News 07 Ago 2015

Star Wars Battlefront – Anteprima gamescom 2015

Colonia – Star Wars, dopo l’acquisizione da parte di Disney, sta attraversando una sorta di seconda giovinezza: i progetti cross-multimediali sono tanti, e la volontà di avere un universo ben strutturato e di qualità ha portato Disney a scegliere EA come ambasciatore galattico per il mondo videoludico.

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Star Wars Battlefront è il primo progetto (sappiamo che Visceral sta lavorando ad un action/adventure), e DICE si sta impegnando affinché quanto di buono dei vecchi capitoli riesca ad arrivare su PS4, Xbox One e PC con una qualità senza precedenti. Endor, Hoth, Tatooine, Sallust e Jakku: questi sono solo alcuni dei pianeti dove i giocatori si daranno battaglia in epici scontri fino a 40 giocatori. Alla GamesCom di Colonia abbiamo avuto il piacere di saggiare la bontà del lavoro svolto da DICE, senza nascondervi un certo entusiasmo.

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La nostra prova ci ha visti impegnati in due modalità differenti: Orda e Air battle, annunciata recentemente alla conferenza EA. Nella prima abbiamo giocato una serie di 6 ondate, dove si avevano a disposizione 5 vite ciascuno. E’ stata l’occasione giusta per testare il gameplay e capire effettivamente quanto il lavoro di DICE si discosti dai classici sparatutto e reclami un’identità tutta sua: ogni personaggio ha a disposizione due modalità di fuoco, una mossa speciale e il jetpack, da utilizzare per elaborare strategie ed approcciarsi alle battaglie in modo differente. La mappa era sviluppata su più livelli, con le prime orde di stormtrooper che, con un po’ di strategia, sono andati giù con estrema facilità, fino a quando la mancanza di coordinazione ci ha portati alla sconfitta durante l’ultima orda. In questo senso, il combattimento con l’intelligenza artificiale ci è parso estremamente riuscito e entusiasmante: i nemici si dispongono in modo dinamico, accerchiano e colpiscono alle spalle quando possibile, e fanno un uso intensivo delle abilità speciali, andando a “creare” una varietà di nemici dalle molteplici caratteristiche, ognuno dei quali richiede una strategia differente. Ciò che ci ha impressionato di più, al di là dell’ottimo feeling che il gameplay, è la fedeltà grafica proposta dal titolo. La tecnica del photoscanning ha portato a dei risultati eccezionali, che si avvicinano in modo estremamente agile al fotorealismo. Le armature, i personaggi, le ambientazioni prendono vita in un modo mai visto prima. A chiuderle il cerchio, almeno per quanto riguarda la modalità a terra, ci pensano delle animazioni a dir poco fantastiche: Star Wars Battlefront è senza dubbio il miglior modo per vivere le battaglie dell’universo di LucasArts.

Stesso discorso può essere fatto per le battaglie aeree, una delle modalità più richieste, che abbiamo giocato in multiplayer e della quale abbiamo senz’altro molto da dire. Prima di tutto, le battaglie tra Ribelli e Impero si terranno nei cieli di svariati pianeti, ognuno dei quali influenzerà in qualche modo, tramite la sua conformazione geografica, il “campo” di battaglia. Al comando di un tie fighter, ci siamo subito gettati nella mischia, provando con mano il funzionamento dei comandi e l’approccio scelto da EA per quanto riguarda obiettivi e struttura delle battaglie. Il sistema è del tutto simile a quello utilizzato su terra, con due slot dedicati agli scudi e ai missili a ricerca: per usarli sarà necessario tenere il mirino sul bersaglio per qualche secondo per il lock, con una notifica su schermo che avviserà l’avversario di essere nel mirino nemico. Un sistema semplice che rende però le battaglie estremamente facili da comprendere e veloci, che siate a bordo di un tie fighter o abbiate ottenuto il diritto di guidare per qualche minuto il Millenium Falcon, il ritmo delle battaglie è forsennato e la sensazione di essere davvero al centro di uno scontro è prepotente. Ciò che non ci ha pienamente convinto però, in questo frangente, è l’efficacia del sistema di mira: visti i ritmi spinti e la velocità con cui ci si sposta, si fa spesso difficoltà a puntare il reticolo esattamente sul bersaglio, provocando spesso frustrazione e fastidio. In tal senso vengono in aiuto le manovre evasive che permettono di spostarsi agilmente su più livelli e di ritornare in pochi secondi all’attacco, ma resta un’incognita che ci auguriamo possa essere smentita nel prodotto finito. Dopotutto si trattava pur sempre di una pre-alpha.

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