Colonia – Per i gamer più attempati Keiji Inafune è ben più di un nome: creatore della saga di MegaMan e responsabile di videogames quali Onimusha, Lost Planet e Dead Rising, le sue opere hanno turbato il sonno di milioni di giocatori nel corso degli anni, poco importa si trattasse di zombie slashing games o di semplici platform.
Ed è appunto tramite questo ultimo genere che Inafune si avventura nella sua prima esperienza kickstarter: forte del know how maturato in anni di lavoro sul franchise di MegaMan, evidente sia in fase di character design che nelle dinamiche di gameplay, lo sviluppatore nipponico è riuscito nell’ardua impresa di raccogliere ben oltre 4.000.000$ grazie ai quali Mighty No.9 arriverà sia su console di vecchia che nuova generazione.
Nel corso della appena conclusasi gamescom 2015 abbiamo avuto la possibilità di provare con mano una versione pressoché definitiva di Mighty No.9: vediamo come è andata.
L’hands on, tenutosi nel booth Deep Silver, inizia con la notizia dello slittamento di Mighty No.9 da settembre 2015 ad inizio 2016, rinvio motivato dagli sviluppatori con l’esigenza di ripulire ulteriormente il codice per consegnare un prodotto privo, o quanto meno con una quantità risibile, di difetti. La prima impressione, pad alla mano, è quella di essere entrati in una macchina del tempo e che, per Keiji Inafune, lo scorrere dello stesso si sia fermato ben dodici anni fa (periodo della commercializzazione di Mega Man X) tali e tante sono le somiglianze (per non dire un rapporto di quasi-identità) con il precursore spirituale di questo Mighty No.9 realizzando, di fatto, un atto d’amore old school.
Level design e caratterizzazione dei personaggi presentano più di un livello di analogia con Mega Man X e la storia non è da meno: il nostro alter ego digitale, con indosso una tuta blu ed un cannone agganciato al braccio destro, si trova a combattere con una schiera di robot impazziti, riusciti nell’impresa di prendere il sopravvento sulla città; alla fine di ogni livello, instaurando ancora un ulteriore parallelismo con la serie “madre”, ci troveremo ad affrontare una serie di Robot dotati di poteri speciali che ci daranno, volta dopo volta, filo da torcere. Analogie ma anche differenze: al design in 2D tipico del progenitore si avvicenda una più moderna progettazione grafica in 3D, atta a mettere in evidenza sia il passaggio del tempo, sia la maggiore potenza di calcolo delle console dell’attuale (ma anche della passata, visto che Mighty No.9 uscirà anche su Xbox 360 e PlayStation 3) generazione. Il gameplay, apparentemente mutuato dalla serie originale, è invece orientato ad un frenetico ragionamento fatto di alternanze tra il bersagliare di colpi i nemici e scattare contro di loro dopo averli indeboliti e il muoversi con cadenza ritmata e debitamente temporizzata tra le piattaforme dei livelli in modo da evitare ostacoli di sorta o nemici che possano interagire, vista la peculiarità dei loro colpi, con il fondale trasformando lo stesso in una trappola mortale per il nostro beniamino. I nemici, dopo un certo numero di colpi mandati a segno, cambieranno colore prestando il fianco ad un attacco-scatto teso a distruggerli e a permettere al nostro alter-ego virtuale di assorbire l’energia degli stessi, rilasciati sotto forma di power-up dopo l’esplosione dovuta al nostro passaggio.
Gli scontri con i vari boss di fine livello aderiranno sempre al sopraccitato modus operandi con la differenza che dovremo adoperarci nello scattare contro di loro, assorbendo dunque parte del loro potere, onde evitare un ripristino totale della loro energia vitale, vanificando così intense sessioni di schivata e combattimento: al termine di ogni boss fight potremo assorbire un’arma specifica che ci permetterà di portare modifiche permanenti al gameplay, permettendo al nostro alter-ego di acquisire una skin differente, collegata a sua volta ad un armamentario nuovo di pacca associato ad ogni cambio armatura.
In piena tradizione MegaMan il livello di difficoltà, tutt’altro che accessibile, contribuisce a realizzare il sogno di un’eredità spirituale, proponendoci, de facto, un nuovo capitolo dell’iconica saga, per quanto rispondente ad un nome differente: sin dai primissimi livelli sarà infatti necessario, pena l’occorrenza di continui e sistematici game over, coordinare perfettamente attacchi, schivate e salti, al fine di entrare sin da subito in contatto con la vera anima del gioco che, livello dopo livello, metterà a dura prova la nostra pazienza (ed i nostri nervi).
Il sistema di controllo, indirizzato verso una semplicità più unica che rara (compensata però dall’intrinseca difficoltà del gioco), vede assegnato il tasto A al salto, quello X all’esecuzione degli attacchi, e i dorsali destro e sinistro, rispettivamente, alla selezione del potenziamento (tra quelli ottenuti mediante l’eliminazione di un boss) attivabile poi grazie alla pressione del tasto Y, e alla effetuazione dello scatto utile ad uccidere i nemici entrati in fase critica.
Menzione d’onore alla colonna sonora, realizzata in puro old school style: si potrà inoltre accedere, mediante dei cheat, ad un menù contestuale nella schermata delle opzioni atto a re-inserire all’interno di Mighty No.9 alcune tracce ed effetti speciali dei passati episodi di Mega Man.
Mighty No.9 entra a piè pari nel mondo dei platform bidimensionali rivoluzionandolo dall’interno mediante un ritorno al passato chiesto a gran voce dalla fanbase tutta. Forte di un consenso valido oltre i 4.000.000$ raccolti mediante una campagna kickstarter, Mighty No.9 si prepara ad essere uno dei giochi più attesi della stagione, sperando il rinvio appena annunciato possa essere una occasione utile per perfezionarlo debitamente e per dare ai fans tutti il titolo che meritano.
Inafune… ti aspettiamo a braccia aperte!
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