Quando gli stranieri guardano all’Italia, tipicamente gli stereotipi si concentrano sul cibo, sulla musica, sulla guida spericolata, sui gesti con le mani e, purtroppo, anche sulla mafia. Qualcuno però, molti anni fa, (all’incirca lo stesso periodo in cui sarebbe voluta vivere l’esimia novella Miss Italia) ha visto più lontano del suo naso e capito che in Italia c’era anche qualcos’altro, una religione che andava oltre la stessa presenza del Vaticano sul territorio. Era il calcio, quello sport che ha fatto dire a Winston Churchill queste parole: “Gli Italiani perdono le partite di calcio come se fossero guerre e perdono le guerre come se fossero partite di calcio.”
Niente di più vero, chi nega sa di mentire. Il calcio lo si comincia ad amare da bambini, alcuni poi pian piano lo perdono a causa di delusioni o per scelta morale, altri ne fanno la propria ragione di vita.
Chi però rimane attaccato al pallone sono quelli che hanno avuto la possibilità di giocarlo, prima dal vivo e poi sullo schermo, capace di far diventare dei piccoli Ronaldo (non parlo di Cristiano) tutti i giocatori col controller in mano. Il calcio ha cominciato a divenire uno sport e una passione possibile anche per coloro che non potevano praticarlo per mancanza di tempo o semplicemente perché dotati di piedi quadri. Difficilmente dunque, specialmente per chi è nato dopo gli anni 80, c’è stato qualcuno che non è passato vicino ad una PlayStation, sua o altrui, per provare FIFA: che si ami il calcio oppure no, prima o poi il pallone virtuale viene comunque provato sulla propria pelle.
FIFA 16
Piattaforma: Xbox One, PS4, Xbox 360, PS3, PC
Genere: Simulatore sportivo
Sviluppatore: EA Canada
Publisher: Electronic Arts
Giocatori: 1-4
Online: 2-22
Lingua: Completamente in Italiano
Nel corso degli anni FIFA si è poi evoluto in modo impressionante, al passo con le nuove tecnologie e con le pretese sempre più fameliche dei giocatori, alcuni dei quali hanno anche abbandonato la causa per portarsi sul diretto concorrente, PES, che soprattutto ora mina le fondamenta del colosso di EA per riaprire il dibattito su quale sia il miglior simulatore di calcio. I confronti del resto sono l’anima della critica, anche se i fanatici purtroppo non riescono a frenare i propri impulsi animali, ponendo foga agonistica dove non dovrebbero. Il calcio però è fatto anche di psicologia e malizia, dunque un po’ di sana competizione non fa mai male. Del resto, per citare quel delinquente di Felipe Melo, “chi non vuole il contatto è meglio che vada a giocare a tennis”.
Come ogni anno e quasi impersonando una fenice, FIFA rinasce dalle ceneri del capitolo precedente, correggendo i suoi errori ed andando a modificare i parametri di gioco che più avevano lasciato perplessi i giocatori durante l’anno. Questa volta c’è però qualcosa di più: FIFA 16 non è solo un passo in avanti rispetto aFIFA 15, bollato come uno dei capitoli più irreali per l’enorme divario tra i calciatori, ma anche un lieto ritorno al passato di FIFA 14, che invece si era distinto per la gradevole velocità di gioco e simulazione realistica della struttura di un match.
Non è solo un commento soggettivo, visto che anche dall’intervista a Sebastian Enrique si può notare il mea culpa di EA Sports e la netta voglia di donare ai giocatori un gioco più equilibrato e realistico, per soddisfare finalmente le richieste dei fan più accaniti e mettere a tacere gli haters. FIFA 16 è riuscito parzialmente in tutto ciò: un risultato perfetto sarebbe stato controproducente, dato che il ciclo annuale del gioco obbliga il team a pensare anche al futuro.
Già dai primi match si può dunque notare il vento di realismo che percorre il campo, godibile al massimo impostando la velocità di gioco su “Lenta”: sia il giocatore che la CPU sono quasi costretti a giocare con moltotiki-taka, un ampio utilizzo del giropalla, che permette dunque alla partita di sembrare reale e includere all’interno tutti gli elementi che si possono vedere sullo schermo anche durante una vera partita. Con maggior gioco del pallone e meno azione dei singoli, aumentano gli errori, la dinamicità e dunque il realismo. Le stesse mosse abilità, per quanto efficaci, sono state ridimensionate per renderle più difficili: utilizzarle nel momento sbagliato comporterà la perdita istantanea del pallone e la ripartenza dell’avversario.
