Los Angeles – Può, il batter d’ali di una farfalla in Brasile, provocare un tornado in Texas? Se lo chiedeva il meteorologo Edward Lorenz nel lontano 1972, se lo chiede in questo 2015 l’universo PlayStation con Until Dawn, IP esclusiva dell’ammiraglia Sony in arrivo verso la fine del prossimo Agosto. Presentato allo scorso E3 nel corso della Press Conference del colosso del Sol Levante e passato un po’ in sordina, anche per un’accoglienza del pubblico particolarmente tiepida, l’horror dalla forte vocazione cinematografica di Supermassive Games è tornato a far parlare di se in questa edizione della kermesse losangelina, con una breve (ma intensa) sequenza giocabile allestita in una postazione dedicata all’intero della Permanent Room di Sony.
Non potevamo dunque lasciarci sfuggire di mano la possibilità di provare (in extremis, ad onor del vero) questa piccola perla per gli amanti del terrore, che fa l’occhiolino al celebratissimo filone Hollywoodiano dello Slasher-Movie ponendo però l’enfasi più assoluta su un aspetto che in molte produzioni si tende a tralasciare: la libertà decisionale del giocatore. Perché anche la scelta all’apparenza più banale può avere conseguenze disastrose.
La trama di Until Dawn si snoda nell’arco di una sola lunga notte, con otto giovani amici (Sam, Josh, Jessica, Mike, Emily, Matt, Ashley e Chris) riunitisi in uno chalet sperduto tra le montagne per celebrare l’anniversario della scomparsa di due amiche, le gemelle Hannah e Beth. Quella che sembrava una semplice riunione commemorativa si tramuta rapidamente in un incubo senza via di uscita, quando un folle omicida seriale appare nella notte tra le fronte per seminare morte e terrore. La salvezza arriverà soltanto quando la luce del sole permetterà ai sopravvissuti di fuggire lasciandosi ogni cosa alle spalle: ma le ore che li separano dall’alba potrebbero essere loro fatali.
[adinserter block=”1″]
Il concept narrativo di Until Dawn, pur essendo abusatissimo in svariate pellicole cinematografiche, offre comunque degli spunti interessanti. Lo scorrere quasi a rallentatore del tempo, che sembra quasi non voler passare lasciando i favori dell’oscurità all’omicida è una tematica particolarmente diffusa nello slasher, ma riesce comunque a sobillare quelle sensazioni di oppressione e claustrofobia tanto care agli affezionati dell’horror. Il taglio squisitamente filmesco di Until Dawn fa poi tutto il resto: primi piani ravvicinati che si alternano a campi larghi, repentini cambi di inquadrature che si soffermano su dettagli lontani all’apparenza slegati contribuiscono a creare un mood dove l’ansia fa da padrona, giovando in modo sensibile all’immedesimazione e al coinvolgimento del giocatore.
Come sottolineavamo in apertura di anteprima, il focus di Supermassive Games è quello di dare la massima libertà decisionale a chi impugna il Pad. Questo si traduce in un gameplay che rivisita le vecchie avventure grafiche, andando ad alternare le classiche sezioni di esplorazione (meravigliose quelle all’esterno, dove la fonte di luce primaria è una semplice torica portatile che possiamo direzionare con lo stick destro) ad altre in stile Quantic Dream, dove sempre agendo con lo stick destro saremo noi a decidere cosa far fare al personaggio attualmente in nostro controllo.
La parte divertente, inutile sottolinearlo, è l’impatto che le nostre decisioni avranno nell’immediato ma, soprattutto, più in là nell’avventura. Non è infatti un caso se, in concomitanza di una decisione critica, il gioco salvi in autonomia facendo comparire nella parte in alto a destra dello schermo l’espressione Butterfly Effect. Una volta deciso cosa fare, insomma, non si torna più indietro, consapevoli che quanto accadrà poi è soltanto figlio delle nostre decisioni. Alle volte, tuttavia, il non far nulla può rappresentare la scelta migliore: un consiglio che fareste davvero bene a tenere a mente.
Uno degli aspetti migliori di Until Dawn è la presenza di un set enorme di finali alternativi. Questo, chiaramente, dipende dalla predominanza della componente di arbitrarietà del giocatore, che scelta dopo scelta da vita ad un albero decisionale sempre più profondo e articolato. A tal riguardo, vale la pena sottolineare che è possibile raggiungere i credits del titolo salvando tutti e otto i suoi protagonisti oppure, diametralmente, facendoli morire tutti uno dopo l’altro.
Ora non vogliamo scomodare matematici e statistici per calcolare il numero di combinazioni intermedie, ma capirete da soli che le possibilità imbastite da Supermassive Games sono assai numerose. Un fattore che può essere determinante anche in un’ottica di rigiocabilità. Inutile sottolineare che salvare capre e cavoli, leggasi l’intero squadrone di sfortunati amici, sarà impresa estremamente ardua – vi basti pensare che, nella nostra demo articolata soltanto su due personaggi, siamo stati così abili da farli morire entrambi.
Continua a leggere ….
Commenti