Los Angeles – Il ritorno di XCOM è stato in gran stile: Enemy Unknown (e la sua espansione, Enemy Within), hanno ampiamente mantenuto le aspettative dei fan di questa storica serie strategica. La difficoltà era ancora lì, magari leggermente smussata, ma mai permissiva o lassista. C’è però ora una brutta notizia: tutto il vostro impegno nei sopracitati titoli è stato inutile: la Terra è stata invasa e i governi mondiali si sono arresi. Gli alieni controllano il mondo.
Una nuova società scintillante è sorta sulle ceneri del conflitto. Apparentemente l’umanità è indipendente, ma chiaramente così non è: gli alieni tengono in scacco il mondo e nel sottosuolo una nuova minaccia è pronta a rompere questa illusione pacifica a cui tutti vogliono credere. L’unica speranza è la divisione XCOM, sempre più in difficoltà. Se sin da sempre è stato difficile ottenere i fondi e l’appoggio degli stati, ora lo sarà ancora di più, senza più una fissa dimora. Gli XCOM infatti hanno riconvertito una nave aliena, che usano ora come base mobile. In costante fuga, i nostri eroi dovranno affrontare una minaccia che mai come ora sembra insuperabile.
Gli XCOM saranno divisi in cinque classi da sviluppare (tra cui il Ranger stealth con la spada e lo Specialista hacker con il suo robot, entrambi visti nella demo), ognuna con il suo albero di abilità. La novità più interessante di XCOM 2 però sono i livelli generati proceduralmente. In questo caso però “procedurale” non fa rima con “casuale”: Firaxis ha creato dei set di edifici, strade, piazze, interni e più in generale di “situazioni” che si incastrano tra loro per creare ogni volta qualcosa di nuovo. Il motivo principale di questa scelta è volontà di impedire ai giocatori di memorizzare le mappe e avere così un facile vantaggio che gli permetta di portare sempre a casa la pelle.
Ma oltre ad essere dinamici i livelli, così saranno anche gli obiettivi secondari delle missioni: zone diverse imporranno ostacoli diversi, come abbiamo avuto modo di vedere durante la demo dell’E3. Rispetto al passato vedremo anche una varietà di location molto più ampia, per dare anche realmente la sensazione di una guerra su scala mondiale, dalle metropoli alle campagne più sperdute.
Anche i nemici sono stati per l’occasione rivisti e “migliorati“, diventando ancora più letali. Il rovescio della medaglia per loro è che più la minaccia è tecnologicamente avanzata e più gli XCOM potranno studiarla per acquisire a loro volta delle nuove abilità, confermando la centralità anche in questo capitolo della componente di Ricerca & Sviluppo.
La breve demo illustrata metteva dunque in mostra tutte queste caratteristiche: il team di soldati viene spedito per interrompere delle comunicazioni propagandistiche, ma numerosi ostacoli (sotto forma di nuovi e temibili nemici) impongono ai nostri eroi di fare sfoggio delle nuove abilità. La proceduralità e la conseguente difficoltà più alta hanno (quasi) imposto agli sviluppatori un nuovo approccio nei confronti della morte: dite pure addio al perma-death per alcuni personaggi, che potranno essere ora trasportati ad un punto di estrazione per essere salvati.
La generazione procedurale dei livelli è forse quell’elemento che ha costretto Firaxis a fare di XCOM nuovamente un’esclusiva PC e forse è meglio così, poiché è il suo ambiente naturale, basti pensare al supporto alle mod (già confermato anche per questo nuovo capitolo). Ma, ancora più importante, XCOM 2 promette di portare una ventata di freschezza (e di adrenalina) all’interno di un genere che solitamente è distante da questi concetti. Non ci resta quindi che aspettare novembre per scoprire se saremo all’altezza del compito e salvare il mondo, combattendo angolo dopo angolo, strada dopo strada gli alieni invasori.
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