FIFA 16 non è solo un passo in avanti rispetto a FIFA 15, ma anche un lieto ritorno al passato di FIFA 14.
EA Sports però, quest’anno, ha pensato veramente a tutto. L’anima di FIFA 16 è l’equilibrio: ad ogni errore corrisponde una possibilità di rimediare e non un destino inevitabile che termina col subire un gol. Non ci sono più solamente le ripartenze lampo e i contropiede impossibili da fermare. Ovviamente tutto dipende dall’abilità del giocatore, sia quello che difende che quello che attacca, ma in FIFA 15 subire una ripartenza finiva quasi sempre con un gol avversario. Per quanto la fisica sia rimasta inalterata dal capitolo precedente, cambia molto infatti il modo in cui un calciatore si pone in mezzo al campo: anche se si è in una situazione di maggioranza numerica, toccare il pallone col piede sbagliato, oppure nel momento errato della corsa, corrisponderà alla perdita del possesso palla. Questo funziona sia coi passaggi che con i tiri, ma anche lo stesso movimento dei giocatori sarà essenziale.
Con FIFA 15 la fisicità di un calciatore ha cominciato a pesare gravemente sul gioco e sugli scontri: difficilmente un difensore mingherlino riuscirà ad impensierire un colosso come Ibrahimovic, ma potrà comunque agire da elemento di disturbo nell’attesa di un raddoppio difensivo. Del resto, proprio per garantire l’esperienza equilibrata di gioco, anche le grandi star hanno subito un ridimensionamento non indifferente delle proprie abilità.
È finito il tempo di Cristiano Ronaldo, Ibarbo, Cuadrado e altri velocisti che, se lanciati in scatto, avrebbero percorso tutto il campo in pochi secondi: i loro nemici non sono ora solo gli altri giocatori, ma anche la stanchezza, la pressione sia fisica che mentale e, soprattutto, la concentrazione di chi tiene in mano il controller. Il possesso palla prolungato manderà infatti in crisi profonda il giocatore, che tra un cambio di direzione e l’altro continuerà a diminuire la propria attenzione e favorire l’errore individuale.
Anche i campioni scendono dunque dall’Olimpo e cominciano a camminare tra i comuni mortali. Non importa se si sta controllando Messi, visto che ogni singolo dettaglio sulla sua fisicità può comportare la buona o cattiva riuscita di un’azione. Tiri, passaggi e movimenti sono influenzati dall’equilibrio del giocatore, dal suo passo e dal suo corpo: essere sbilanciati al momento della conclusione o premere il tasto al momento sbagliato finiranno per mandare il pallone alle stelle o per proporre al pubblico un liscio da Paperissima.
Non avere la piena consapevolezza di ciò che si sta facendo porterà dunque all’apertura di un’autentica fiera degli errori: mai in un capitolo di FIFA si sono viste così tante possibilità di donare all’avversario la palla per una anche minima sottigliezza. Come se non fosse abbastanza, FIFA 16 propone anche due nuove abilità, in grado di aprire enormemente gli spazi di gioco, ma anche di causare errori fatali: prima di tutto, è ora disponibile un nuovo tipo di passaggio, un filtrante diretto e potente, mirato ad un giocatore, il quale dovrà essere nella posizione ottimale per riceverlo. Grazie alla pressione di RB + A (R1 + X), potremo direzionare ad un compagno questo passaggio, ma la sua potenza e la difficoltà dello stop potrebbero permettere agli avversari di prendere il sopravvento ed innescare la ripartenza. Per quanto efficace in come sia stato costruito, esso è dunque estremamente pericoloso se usato nel momento sbagliato.
Seconda novità, ma non meno importante, sono le finte senza toccare la palla, pensate su misura per Messi e poi abbinate a tutti gli altri giocatori meritevoli di tale abilità. Tale mossa è abbinata alla pressione del tasto LB (R1), che precedentemente avrebbe significato lo stop del pallone durante una corsa. Ebbene, in FIFA 16 il suo significato si inverte completamente: tenendo premuto il pulsante e giocando con la levetta analogica destra, il pallone viene lasciato rotolare e il calciatore comincia a danzare su di esso per superare l’avversario. Anche in questo caso, un contrasto al momento giusto potrà strapparvi la palla dai piedi e permettere alla squadra avversaria di correre verso la vostra porta.
