Dopo aver presenziato all’interno di due remake fra gli episodi tridimensionali più apprezzati (Ocarina of Time 3D e Majora’s Mask 3D) e nel seguito del miglior episodio bidimensionale di sempre (A Link Between Worlds), non si può certo dire che Link si sia fatto desiderare negli ultimi tempi. Almeno per quanto riguarda le console portatili. E se su Wii U ancora attendiamo la consacrazione definitiva del nuovo e promettente episodio inedito di Legend of Zelda, ecco giungere in nostro soccorso a placare l’attesa The Legend of Zelda: Tri Force Heroes, un inatteso quanto graditissimo spin-off interamente dedicato al multiplayer. Ve lo ricordate The Legend of Zelda: Four Swords su GameBoy Advance e GameCube? Ci siamo quasi…
The Legend of Zelda: Tri Force Heroes
Piattaforma: 3DS
Genere: Adventure
Sviluppatore: Nintendo
Publisher: Nintendo
Giocatori: 1-3
Online: 1-3
Lingua: Testi a schermo in italiano
Cercando quasi di lasciarsi totalmente alle spalle ogni qualsivoglia legame con l’altisonante nome che porta, The Legend of Zelda: Tri Force Heroes è un titolo talmente atipico per gli standard della serie che se non fosse per il nome che porta, della nostra cara principessa Zelda non ci sarebbe neppure traccia. Ma non solo. Dimentichiamoci per un attimo di lei, di Hyrule e di tutti gli elementi narrativi e non che hanno reso grande (anzi, leggendaria) questa saga. Ripartiamo da zero.
“In un regno lontano, in un’epoca senza tempo, la principessa Fronzolina del regno di Hytopia è stata maledetta e condannata ad indossare un’orribile calzamaglia da una perfida strega gelosa della sua bellezza. Ma il coraggio di un solo eroe non è abbastanza per spezzare il sortilegio, ragion per cui il Re di Hytopia ha chiamato a raccolta gli avventurieri dei regni limitrofi, sperando che fra essi si celino i discendenti degli eroi totem della leggenda. I requisiti di questi eroi sono: orecchie a punta, riga di lato e folte basette…”
Risuona più o meno così l’intro, un po’ a metà fra il poema cavalleresco e un racconto per bambini messo insieme con un degli scarabocchi di un libro pop-up. Confusi? Abituati ad anni di velleità dal sapore epico ritrovarsi fra le mani una storia che punta tutto sul demenziale andante e l’importanza della moda è certamente straniante, ma i punti di forza di The Legend of Zelda: Tri Force Heroes sono ben altri, e per fortuna, tutti adeguatamente sviluppati.
… I requisiti di questi eroi sono: orecchie a punta, riga di lato e folte basette…
Partiamo dunque dall’argomento centrale di tutta questa recensione: The Legend of Zelda: Tri Force Heroes è un gioco espressamente nato e pensato per essere giocato in compagnia di due amici. Non due, non quattro, solo tre è il numero (perfetto) di Link ammessi nelle scorribande per Hytopia. Dimentichiamoci quindi quanto appreso finora con i precedenti episodi, in quanto la nuova struttura di gioco abbandona quasi completamente anche gli elementi esplorativi e competitivi affrontati nei già citati Four Swords e Four Swords Adventures. Quello che rimane intatto, tuttavia, è il feeling generale della serie, un feeling fatto di enigmi, nemici da affrontare con la testa e una dose esagerata di pensiero laterale richiesto per venire a capo delle numerose situazioni di gioco di volta in volta proposte.
Una volta formato il proprio team affiancati da due amici in modalità wireless (anche in modalità download con una sola scheda di gioco) o in compagnia di due perfetti sconosciuti grazie alla modalità online, l’esperienza diThe Legend of Zelda: Tri Force Heroes si sviluppa attraverso il completamento progressivo di una serie di dungeon di difficoltà crescente all’interno della terra dei mostri. Questo vuol dire che, diversamente dall’overworld classico che fungeva da collegamento per i vari stage, questi ultimi necessitano di essere affrontati in maniera schematica, declinati attraverso una manciata di stanze da portare a termine sistematicamente l’una dopo l’altra.
Le ambientazioni sono quelle classiche che abbiamo imparato ad apprezzare negli anni, in grado di spaziare tra foreste, fiumi, vulcani e via discorrendo, tanto che non sarà difficile riconoscere qua e la qualche cenno a classici come A Link to the Past o Minish Cap. E se da una parte permane un senso di incompiuto nel non potersi perdere ancora una volta all’interno di questi scenari, dall’altra bisogna comunque bisogna rendere giustizia a Nintendo per essere riuscita nel difficile compito di confezionare un’avventura su misura priva di tempi morti derivanti da smarrimenti ed esplorazioni superflue. Con il suo design dei livelli studiato ad hoc, The Legend of Zelda: Tri Force Heroes va sempre al sodo e propone un’esperienza di gioco snella e libera da qualsiasi fronzolo, ideale anche per quelle partite mordi e fuggi utili per recuperare gli svariati materiali reperibili a fine livello necessari per il crafting.
Attingendo a piene mani da quanto offerto dalle migliori produzioni multiplayer contemporanee e rilanciando quanto proposto in The Legend of Zelda: Skyward Sword, un elemento importantissimo all’interno dell’ecosistema di gioco è rappresentato dalla possibilità per i vari Link di crearsi il proprio guardaroba personale che, un po’ come le classiche armi negli shooters moderni, rappresentano una sorta di biglietto da visita e ruolo all’interno di un team. Raccogliendo Gelatine Blob, Carapaci Tektite, Squame Zora e quant’altro all’interno dei vari livelli, infatti, sarà possibile commissionare presso l’apposito atelier svariati costumi in grado di alterare le vostre capacità, resistenze, energie e non solo.
