Editoriale 26 Ott 2014

Visita al Booth Koch Media – GamesWeek 2014

Milano – C’è chi dice che dopo eventi maggiori come E3 e gamescom non ci sia più nulla da vedere e provare, concetto rafforzato dalla grande quantità di gameplay e trailer presenti su YouTube. C’è anche chi dice che provare per l’ennesima volta un titolo rimasterizzato in HD non cambia assolutamente l’esperienza di gioco rispetto a prima. Lasciate quindi che vi dica io una cosa: tutti coloro che affermano quanto sopra si sbagliano.

Dopo avervi mostrato una panoramica dei titoli ospitati da Sony, Nintendo, Bandai Namco e l’area Indie, completamente dedicata agli sviluppatori del nostro Bel Paese, è arrivato il turno di vuotare il sacco di Koch Media in questa GamesWeek milanese, un bagaglio che quest’anno dà molto peso alla scena dei survival horror.

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GamesWeek Koch Media 04

Kingdom Hearts HD 2.5 Remix

Dopo aver osservato un ragazzino, di circa 12 anni, giocare ad una breve sessione a colpi di Keyblade, arriva il mio turno di mettere le mani su questo Kingdom Hearts HD 2.5 Remix, più che altro per ingannare l’attesa prima della prova di Dead Island 2, sono sincero. I primi due capitoli della saga li avevo letteralmente spolpati fino all’osso anni addietro, ma l’idea di tornare in quel mondo fantastico in cui Paperino è uno degli Stregoni più potenti del creato e Pippo è un devastante Cavaliere non mi aggradava molto, non per cattiva fiducia nelle conversioni HD, ma più per il senso di nostalgia che provo tutt’ora.

Nel nostro precedente Hands On vi avevamo parlato delle meccaniche di gioco di questo remake, rimaste invariate sulla base dell’originale sia nei pregi che nei difetti, ma preferisco rimandarvi a quell’articolo, in quanto più che di tecnicismi veri e propri, mi piacerebbe poter essere in grado di descrivere la meraviglia stampata sul volto di quel ragazzino che ha giocato prima del sottoscritto, l’odio che ha provato verso di me quando l’addetta dello stand, tra l’altro gentilissima, gli ha comunicato che tra pochissimi minuti avrebbe dovuto mollare il pad sul tavolino, l’impegno dedicato a quel monitor e a quei nemici “ciccioni” tanto duri da tirare giù se affrontati di volto, la sorpresa di giocare “un qualcosa di nuovo” in una marea di cose già viste, ma non so se ne sarei capace…

Sarò sicuramente di parte, soprattutto dopo essermi trovato davanti al me stesso di quei tempi, ma sono rimasto meravigliato davanti ad un brand che nonostante i suoi anni continua a far sognare i “vecchi” come me e i piccoli gamers in egual modo, ho odiato tutti coloro che stavano in fila fuori dal cabinato in attesa di rubarmi il pad, ho riscoperto l’impegno da metterci per uccidere un nemico “grosso”.

Non so se mi spiego.


GamesWeek Koch Media 03

Sleeping Dogs

A due anni dalla sua uscita su console Old-Gen si torna a vestire i panni di Wei Shen, poliziotto sotto copertura che, cause di forza maggiore, fa rientro ad Hong Kong per sistemare alcuni affari personali e non, ma soprattutto per tentare di dare una bella ripulita ad una città corrotta in ogni dove.

Dopo aver annunciato la Definitive Editon, recensita ad inizio ottobre dal nostro Icilio “Kaltmond”, una buona parte del web si movimentò in suo sfavore, trasformando questa edizione convertita in un capro espiatorio per le battaglie contro le alte definizioni “riciclate”, ma adesso, pad alla mano in una breve sessione tutorial e un bel combattimento old-school solo a cazzotti, posso dire in maniera certa che tutta l’essenza di Sleeping Dogs è rimasta intatta, e non ha subito il fascino della bella grafica in sfavore del gameplay. Molti titoli sfruttano gli adattamenti in HD per coprire alcune lacune e meravigliare, ma in questo caso la bellezza di una Hong Kong completamente rinnovata si fonde alla perfezione con ciò che serve ad un player affezionato al genere, ovvero adrenalina, azione ed un gameplay tutto sommato solido.


GamesWeek Koch Media 01

Lara Croft e il Tempio di Osiride

Lara Croft ha subito un’infinità di cambiamenti negli anni (non sto parlando del seno, quello per fortuna è sempre abbondante, ndr), senza mai perdere la propria personalità: da “quattro texture in croce” si è arrivato ad avere un personaggio maturo e dettagliato non solo nella grafica, ma anche nel background e nel comportamento. Questo è il più chiaro esempio dell’avanzamento tecnologico applicato al videogame, un nome nato molti anni fa che rimane sempre sulla cresta dell’onda senza mai invecchiare o annoiare.

Però nel 2010, ben cinque anni fa, si decise di stravolgere il concetto di Sparatutto in Terza Persona tanto caro a Lara pubblicando Lara Croft e il Guardiano della Luce, titolo che strizzava l’occhiolino ai maggiori giochi con visuale isometrica (Diablo, coff coff…), e fu subito amore. Si sentì molto parlare di questo stravolgimento, ma ancor di più Square Enix e il team di sviluppo riuscirono a farlo piacere al pubblico nonostante chiunque fosse un purista del brand, arrivando ad oggi, giorno di prova del secondo capitolo Il Tempio di Osiride.

Dopo una decina di minuti abbondanti si nota la mancanza di innovazioni grafiche veramente importanti, ma questo non deve essere per forza esser visto in maniera negativa: Lara Croft e il Tempio di Osiride rimane un buon titolo con visuale isometrica grazie alla modalità cooperativa a quattro giocatori, modalità che permette di apprezzare al meglio ogni singolo enigma o, perché no, anche le fasi esplorative e le carneficine a suon di proiettili e affiliati.

Il 9 dicembre si avvicina, farete entrare in casa vostra Lara Croft e il Tempio di Osiride? Tanto se non lo fate, la buona Lara abbatterà la porta a calci.



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