Non c’è bisogno di disperare però, visto che la difesa, anche nei momenti in cui non è controllata, non sarà passiva come in FIFA 15. I difensori cominciano ora a pensare in gruppo e non individualmente, senza lasciare spazi aperti e tentando automaticamente l’anticipo sui passaggi verso gli attaccanti. Anche quando un difensore viene controllato e spostato fuori dalla zona di competenza, un compagno capirà la tattica e si sposterà nel posto più indicato per rimarginare eventuali buchi difensivi. Nuovi tipi di contrasti sono stati inoltre aggiunti per permettere ai giocatori di intervenire anche quando il pallone non è a terra, bensì a mezz’aria.
Le ripartenze centrali saranno dunque più difficili da attuare e, per questo, passare dalle fasce diventerà probabilmente il modo più gratificante per fare gol: proprio Sebastian Enrique ci ha descritto come nel progetto di FIFA 16 ci fosse la voglia di riportare alla luce i cross e permettere alle persone di fare gol in modi creativi. Sia laCPU che le persone fisiche ora potranno tornare a percorrere le fasce senza la necessità di entrare in area col pallone e segnare su tiro a giro. Tutto questo contribuisce al punto essenziale dell’offerta di FIFA 16: equilibrio e “Play Beautiful”.
Tiri, passaggi e movimenti sono influenzati dall’equilibrio del giocatore, dal suo passo e dal suo corpo.
È il momento però di uscire per un attimo dal campo di gioco e addentrarsi nelle varie modalità che compongonoFIFA 16, quest’anno molto più ricco di offerta rispetto al passato, a partire dalla possibilità di giocare con le Nazionali femminili di calcio. Per quanto la modalità sia ancora un po’ acerba e limitata alle formazioni Nazionali, questo è un validissimo punto d’inizio per un progetto che può portare in prima luce anche l’ambiente femminile, mai come ora sotto i riflettori per la popolarità che sta assumendo nel mondo.
- Calcio femminile: con le calciatrici si può intraprendere la strada del torneo FWWC (FIFA Women’s World Cup), recentemente tenutosi in Canada e portare la propria Nazionale sul tetto del mondo. In quanto a giocabilità, le donne offrono ovviamente minore fisicità e abilità rispetto agli uomini, cosa che si traduce in un gioco più lento, ma anche con maggiore richiesta di ragionamento. La corporatura leggera delle donne permette loro però di essere più agili e scattanti nei momenti perfetti, in modo da innescare un contropiede e arrivare in porta col pallone: del resto, tutte le mosse abilità sono disponibili anche per le calciatrici provette.
- FIWC: un’altra modalità prima non presente, soprattutto nella versione Xbox One, è la FIWC (FIFA Interactive World Cup), ovvero la competizione annuale e mondiale tra giocatori di FIFA, che ora possono subito buttarsi nelle qualificazioni e scalare le classifiche per guadagnarsi una possibilità di aggiudicarsi il titolo e una buona somma di denaro. Astenersi giocatori che si innervosiscono facilmente, visto che in questa modalità girano persone veramente brave e con l’obiettivo della vittoria, piuttosto che del divertimento.
- Carriere: tra le modalità single-player, subiscono una piccola ed interessante modifica le due possibili carriere, allenatore e giocatore. In entrambi i casi sarà infatti possibile passare le settimane e i periodi tra una partita e l’altra allenando i propri giocatori tramite i soliti minigiochi disponibili. In questo modo, un giocatore può crescere anche quando non viene convocato, fattore molto importante nel caso della carriera da calciatore singolo, spesso contornata da costanti simulazioni e poco gioco giocato. EA Sports si è probabilmente accorta di quanto frustrante potesse essere questa modalità e ha dunque deciso di darle una connotazione molto più gradevole. Piacevoli sono anche i minigiochi, più variegati e con le info del giocatore mostrate prima dell’azione, in modo da capire quale sia il suo piede e quali abilità possa utilizzare.
