Los Angeles – Un po’ ce la immaginiamo la risata di Miyamoto-san in risposta alla proposta del progetto “Mario Maker”, ora conosciuto ufficialmente come “Super Mario Maker“. “Signor Miyamoto, Sony ha LittleBigPlanet, Microsoft ha Minecraft, e noi? Ci serve qualcosa di pazzesco, qualcosa di unico, qualcosa con Mario. Un editor di livelli che permetta di modificare le sue creazioni a piacimento degli utenti, e di vestire i suoi panni almeno per una volta“.
Non sappiamo in realtà come l’abbia presa il leggendario game designer, ma Super Mario Maker uscirà nei negozi l’11 settembre in esclusiva per Wii U, e promette di essere una piccola rivelazione (e rivoluzione). Difficilmente riuscirà (e nemmeno proverà) a spodestare il diabolico e cubettoso titolo di Mojang e Microsoft dai cuori dei tanti piccoli creatori di mondi sparsi nel globo, ma sicuramente riuscirà a ritagliarsi un posto d’onore dentro quelli dei loro genitori.
Dentro Super Mario Maker, uno dei titoli più interessanti della line-up Nintendo presente all’E3 (Xenoblade Chronicles X non c’era, e il Digital Event, insomma… mah… meh…), albergano due anime: quella puramente ludica, che parte dai 100 livelli base e godibili anche offline, e si estende al di là dello spazio profondo con una piattaforma di condivisione delle creazioni degli utenti di tutto il mondo, ai quali è possibile assegnare un voto col quale, in primis, far avere maggior visibilità agli utenti più talentuosi (e farne conoscere maggiormente il nome), ma anche permettergli di poter superare il limite di 10 livelli imposto da Nintendo (per innescare un circolo virtuoso) e di espandere la propria immaginazione all’infinito, stimolati a mettere in gioco la loro bravura dal calore della community.
È però l’altra anima, quella puramente creativa, a rappresentare il vero punto di forza di Super Mario Maker: un potentissimo editor che permette di customizzare i livelli già creati, o di crearne di nuovi partendo da zero, di selezionare 5 set di assets (dai mostri ai power up, passando per il terreno, le piattaforme e qualsiasi altro elemento figuri in uno dei quattro capitoli della serie messi a disposizione – solo due erano testabili qui ad L.A.) da 4 episodi iconici (Super Mario Bros., Super Mario Bros. 3, Super Mario World e Super Mario Bros. U), il tutto a portata di GamePad e di stilo, accoppiata perfetta per lo sfoggio di composizione videoludica.
Un corso di brillante game design semplificato ma non per questo poco profondo, complici elementi come i leggendari tubi verdi (da allungare e accorciare come qualsiasi altra cosa presente) che potranno essere utilizzati per creare dungeon e zone nascoste, oppure tesori segreti da disseminare qua e là, o persino modificatori non previsti dai giochi classici, come funghi per i comuni nemici (che diventeranno ancor più ostici e grandi), o gli amiibo che permetteranno di utilizzare personaggi come Zelda o la trainer di Wii Fit per donare ancor più follia alle proprie invenzioni (oltre ai due speciali ad 8-bit). E nel trailer del Digital Event più in basso potrete già dare un’occhiata alle stramberie partorite dalla community, il fulcro principale di questo peculiare esperimento, che dalla breve prova ci è parso davvero ricco ed intrigante al punto giusto.
Ci siamo divertiti a posizionare stelle e monete nei punti più impensabili, a piazzare piattaforme sulle quali saltare con precisione chirurgica, a far sparare funghi e bombe alate pronte ad esplodere da decine di cannoni, con limiti prossimi allo zero (se non quelli legati all’esclusività di utilizzo degli assets dei vari giochi dai quali sono stati tratti). Passare da una caverna ad un livello innevato o subacqueo richiederà una semplice pressione, e sapete qual è il bello? L’immediatezza e l’intuitività generale con le quali farete il tutto, grazie anche alla possibilità di effettuare ogni singolo cambiamento in tempo reale e senza caricamenti o rallentamenti.
Super Mario Maker è il classico gioco che non ti aspetti: un titolo in teoria semplice e che si inserisce nel filone degli ibridi videogame/editor che ormai invadono le console di mezzo mondo, ma che si basa su uno dei platform più importanti della storia del gaming. Le potenzialità promettono di essere infinite, soprattutto se la community, il fulcro di esperienze del genere, sarà sufficientemente attiva, ma soprattutto creativa.
Di sicuro, sarà impossibile resistere all’idea di poter indossare i panni di Miyamoto-san per ogni over 25 che si rispetti, e di poter esclamare almeno una volta: “Fatti da parte!“, rivolgendovi ad uno dei maestri del game design. Poi però correte a sciacquarvi la bocca.
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