Nonostante l’enorme successo nella terra del Sol Levante, Monster Hunter è una saga relativamente giovane, ma che ad ogni uscita “maggiore” riesce ancora oggi a sorprendere con un livello contenutistico senza precedenti e con una serie di novità che stravolgono, in piccolo o grande, questo micro-cosmo a base di mostri e cacciatori. Dopo la breve prova in quel di Los Angeles dello scorso anno, abbiamo finalmente provato una versione completa, pronti per raccontarvi le nostre impressioni.
Come vi raccontammo negli scorsi mesi, Monster Hunter 4 Ultimate fa tabula rasa con quanto visto finora in merito ad ambientazioni e ad interazione ambientale: il nostro cacciatore potrà saltare da livelli differenti, attaccare in volo e perfino effettuare delle azioni mentre si arrampica sulle pareti rocciose. La verticalità sviluppata da Capcom per il suo ecosistema appare omogenea e perfettamente intrecciata tanto da rendere ogni ambientazione un piccolo capolavoro di level design.
In questo senso le novità contenutistiche, seppur presenti in grande quantità, non fanno la parte del leone in un titolo che potrebbe essere considerato dagli appassionati come una vera e propria “next-gen” per il brand Monster Hunter.
Insieme a questo interessante aspetto, che approfondiremo in fase di recensione, vale la pena illustrare alcune delle modifiche apportate ai Felyne, i gatti-mascotte della serie, che vengono ora definiti nel gergo tecnico Palico.
All’inizio del gioco ci verrà infatti data la possibilità di personalizzare (pelo, armatura, occhi e miagolio) il nostro compagno peloso, che ci accompagnerà durante le nostre missioni singolo giocatore piazzando trappole, curandoci o eliminando gli status negativi. Nonostante questi elementi siano in parte mutuati dai precedenti capitoli, i Felyne possono ora accompagnarci nelle missioni multigiocatore, con un solo cacciatore, che potrà a sua volta portare il proprio.
Non solo, più avanti ci sarà data la possibilità di affiancare un secondo Felyne, andando a creare un team che potrà svolgere diverse mansioni contemporaneamente: i Felyne saranno differenziati infatti in due classi differenti (Attacco e Difesa) e sfruttando queste differenze si potranno ottenere delle combinazioni tali da vederli unire le forze per dare vita ad attacchi combinati di maggiore efficacia. Abbiamo il Carroarmato-Felyne oppure il Razzo-Felyne, ad esempio, con risultati spesso esilaranti.
Ciò che però rende Monster Hunter 4 Ultimate speciale è la sua accessibilità, con uno sviluppo delle missioni che già da ora pare essere regolare e mai frustrante, e dei tutorial che rendono la curva di apprendimento morbida, e che quindi permette anche ai neofiti di trarre il meglio dal sistema di gioco. In questo senso, la reattività del gameplay e le nuove armi (il Bastone Insetto e l’Ascia d’elite) vanno a distruggere l’apparente insormontabile barriera che aleggiava sui precedenti capitoli.
Attenzione però, questo quarto capitolo è tutto fuorché un gioco facile, ma piuttosto è da considerare come uno degli episodi più bilanciati e meglio concepiti dell’intera serie, anche se, per ovvi motivi, ci riserviamo di esprimerci in maniera definitiva a riguardo nel verdetto finale in fase di recensione.
Non vediamo l’ora di potervi raccontare di più, ma voi non fatevi trovare impreparati: la caccia (ovvero il 13 febbraio!) è vicina!
Stay tuned!
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