- FIFA Ultimate Team: il re della festa è però, come sempre, FIFA Ultimate Team, assoluta bandiera del gioco e spiaggia acclamatissima dei giocatori, che non vedono l’ora di mettere le mani sui calciatori più quotati e costruire il loro team dei sogni. Quest’anno, probabilmente a causa del solido funzionamento della modalità,FUT non è stato modificato molto dalla versione di FIFA 15, se non per alcuni dettagli grafici e per la lista dei giocatori inclusi. Ciò che invece desta molte curiosità è FUT Draft, la nuovissima modalità che permette di creare un dream team da zero senza aprire pacchetti o cercare giocatori. Pagando un Draft Token, 15000 crediti o 300 FIFA points, si può entrare nella competizione (sia online che offline), scegliere un capitano e costruire poi una squadra intorno a lui, sempre scegliendo tra 5 opportunità per ogni posizione in campo, panchina e tribuna comprese. Come al solito, l’intesa tra i giocatori è il valore fondamentale e vi porterà nel percorso di 4 partite: più se ne vincono e migliori saranno le ricompense, ma anche vincerne solo una garantirà un reward pari al prezzo di iscrizione.
- FIFA Trainer: questa è la nuova guida che permette ai nuovi giocatori di imparare l’arte del calcio, o ai veterani di affinare ancora di più le tecniche; in base al livello selezionato, verranno consigliate diverse tecniche di gioco, sempre attuali alla situazione e all’abilità del giocatore.
Quando si parla di FIFA, generalmente salgono subito alla mente la grafica curatissima, gli stadi ricreati alla perfezione e il frastuono dei tifosi che incitano i loro beniamini. Col passare del tempo, la tecnologia migliora sempre di più e i giochi seguono questo trend, evolvendo le potenzialità e proponendo ai giocatori panorami sempre più vicini alla realtà. FIFA 16 non si tira indietro di un millimetro, aggiornando ulteriormente la grafica del suo predecessore per ottenere il massimo dettaglio: i visi dei calciatori sono migliorati da una nuova gestione delle luci, che mette in risalto la fatica e il sudore sui loro volti.
L’impatto con lo stadio è poi granitico, grazie alle ambientazioni ricreate fedelmente e ai tifosi che agiscono in modo dinamico alle azioni dei calciatori. Per quanto sia necessario creare patterns e movimenti ciclici dei tifosi, è impossibile vedere ripetitività nelle loro azioni corali, sia perché l’occhio ricade ovviamente sulla partita, sia per quanto umani e reali essi possano sembrare. Le reazioni al possesso palla, al pressing e alla situazione del match contribuiscono vivamente ad aumentare l’ansia da prestazione e, spesso, anche a distrarre.
I cori sono infatti tutti registrati tramite campionature degli stadi e delle tifoserie vere, in modo da mantenere il contatto tra FIFA videogioco e FIFA società di calcio reale. Per le squadre più famose sono ovviamente presenti più sfumature: tra tutte regna l’intramontabile “You’ll Never Walk Alone” dei tifosi del Liverpool, che risuona potentemente durante le azioni dei loro idoli.
Imperdibile è poi la telecronaca di Pierluigi Pardo, confermatissimo personaggio già presente in FIFA 15, che col suo carisma e humor contribuisce in modo roccioso all’esperienza calcistica del gioco. Molte delle frasi utilizzate sono uguali a quelle nel capitolo precedente, ma ci sono varie altre aggiunte e, soprattutto, i suoi commenti riguardo giocatori in particolare: occasionalmente, durante una partita, Pardo spenderà qualche parola perdiscutere del giocatore che ha il possesso del pallone, fornendo informazioni recenti sulla sua carriera. Non è ancora chiaro se verranno introdotti nuovi aggiornamenti per questa feature, ma sarebbe un fattore veramente interessante, in grado di rendere FIFA 16 sempre vivo, dinamico e collegato al calcio reale.
FIFA 16 non si tira indietro di un millimetro, aggiornando ulteriormente la grafica del suo predecessore per ottenere il massimo dettaglio
Visto così, FIFA 16 potrebbe sembrare il gioco perfetto, l’assoluto dominatore del panorama videoludico calcistico di mezzo mondo. Eppure anche questo capitolo ha qualche punto scricchiolante, che per fortuna non intacca di molto il gioco, ma va comunque a minare alcune delle convinzioni riguardo FIFA.
