gran voce insomma, ma mai ottenuto a causa di un hardware insufficientemente all’avanguardia.

Al posto delle classiche 72 ore, Nick Ramos ha a disposizione un’intera settimana prima di vedere la sua città bruciare tra le fiamme dell’efficiente napalm americano. Nell’arco di questo tempo il giocatore potrà dedicarsi al completamento di svariate missioni secondarie, che variano dal salvataggio di alcuni superstiti, all’eliminazione di pittoreschi personaggi fuori di testa, rappresentati in questo terzo capitolo come parodistiche rappresentazioni dei sette peccati capitali. L’intera avventura è quindi resa molto più coinvolgente e meno stressante da seguire dei precedenti episodi, complice un sistema di salvataggio rapido e un’oculata disposizione dei checkpoint che consentono di giocare senza brusche interruzioni o pause forzate, come spesso accadeva prima, a causa di una difficoltà generale molto elevata ed una superficiale ottimizzazione dei save-point automatici. Per i puristi però, Capcom ha comunque previsto la modalità “Nightmare”, che ripristina le vecchie spietate regole di Dead Rising, offrendo al povero giocatore una prospettiva molti più ostica e a tratti frustrante.

Le capacità di Nick consentono di creare gli oggetti più disparati senza il bisogno di un banco da lavoro, così da trasformare ben l’intera città in un gigantesco calderone sperimentale. Anche in questo terzo capitolo gli sviluppatori hanno dato sfogo alla loro fantasia e difatti non si conta il numero di armi, utensili, trappole ed autovetture letali che si potranno creare in pochi secondi, per sfracellare con stile migliaia di non-morti affamati.

All’ampliato livello di crafting, Capcom Vancouver ha pensato bene di affiancare un sistema di crescita del protagonista che permette di accumulare esperienza, dalla più semplice eliminazione di zombie, al completamento di varie missioni. Salendo di livello il giocatore può utilizzare i punti esperienza guadagnati per apprendere nuove ed utili abilità –come estendere l’energia vitale, correre più veloce o aumentare la resistenza in caso di aggressione- oppure migliorare quelle già conosciute.  Questa azzeccata introduzione migliora notevolmente il feeling con il proprio alter ego e funge da ulteriore stimolo per il completamento del gioco, inducendo il protagonista ad esplorare gli angoli più nascosti della città, sviscerandone ogni più piccolo segreto per accumulare preziosa esperienza.

Ovviamente rispetto alla versione dello scorso anno, questa Apocalypse Edition su PC gode di svariate ottimizzazioni tecniche, anche se non nella quantità che avremmo sperato.

Il motore grafico sviluppato dalla software house canadese permette di gestire centinaia di non-morti contemporaneamente sullo schermo, un’intera città esplorabile ed un ciclo giorno/notte continuo, senza la minima sbavatura e senza l’ombra di un caricamento intermedio. Al contrario della versione Xbox One, che accusava la mole di attività con qualche occasionale rallentamento, Dead Rising 3 su PC gira magnificamente, salvo alcuni sporadici episodi di aliasing, distinguibili soprattutto durante le scene d’intermezzo. La pulizia grafica generale è aumentata, così come il numero di dettagli dei modelli poligonali, grazie anche all’utilizzo di una palette cromatica meno satura.

Stesso discorso per i cali di frame-rate, quasi del tutto assenti, al contrario del tearing che purtroppo attanaglia il gioco: occorrerà smanettare un bel po’ sull’esaustivo menù grafico per riuscire in qualche modo ad arginare il fastidioso problema. È qui inoltre che abbiamo notato come il frame-rate del titolo sia inspiegabilmente bloccato a 30 FPS (proprio come nella versione Xbox One), rendendo di fatto impossibile modificare il frame a piacimento del fruitore; scelta alquanto bislacca considerando che i più moderni computer non avrebbero di certo problemi a raddoppiarne la velocità, aumentando la fluidità generale.

Le animazioni inoltre appaiono ancora piuttosto legnose ed alcune textures in primo piano sono rimaste piatte e poco vivide, frutto di uno sviluppo che in parte lascia molto a desiderare.

In conclusione…

Dead Rising 3: Apocalypse Edition non offre nulla di particolarmente diverso o innovativo rispetto alla precedente versione uscita per la console Microsoft. Di certo aggiunge alcune migliorie tecniche attese che giovano alla globale esperienza di gioco, ma manca quel netto salto di qualità che ci si aspettava. Il cuore pulsante della produzione è sempre limitato allo sfrenato massacro di carne morta grazie alle più bizzarre armi che sarete capaci di inventare, ma la ripetitività di fondo di cui è permeata l’avventura potrebbe stancare i meno avvezzi al genere.

Menzione a parte per le espansioni presenti in questa edizione, già duramente criticate alla loro uscita su Xbox One, anche su PC faticano a trovare una propria forte identità e mal si amalgamano con la trama principale, rimanendo dei surrogati spassosi in grado di aumentare la già abbondante longevità del titolo, ma miseramente vuoti di contenuti pregnanti. Peccato che l’add-on più invitante sia proprio quello non incluso nel pacchetto, che vi consigliamo di acquistare solo se siete inossidabili fan della serie o se non potete vivere un giorno senza ridurre in poltiglia uno zombie. In questo caso Dead Rising 3 fa al caso vostro e vi garantirà ore ed ore di malsano divertimento, condito dal solito humor nero e dalla straripante follia che trasuda dai personaggi principali.

Voto: 6.5/10

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