…l’antitesi di Nicol Bolas è arrivata!
Bentornati lettori anche in questo nuovo 2015 in Magic Soul, la rubrica di GameSoul che parla di Magic the Gathering. Con il nuovo anno arriva anche la nuova espansione e Riforgiare il Destino si avvicina a grandi passi verso i nostri tavoli da gioco. Salvare Ugin ed evitare l’estinzione dei draghi di Tarkir sarà il nostro obbiettivo, così come quello di Sarkhan Vol. Prima di riscrivere la storia però, andiamo a conoscere meglio il secondo drago planeswalker di cui abbiamo sentito tanto parlare sin dai tempi di Zendikar e di cui sapevamo sempre troppo poco: [card]Ugin, lo Spirito Drago[/card].
Storia
Originario di Tarkir, Ugin è l’esemplare più intelligente della sua razza. Capace di soffiare un potente fuoco spettrale, da quando ascese a planeswalker viaggiò per il multiverso col solo scopo di conoscere meglio la sua vastità e la moltitudine di mondi. Venne così a conoscenza dell’esistenza degli Eldrazi, creature millenarie composte da etere vivente che divoravano uno ad uno tutti i mondi che incontravano. Deciso a studiarle a fondo, durante una delle sue osservazioni notò Nahiri e Sorin Markov cercare di combattere Ulamog, senza però ottenere risultati.
Fu così che una volta presentatosi alla coppia i tre unirono le forze per creare una gigantesca trappola per gli Eldrazi, elaborando un piano la cui preparazione richiese ben quarant’anni. Nahiri con le sue abilità litomantiche riuscì a creare gli edri, che poi vennero ricoperti dalle rune draconiche di Ugin affinché potessero imprigionare la forma fisica degli eldrazi. Il piano andò a buon fine e quando la trappola scattò su Zendikar, i tre titani eldrazi rimasero pietrificati e imprigionati, legati indissolubilmente al piano stesso.
Da qui in poi la storia di Ugin è sconosciuta. Sappiamo che morì su Tarkir e che per questo non poté aiutare Zendikar quando gli eldrazi vennero liberati, ma probabilmente un frammento della sua coscienza rimase all’interno dell’edro principale nell’Occhio di Ugin e questo permise a Sarkhan Vol, quando divenne pazzo e si trasformò in drago dentro l’Occhio di sentirlo e inglobarlo. Così grazie alla voce dello spirito drago, Sarkhan rinsavì e tornò su Tarkir con un nuovo obbiettivo: far rivivere Ugin e i draghi sul piano.
Nel gioco
Finalmente dopo tanto riusciamo a vedere la sua carta e le sue abilità. Partiamo dalla carta in sé. A costo 8 abbiamo un planeswalker che entra con ben sette segnalini fedeltà, capace di usare fin da subito le sue due prime abilità e la terza solo due turni dopo (se continiuamo ad aggiungere segnalini ovviamente). Possiamo dire di avere davanti un planeswalker dedicato al controllo, molto versatile ed equilibrato.
Prima abilità
La prima abilità la potremo utilizzare aggiungendo due segnalini fedeltà e ci permetterà di fare tre danni a una creatura o a un giocatore bersaglio, copiando di fatto l’effetto di [card]Fulmine[/card]. È sicuramente un’abilità che mira a strappare qualche punto vita o a far fuori creature fastidiose che intasano il campo, diventando anche ostica da affrontare se Ugin non viene tirato giù alla svelta, facendo imparare al nostro avversario la tabellina del 3 a suon di danni.
Seconda abilità
Attivando la seconda abilità saremo noi a decidere quanti segnalini rimuovere da Ugin e in base a quel numero, esilieremo tutti i permanenti colorati che hanno un costo di mana convertito pari o inferiore a X. Ricordo che permanenti come le terre sono incolori (se non diversamente specificato sulla carta stessa, come [card]Bosco Driade[/card]). Quest’abilità oltre a proteggere ulteriormente Ugin, fornisce un’effetto da rimozione globale assai utile nei mazzi control, sin dal primo turno, togliendo 6 segnalini al planeswalker andremo a pulire il campo di tutto ciò che è colorato e costa fino a sei mana. Questo lo rende una forte minaccia per i mazzi aggro, che comunque se hanno dato il tempo al control di poterlo scendere, sicuramente non sono messi bene. L’effetto ricorda un po’ quello della vecchia [card]Azione Malvagia[/card].
Terza abilità
L’ultimatum di Ugin ricalca quello di [card]Nicol Bolas, Planeswalker[/card] solo che ha l’effetto contrario. Si attiva rinunciando a dieci segnalini fedeltà e ha un effetto multiplo e sequenziale. Per prima cosa ci fa guadagnare sette punti vita (mentre Bolas infliggeva sette danni), poi ci farà pescare sette carte (Bolas le faceva scartare) e infine ci permetterà di calare dalla mano fino a sette carte permanente senza pagare i loro costi di mana (mentre Bolas faceva sacrificare sette permanenti). Questo ultimatum è performante quasi in ogni archetipo dello standard, fatta eccezione per gli aggro che dovrebbero chiudere la partita molto prima di scenderlo, ma comunque se utilizzato in un mazzo del genere, permetterebbe comunque di riapparecchiare il campo.
Confronto con [card]Nicol Bolas, Planeswalker[/card]
I due planeswalker non hanno in comune solo la terza abilità. Per molti altri piccoli dettagli sono convinto che Ugin possa essere l’anti-Bolas per eccellenza e diventare un suo acerrimo nemico all’interno della storia. Partiamo dal fatto che entrambi sono draghi planeswalker millenari e che il costo di mana convertito di entrambi è otto; Possiamo poi notare come Bolas sia tricolore (quindi fortemente colorato), mentre Ugin completamente incolore e con una particolare avversione per i permanenti colorati (seconda abilità); infine si può vedere come entrambi una volta entrati in campo, possono attivare il loro ultimatum dopo solo due attivazioni (non facendo altro) della prima abilità e quindi, salvo rimozioni o moltiplicazioni di segnalini, dopo due turni di esistenza. Se poi vogliamo soffermarci su minuscoli dettagli, possiamo notare come a entrambi l’ala sinistra esca fuori dai contorni delle rispettive immagini.
Conclusioni
Potrebbe Ugin entrare in un possibile archetipo di standard o modern? Forse. Per il primo caso è più semplice se con la fine degli spoiler si trova il modo in T2 di avere otto mana in quattro/cinque turni, mentre per il modern il discorso è un po’ diverso, perché il suo posto naturale potrebbe essere nei vari Tron, ma a quel punto si scatenerebbe un confronto con [card]Karn Liberato[/card] che attualmente lo vede primeggiare rispetto a Ugin, sia per il minor costo di mana, sia per la rimozione sicura di un permanente al modico costo di 3 segnalni. Insomma, l’unica cosa che possiamo fare è aspettare, tuttavia Ugin ha delle potenzialità e sicuramente molti giocatori proveranno a sfruttarle al meglio. Solo seguendo l’evolversi del meta riusciremo a capire come questo grande drago potrà stabilirsi in qualche archetipo o addirittura dare vita a uno completamente nuovo.
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