News 21 Nov 2014

Mario Kart 8: The Legend of Zelda DLC – Recensione

Il famigerato DLC rappresenta, da che mondo è mondo, una delle corsie preferenziali seguite da molti publisher per massimizzare la cassa minimizzando gli sforzi. Se del titolo principale si conoscono vita, morte e miracoli già nei mesi antecedenti l’uscita ufficiale, nella quasi totalità dei casi lo stesso discorso non vale per l’eventuale contenuto aggiuntivo. Anzi, ammettiamolo, in molte occasioni non se ne parla nemmeno: e poi ci si ritrova al day one con dei Season Pass fiammanti avvolti nel mistero, acquistati a scatola chiusa sulla fiducia visto che, su quello che ci aspetta nei mesi a venire, nessuno sa dire molto. Fortunatamente, è il caso di dirlo, esistono delle eccezioni a questa triste regola: e non c’è aggettivo migliore di “eccezionale” per definire il primo DLC di Mario Kart 8 (qui il link alla nostra recensione), che porta l’universo di The Legend of Zelda nel frenetico mondo delle corse. E il risultato, ve lo anticipiamo, è stellare.

Come molti di voi sapranno, Nintendo non è certo nuova all’universo dei DLC. Super Mario Bros. 2 e Mario Golf: World Tour su 3DS o Pikmin 3 e New Super Mario Bros U su Wii U, ad esempio, sono gli esempi più recenti e famosi. E accolti positivamente dalla critica, non c’è che dire, laddove tuttavia nemmeno il monumentale New Super Luigi U (probabilmente il miglior contenuto aggiuntivo mai prodotto da Mamma N) sia riuscito a lasciare un segno profondo. Il DLC, insomma, fa sempre un po’ storcere il naso. Almeno sino ad oggi. Questo corposo aggiornamento di Mario Kart 8 si articola su due pacchetti distinti, uno già disponibile nell’eShop a tema Zelda e un secondo, preacquistabile ma non disponibile prima del prossimo maggio, ispirato all’universo di Animal Crossing. Entrambi i DLC sono acquistabili singolarmente a 8€ oppure nella versione bundle a 12€: quest’ultima rappresenta indubbiamente la soluzione consigliata, visto che – al netto di un risparmio non indifferente – regalerà al giocatore tre skin aggiuntive per Yoshi e altrettante per Tipo Timidi, utilizzabili da subito. Il DLC di The Legend of Zelda, protagonista di questa analisi, contiene tre personaggi aggiuntivi, quattro nuovi veicolo e otto tracciati fiammanti. Moltiplicate questa offerta per due e capirete per quale motivo il rapporto qualità-prezzo, già da ora, appaia schiacciante a dir poco.

Iniziamo dalla presentazione dei nuovi personaggi. Partiamo da Mario Tanooki e da Peach in variante felina, entrambi provenienti da Super Mario 3D World. Si tratta per lo più di un reskin di personaggi preesistenti, anche se non mancano alcune novità divertenti quali l’introduzione di nuove animazioni durante i trick più elaborati. Quella di Mario Tanooki che diventa una statua, ad esempio, è esilarante. La parte del leone è riservata a Link di The Legend of Zelda, non solo per un mero discorso tecnologico (la sua realizzazione è encomiabile) ma – e soprattutto – perché si tratta della prima apparizione di un personaggio non legato direttamente al franchise di Mario all’interno del roaster di personaggi di un Mario Kart. Che l’obiettivo di Nintendo non sia quello di creare una variante a quattro o due ruote di Smash Brawl è palese, ma dobbiamo ammettere che questa “novità” – al di là di qualche ragionevole perplessità iniziale – pare essere tutto tranne che avventata. Parlando più da vicino di Link, si tratta di un personaggio di categoria pesante, che sfreccia in pista con l’inseparabile Master Sword, loghi della Triforza ovunque e, inutile dirlo, circondato di tanto in tanto da manciate di rupie.

Novità, dicevamo, anche sul fronte veicoli. Partiamo col Tanooki Kart, una imponente quattro ruote dalle dimensioni e dalla maneggevolezza tipiche di un fuoristrada ma incollata all’asfalto anche nelle curve peggiori. Gli amanti della velocità potranno optare per la mitica B Dasher di MK7 e MK DS, con le sue linee sinuose in stile F1 anni ’50, o per l’indimenticabile e velocissima Blue Falcon, che tante soddisfazioni ha regalato agli attempati aficionados di F-Zero. Ultimo ma non meno importante, non poteva certo mancare un veicolo ispirato a Zelda: ed ecco che fa capolino la Master Cycle, veloce motocicletta le cui forme ricordano abbastanza apertamente i morbidi contorni di Epona. Per quanto interessanti, queste novità rappresentano tuttavia un ottimo antipasto: il meglio deve ancora venire, e chiaramente coincide con gli otto nuovi tracciati. Che, tanto per dissipare ogni eventuale dubbio, non sono “quattro piste più le relative versioni invertite”, ma otto circuiti distinti organizzati in due nuove coppe, il Trofeo Triforza e quello Uovo. Alla faccia dell’avarizia.