Per quanto elogiabile sia la decisione di rendere la partita un filo unico senza interruzioni, c’è da ridire sulla gestione delle animazioni. È pur vero che passare senza caricamenti o transizioni da un fallo laterale alla rimessa dà quell’ottima sensazione di guardare una vera partita, ma i giocatori spesso subiscono il cambio di gioco tramite cambi repentini delle animazioni: un calciatore si ritroverà ad esempio a cambiare di scatto la propria direzione nel campo o a rialzarsi in una frazione di secondo da terra.
Graficamente parlando, ovviamente per quanto riguarda le animazioni, c’è dunque ancora del lavoro da fare, ma ciò che più ha irritato il mio occhio da semi-quasi-fotografo sono stati i replay al rallentatore, dove i giocatori su un diverso piano focale risultano sfocati: fin qui tutto bene e normale, ma le forme dei giocatori dovrebbero essere sfocate anche intorno e non avere un bordo nitido, poiché ciò è fisicamente impossibile.
Sempre i calciatori sono tema di un’altra fastidiosa mancanza, legata alle loro facce: i giocatori più famosi sono ricreati con precisione certosina, mentre altri proprio sembrano essere stati generati casualmente. Nel caso di calciatori provenienti da serie minori, probabilmente non conosciuti, una decisione del genere potrebbe anche avere senso, visto che porta più lavoro e maggiore ottimizzazione, ma vedere alcune facce di calibro internazionale completamente diverse dalla controparte reale lascia abbastanza basiti.
L’unico commento che si può fare sulla giocabilità riguarda la CPU, che nel corso degli anni ha subito un’evoluzione spaventosa, soprattutto per l’abilità che ora può avere nel mettere i bastoni tra le ruote ai giocatori. Ora il computer è sicuramente più bravo rispetto al passato e anche la difficoltà Dilettante riesce a dare qualche impiccio a chi la usava per imparare a giocare: per un utente medio è comunque consigliata la difficoltà traEsperto e Campione. Sta di fatto che, a prescindere dal livello selezionato, la CPU giocherà la partita proprio come una squadra vera, andando a pressare il portatore di palla ed entrando anche in crisi nei momenti di tensione. Proprio il realismo potrebbe risultare frustrante per alcuni: in caso di vittoria imminente della CPU, i giocatori andranno sulla bandierina a trattenere la palla per far passare secondi preziosi, impedendo di fatto il gioco effettivo.
Il realismo dunque si paga, a volte con la noia o con l’astio nei confronti del computer o, ancora più spesso, degli altri giocatori online.
In conclusione…
Con l’arrivo di FIFA 16 si apre finalmente l’anno calcistico anche su console, dove il rivale è ancora una volta PES. A differenza del secondo, FIFA non ha implementato grandissimi cambiamenti nel cuore del suo gameplay, ma del resto farlo non sarebbe stato né facile né indispensabile: i dati di pre-order sono ancora più rosei dell’anno scorso e promettono, ancora una volta, di eleggere FIFA come gioco di simulazione calcistica più venduto in Italia. La concorrenza è comunque forte e spietata, visti i riconoscimenti che PES ha avuto durante l’Estate: se FIFA non troverà il modo di rendersi appetibile anche ai giocatori più scettici, il sorpasso potrebbe essere inevitabile.
Questo nulla toglie a FIFA 16, che ha sicuramente imparato dai propri errori dell’anno scorso e ha cancellato tutti i fattori negativi che avevano caratterizzato FIFA 15, dal gioco troppo veloce alla necessità di entrare in area per poter scartare il portiere poi depositare la palla in rete. Sicuramente i fan di FIFArimarranno ben contenti dal capitolo di quest’anno, capace di offrire novità come il calcio femminile ed una nuova sfumatura di FIFA Ultimate Team.
Ha senso dunque riporre sul proprio scaffale il titolo dell’anno scorso e tuffarsi nell’acquisto di FIFA 16, che come ogni anno saprà esaudire i desideri di coloro che non possono, per limiti fisici, cavalcare un campo vero e farne il proprio lavoro. Che il calcio sia tangibile o virtuale, a loro poco importa: il vero punto essenziale è “Play Beautiful”.
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