Con l’uscita di Civilization: Beyond Earth, Sid Meier ripose nelle nostre mani la sopravvivenza dell’umanità a caccia di una nuova casa tra le stelle. Nonostante il gioco, per alcuni, non riuscì in parte a mantenere il solito appeal da “One more turn” ricercato in una serie come quella di Civilization, il titolo è stato ulteriormente ampliato non solo con una sorta di spin-off quale è Sid Meier’s Starships, ma anche con questa sua prima nuova espansione ufficiale in arrivo.
Civilization: Beyond Earth – Rising Tide prende il gioco originale ed aggiunge nuove meccaniche capaci di rendere più ricco e profondo il complesso sistema 4X già apprezzato nella versione classica. Se il setting rimane invariato e ci vede sempre sperduti su un pianeta da colonizzare, il vero punto di forza di Rising Tide è l’ambiente marino con tutte le possibilità di sfruttamento che esso comporta. Abbiamo visto come in Beyond Earth il mare era ridotto ad un territorio pressoché inutile che, oltre a separare continenti e ad ospitare Leviatani e Draghi Marini, non aveva una sua peculiarità. Rising Tide, invece, promette come scopo principale quello di caratterizzare gli oceani, trasformandoli in arterie ricche di nuove risorse e portandoli così a divenire dei territori di elevata importanza strategica ai fini delle nostre mire espansionistiche.
Durante la presentazione tenutasi all’E3, abbiamo avuto modo di vedere con i nostri occhi le potenzialità di questa espansione. In primis, la colonizzazione dell’oceano rappresenta la feature più succulenta. Nel video che ci hanno mostrato, al giocatore è stata offerta la possibilità di costruire città nel bel mezzo di una distesa d’acqua ed estendere la propria influenza nei mari; ciò gli ha consentito di avere accesso ad esagoni contenenti risorse estraibili dagli abissi e di ottenere vantaggi rispetto agli avversari che ancora non avevano intrapreso la carriera da “lupi di mare”. A colpo d’occhio, una delle prime cose visibili è proprio la cura riposta nel creare l’ambiente marino sia da un punto di vista grafico che di gameplay: l’effetto trasparenza dell’oceano, oltre ad essere delizioso, ci consente di dare un’occhiata a cosa c’è sui fondali. Tuttavia negli abissi non si trovano solo ricchezze, ma anche nuove razze aliene intente ad ostacolare i nostri piani di conquista.
Tra gli esempi più caratteristici dei nuovi alieni che dovremo affrontare c’è l’Hydracorallo, un enorme e spugnoso essere che può dare non poco fastidio alle nostre forze in campo, oppure il Makara, un grosso alieno anfibio ed aggressivo. Ma la nostra espansione marina non sarà in balia delle forze ostili, poiché avremo una serie di nuove unità specializzate proprio per lo sfruttamento oceanico e la difesa delle nostre coste tra cui le Patrol Boat, i sottomarini (Con relative varianti Purezza, Supremazia ed Armonia) e gli esploratori.
Se siete arrivati fin qui ed avete già deciso di voler rispolverare Civilization: Beyond Earth nella vostra libreria digitale, sappiate che Rising Tide non si ferma solo ad offrire una serie di nuove unità e risorse. L’espansione ci promette anche l’introduzione di un sistema diplomatico molto più fine, con una AI migliorata e dinamica la quale apprende nuovi tratti a seconda dei nostri comportamenti e delle contingenze dei rispettivi popoli. La nostra destrezza nelle relazioni diplomatiche produrrà Capitale Diplomatico, una risorsa spendibile nell’influenzare le altre nazioni ed irretirle con le nostre promesse. Inoltre, sempre a livello diplomatico, l’espansione introdurrà una new entry, la fazione degli Al Falah, una popolazione ispirata agli attuali re del petrolio medio-orientali.
Rising Tide porterà con sé anche il grande ritorno degli Artefatti e questo farà gola sia ai novelli Indiana Jones galattici che ai giocatori storici della serie. Ogni reperto archeologico riscoperto sulla nostra nuova colonia porterà alla fazione scopritrice degli importanti bonus. Infine, i giocatori potranno mettersi alla prova in due nuovi biomi: il mondo primordiale caratterizzato da intense attività vulcaniche ed un suolo cinereo ed il mondo ghiacciato interamente ricoperto di iceberg e permafrost.
L’idea che ci siamo fatti di Civilization: Beyond Earth – Rising Tide è quella di un’espansione che vuole dare ai giocatori un nuovo motivo per riaprire il titolo Firaxis dopo un po’ di tempo dalla sua uscita. L’interazione con gli oceani è una feature che ci ha particolarmente colpito, poiché è capace di offrire più spessore ad un gioco che fa della strategia il suo punto cardine. Con la colonizzazione degli oceani si apre un nuovo mondo inesplorato composto da numerose possibilità di conquista. Una domanda ci sorge spontanea ed è quella inerente all’eventuale interazione ed integrazione con Sid Meier’s Starships, ma al momento non sono state fatte opportune dichiarazioni in merito. Le promesse sul miglioramento dell’AI e del sistema diplomatico non possono che contribuire all’interesse ed alla speranza riposti in Rising Tide e si spera che il prossimo autunno Sid Meier ci possa riportare tra le stelle senza deludere le nostre aspettative.
Civilization: Beyond Earth – Rising Tide porterà le nostre civiltà stellari a solcare gli oceani di mondi inesplorati. Tra i pericoli di nuove razze aliene, nuovi biomi selvaggi con molte risorse da sfruttare, nuove fazioni in cerca di un posto in cui vivere ed un rinnovato sistema diplomatico, è possibile che Rising Tide possa riportare i giocatori nella fantasia creata da Sid Meier ancora per un turno.
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