Il Trofeo Triforza mette a disposizione del giocatore due vecchie glorie della serie, la Miniera d’Oro di Wario di Mario Kart Wii e la Pista Arcobaleno di Super Mario Kart per SNES, e due inediti alla prima apparizione ufficiale, il Circuito Hyrule e la Pista Polare. Partendo dalla pista di Wario, essa rappresenta senza dubbio uno dei contenuti più belli dell’intero pacchetto, impreziosito da un revamp grafico di tutto rispetto nonostante la sua età relativamente giovane: il sole che muore all’orizzonte, ad esempio, dona alla gara un’illuminazione davvero evocativa. La miniera d’Oro, rispetto alla sua prima apparizione, non è più una sorta di corsa ad ostacoli tra pipistrelli e carri da evitare, ma si trasforma un circuito più veloce e tecnico, dotato di un’enorme parabolica da sfruttare per sorpassi e accelerazioni.

Un po’ meno entusiasmante la Pista Arcobaleno, giunta alla terza re-interpretazione nel franchise ma che, rispetto alle passate edizioni, soffre maggiormente dell’assenza di quelle sequenze a gravità zero introdotte dall’ottavo capitolo. Si tratta senza dubbio di una pista tanto classica quanto tecnica, resa ulteriormente più complicata dalla presenza di fastidiose scosse che rendono ancor più ostico rimanere sull’asfalto. Pista Polare rappresenta la prima new entry di questo DLC, un tracciato a tema “invernale” meno scivoloso di quanto il suo nome possa far pensare: il ghiaccio non mance certo, specie nei divertenti fondali che fanno da scenario, ma la parte più interessante è la presenza di due percorsi che si attorcigliano l’uno sull’altro per poi riunirsi in prossimità del traguardo, anticipato da un lungo tunnel. Divertente e veloce, ma non si tratta certo di un tracciato particolarmente ostico – specie se confrontato al precedente.

Davvero ottimo, invece, è il Circuito di Hyrule, portabandiera del pacchetto in esame che più di ogni altro vanta una realizzazione tecnica sontuosa e una cura del dettaglio certosina: impossibile non notare la ricchezza del Castello di Zelda o la vitalità delle terre di Hyrule. Terre che, inutile sottolinearlo, offrono le note Rupie in luogo delle monete di “mariesca” memoria. La pista nel suo complesso è un buon equilibrio di sequenze veloci con varianti tecniche sullo stretto, nelle quali può rivelarsi fondamentale una derapata col giusto tempismo. Un piccolo segreto: se riuscirete ad attivare i tre interruttori che precedono la sala della Master Sword comparirà una rampa speciale. Saliteci a tutta velocità e gustatevi l’effetto sonoro che ne deriva. A proposito di suoni, ottimo anche l’accompagnamento musicale della gara, con un sottofondo da orchestra sulle note del tema di Zelda.

Se dunque questo circuito raggiunge vette rasenti l’eccellenza, si dimostra persino migliore il Trofeo Uovo, seconda competizione introdotta da questo DLC che prende in prestito dal GameCube il circuito di Yoshi e vanta ben tre inediti, rispettivamente l’Arena ExciteBike, la Muraglia del Drago e la fantastica Mute City. Partiamo dal circuito di Yoshi: già apparso nell’incarnazione DS del franchise, in questa nuova rivisitazione non offre variazioni significative, esclusion fatta per l’evidente revamp grafico. Niente sfida alla gravità anche per questa mappa storica, anche se dobbiamo ammettere che sfrecciare in un percorso che ricalca le linee tondeggianti del simpatico draghetto di casa Nintendo ha fascino da vendere. Il tracciato è ricco di curve morbide e di una chicane insidiosa collocata attorno alla sua metà, strizzando dunque l’occhio ai corridori più tecnici.

