Editoriale 07 Nov 2014

Intervista a Roberto Recchioni – Lucca Comics & Games 14

Se tra gli astanti del blog vi sono appassionati di fumetti, videogames et similia, sicuramente pochi tra questi saranno quelli che non conoscono o non sanno chi è Roberto Recchioni. Per gli ultimi della classe comunque, ricordiamo che il nostro ospite è sceneggiatore e disegnatore, è di origini romane, ed al momento è il curatore di Dylan Dog. Oltre a questo, è ogni mese in edicola anche con un altro fumetto di indiscusso successo, Orfani, di cui vi abbiamo già parlato ai tempi dell’uscita del numero zero (entrambe le testate sono edite per la Sergio Bonelli Editore).

Nel nostro girovagare per Lucca, strappandolo a tutti gli impegni e ad i fans che asserragliavano lo stand della Bonelli, siamo riusciti a fare una piccola (ma splendida) chiacchierata con lui, che per la cronaca è anche un assiduo e preparatissimo videogiocatore.

Recchioni1

“Dylan Dog è ormai ufficialmente entrato nella sua nuova vita, Bloch è in pensione, e sta per arrivare un nuovo personaggio, John Ghost. Oltre al nome, che per deformazione professionale ci ha fatto subito pensare a Call of Duty, cosa puoi dirci di lui?”

John Ghost è un personaggio sfumato. Noi lo chiamiamo l’agente del caos, ed è creato per essere autonomo, nel senso che appare su Dylan Dog ed è un nemico di Dylan, ma io l’ho costruito per essere un personaggio che volendo può vivere avventure autonome. E’ un cattivo, per modo di dire, perché ha delle forti motivazioni per comportarsi come si comporta. Molto raffinato, molto crudele, molto intelligente. Non posso rivelare di più perché si finirebbe sullo spoiler, ma è un personaggio che mi diverte molto scrivere. Per molti versi assomiglia al mio personaggio più famoso che è John Doe.

Recchioni2“Ma quindi significa (ci fai intuire) che forse ci saranno altri albi dedicati a lui?”

Può essere… Può essere…

“Nel nuovo corso di Dylan Dog, sappiamo che sarà costretto per forza di cose a cominciare ad avere a che fare con la tecnologia. Lo vedremo prima o poi affrontare qualche incubo riguardante i videogames? Che non sia ovviamente raggiungere il livello 30 su Destiny, s’intende…”

Pur essendo un grandissimo amante dei videogiochi, non amo mai le storie a fumetti che portano dentro ai videogiochi, portano sempre  a sembrare puerili. Quindi no, non credo che ci sarà una storia di Dylan con gli incubi nei videogames, però il mondo reale sarà più presente in Dylan Dog. Dylan Dog sarà comunque un personaggio fortemente ostile alla tecnologia, che ci si ritroverà sempre a disagio, ma il mondo reale ci racconta che la tecnologia è ovunque e Dylan dovrà comunque interfacciarsi con essa.

“Essendo anche un videogiocatore, come vedresti il ritorno di Dylan come protagonista all’interno di un nuovo videogame?”

Darei qualsiasi cosa purché si facesse con quelli della Telltale e per vedere un’avventura di Dylan fatta come quelle di The Walking Dead.

“Quindi non c’è già qualcosa in cantiere magari?”

Non c’è qualcosa in cantiere, ma la nuova divisione della Bonelli lavora in tal senso sul piano internazionale.

Recchioni3“Orfani, di cui tu ed Emiliano siete co-creatori, per alcune ragioni è stato qualche volta accomunato a Destiny. Cos’hai pensato quando lo hai sentito le prime volte?”

 

Beh in realtà siamo stati accomunati ad Halo, perché siamo usciti prima di Destiny. La cosa che ha fatto ridere è che quando è uscito Orfani hanno fatto tutti “Eh assomiglia ad Halo”, quando è uscito Destiny hanno fatto tutti “Eh assomiglia ad Orfani”… E’ che si guarda sempre al referente più vicino. Per esempio in Halo, la parte estetica è totalmente derivativa da Aliens, ed alla stessa maniera Avatar sembra derivativo da Halo ma solo perché il regista Cameron è quell’uomo che ha creato quel tipo di navicelle e quel tipo di estetica fatta su Aliens. E’ tutto un circolo, le armature di Halo per esempio sono una versione rivista e corretta di quelle  di Quake, non c’è mai veramente niente di nuovo, ma ci sono sempre delle reinterpretazioni costanti.

“Ed infine un classico, la domanda più evergreen che possiamo fare, il videogioco della vita di Roberto Recchioni è …?”

Il videogioco della vita di Roberto Recchioni penso che sia Halo. Il 3, perché il multiplayer del 3 è quello che sicuramente ho giocato di più. Però è quasi impossibile limitare. Ora per esempio ho un innamoramento per The Last of Us negli ultimi due anni che è assoluto.

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E come dare torto al nostro Rrobe?
Chiudiamo quindi con i dovuti ringraziamenti a Roberto Recchioni per la chiacchierata, ed approfittiamo per fargli un grosso in bocca al lupo sia per Orfani, che da pochi giorni è in edicola con il primo volume della seconda serie (Orfani: Ringo 1 – Ancora vivo), che per il nuovo corso di Dylan Dog, che in questo mese sta festeggiando, insieme ad un ospite particolare, il pensionamento dell’ispettore Bloch (Dylan Dog 338 – Mai più, ispettore Bloch).

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