Ben più brillante è l’introduzione dell’Arena Excitebike nella serie. I più attempati avranno sicuramente già pensato all’indomito Excitebike, celeberrima IP legata al mondo della motocross apparsa un paio di decenni fa su NES: quella presentata da questo DLC è una pista lunga e abbastanza abbordabile, che non richiede eccessivo possesso di tecnicismi – pur richiedendo attenzione aggiuntiva al giocatore, che si ritroverà nel mezzo di una miriade di rampe dalle quali effettuare salti acrobatici. La collocazione di tali piattaforme è rigorosamente casuale, pertanto difficilmente troverete anche solo due rampe collocate nella medesima posizione. La Muraglia del Drago è forse l’unica arena non basata su uno specifico titolo Nintendo, seppur le fattezze del suo iconico drago protagonista ricalchino in modo sospetto quelle del boss di Super Mario Galaxy. Ambientata in una location in perfetto stile antica Cina, questa gara ci vedrà correre lungo la lunghissima coda del dragone, che si aggroviglia e si annoda vertiginosamente regalando, tra una torsione e l’altra, degli scorci paesaggistici ispirati e memorabili. Largo spazio ai kart a levitazione magnetica, come prevedibile, che regalano un feel autentico da montagna russa – un aspetto tutto tranne che secondario di cui abbiamo già parlato in sede di recensione di Mario Kart 8.

Chiudiamo in bellezza la conta delle gare con Mute City, strepitoso ed accorato tributo al racer futuristico più famoso di tutti i tempi: F-Zero. E ok che chi vi parla ha un profondo legame sentimentale con questo titolo, ma dovessimo scegliere tra questa pista e quella ambientata nell’universo di Link, probabilmente opteremmo per la prima. Nessun limite alla velocità dunque, fattore che apporta qualche piccola modifica allo standard delle gare di Mario Kart: niente più monete, sostituite da una miriade di strisce energetiche che, se attraversate, aumentano vertiginosamente la velocità di punta del kart. Inutile dirvi che la gravità in Mute City non è mai esistita e che – considerato il gran numero di acceleratori di velocità sparsi praticamente ovunque – la velocità è la protagonista assoluta: se Mario kart 8 vi fosse sembrato già frenetico di suo, fareste bene a rivalutare i vostri parametri.

In Conclusione…

Ammettiamolo, tutti (o quasi) odiano i DLC. Questo perché tutti (o quasi) non hanno mai avuto tra le mani un pacchetto come questo. La contaminazione “zeldiana” dell’universo di Mario Kart 8 è qualcosa di inedito non solo in termini di proprietà intellettuali, ma – e soprattutto – in termini di qualità. Il rapporto qualità/prezzo di questo DLC targato Nintendo è strepitoso a dir poco: un esborso contenuto, specie nel formato bundle, per godere da subito di otto nuovi circuiti ineccepibili sotto ogni punto di vista, nell’attesa di sfrecciare su altrettanti a partire dal prossimo Maggio. Volessimo mai trovare un solo misero difetto, potremmo additare un mancato equilibrio di contenuti nei due nuovi Trofei, con una Coppa Triforza leggermente sottotono rispetto a quella Uovo che, dal canto proprio, vanta un utilizzo completo dei nuovi sistemi a zero-g introdotti da Mario Kart 8. Fine, nient’altro: senza contare che sarà possibile mescolare a proprio piacimento le gare di ciascun Gran Premio nelle competizioni multigiocatore, il che rende la nostra critica praticamente irrilevante. A cappello di cotanta abbondanza, la versione 3.0 di Mario Kart 8 introduce il supporto agli Amiibo, e pur non avendo potuto ancora provarli in prima persona, la nuova feature permetterà di sbloccare un costume Mii personalizzato legato all’action figure utilizzata (rispettivamente Mario, Luigi, Yoshi, Peach, Donkey Kong, Link, Kirby, Falcon, Samus Aran, e Fox McCloud ).

Chiunque abbia adorato Mario Kart 8, insomma, può dormire sogni tranquilli: questo DLC è semplicemente imperdibile. Il design dei tracciati raggiunge gli standard elevatissimi che abbiamo apprezzato nel titolo originale, arricchendo la già ottima offerta base con personaggi, tracciati e sequenze del tutto inediti. Il che, lo ripetiamo, basta e avanza per mantenere il GamePad ancorato saldamente tra le vostre mani: una cosa non sempre così frequente, quando si parla di DLC. L’unico rammarico che rimane a gara conclusa è che dovremo aspettare il prossimo maggio per mettere le mani sul pacchetto a tema Animal Crossing: un’attesa quasi insopportabile viste le premesse, ma abbiamo già abbastanza carne al fuoco per tenerci occupati nei prossimi sei mesi.

VOTO: 9/10

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