Novità assoluta per la serie e in grado di ricordare lontanamente quanto apprezzato con le maschere di Majora’s Mask, ogni costume, oltre a donare a Link un aspetto totalmente fuori di testa, è in grado di conferire tutta una serie di poteri e abilità uniche utili per semplificare tanto le fasi combattimento quanto la risoluzione di determinati enigmi. Disponibili di tutti i tipi e di tutti gli utilizzi, i costumi permettono di correre più veloce (costume da gatto) di nuotare più velocemente (Costume Zora) o persino nella lava (Costume Goron) senza per questo dimenticare quelli più squisitamente di supporto come quello (ridicolo) della principessa Zelda in grado di materializzare più cuori all’interno dell’area di gioco. Questi ultimi, combinati agli immancabili oggetti tipici di zeldiana memoria come arco, bombe, boomerang e bacchetta di fuoco, permettono inoltre di esibirsi in mosse speciali come frecce multiple (Costume Kokiri), esplosioni giganti (Costume Bomba) e via discorrendo, in grado di semplificare non poco la vita dell’eroe in determinate situazioni.
Diversamente dagli episodi regolari della serie l’inventario di ogni giocatore può constare di un solo oggetto alla volta fra quelli che è possibile scegliere a inizio livello, elemento che da una parte limita l’interattività con l’ambiente ma che di fatto favorisce tutto un nuovo modo di approcciarsi agli enigmi classici grazie all’interazione che è possibile creare combinandone gli usi: far detonare una parete a distanza non è un problema se con la giara del vento si spingono le bombe di Link rosso e lo stesso vale se Link blu deve scoccare una freccia infuocata utilizzando le palle di fuoco lanciate da Link verde…Le combinazioni, insomma, sono una mezza infinità e alcune in grado di regalare un sapore tutto nuovo anche ad enigmi e combattimenti già fatti e rifatti in passato.
Le combinazioni fra costumi e oggetti sono una mezza infinità e alcune in grado di regalare un sapore tutto nuovo anche ad enigmi e combattimenti già fatti rifatti in passato
Oltre a una struttura dei livelli votata maggiormente all’azione e alla possibilità di combinare fra loro le abilità degli abiti con le armi messe a disposizione nei livelli, la collaborazione in The Legend of Zelda: Tri Force Heroesviene ulteriormente incentivata da una barra della vita in comune e dalla necessità di superare alcuni ostacoli all’unisono, uno sopra l’altro. Vista la natura bidimensionale del titolo, un altro elemento sul quale gli sviluppatori si sono sbizzarriti particolarmente è la costruzione verticale di alcuni scenari, tale che alcuni elementi possano essere superati solo da un affiatato team di Link che agiscono all’unisono. Uno sopra l’altro, infatti, le cose tendono a farsi più complicate di quanto non sembrino visto che solo il Link alla base gestisce il movimento e gli altri gli attacchi. Nonostante ciò si tratta comunque di una trovata in grado di dar vita a numerosi passaggi funambolici di Link in Link per raggiungere le zone più elevate o trasportare chiavi attraverso baratri altrimenti insormontabili.
Rispetto a Four Swords Adventures dove certe interazioni erano impensabili a causa della bramosia di rupie che animava i giocatori (e che spesso sfociava in poco credibili “non l’ho fatto apposta!”) la struttura di The Legend of Zelda: Tri Force Heroes appare quindi molto più elaborata e meno ingessata, elemento in grado di concretizzarsi in tutta una serie di situazioni che né un solo né quattro Link uno contro l’altro avrebbero mai pensato di trovarsi davanti.
Detto questo, il prossimo quesito sorge spontaneo: “vale la pena giocare Tri Force Heroes anche da soli?”
Tirando le somme di quanto detto sinora, infatti, pare impensabile l’idea di affrontare la terra dei mostri in solitaria, eppure ciò è possibile. Come? Grazie a un semplice stratagemma che permette a un solo giocatore di gestire a turno i vari Link semplicemente toccando con l’icona apposita sul touch screen. Seppur poco elegante (d’altronde era impensabile anche ridisegnare completamente gli enigmi per il single player), questo piccolo escamotage permette anche a un giocatore solitario di venire a capo di quasi tutte le situazioni proposte seppur con qualche restrizione, limitazioni che si traducono semplicemente in una maggiore accortezza nel gestire al meglio i tre eroi sopratutto nelle prove a tempo e contro i Boss. E se ciò dovesse risultare eccessivamente astruso o impervio, c’è sempre la possibilità di poter saltare i passaggi più complicati semplicemente usufruendo di una fatina “continue” e proseguire con la stanza successiva.
Alla luce di ciò, seppur fattibile, è innegabile come il divertimento da soli sia, neanche a farlo apposta, un terzo. In quest’ottica molto meglio affidarsi al matchmaking online e cimentarsi in compagnia di due estranei, anche se in questo caso non è sempre assicurato che il dungeon che scegliate sia quello vincitore dell’estrazione. Un altro ostacolo da superare qualora optaste per questa via è la solita, ingiustificata, assenza nei titoli Nintendo di qualsiasi sorta di chat vocale, anche con i propri amici. In questo caso la comunicazione viene gestita da alcune semplici icone presenti sul touch screen che, per quanto esaustive, non sempre riescono ad esprimere al meglio l’azione da fare qualora uno dei tre Link non arrivasse alla soluzione.
Dai test effettuati, la connessione risulta perlomeno sempre stabile e affidabile. Durante le nostre prove non abbiamo riscontrato lag di sorta e durante le sessioni organizzate da Nintendo non abbiamo dovuto aspettare chissà quanto prima di poter entrare in contatto con i nostri futuri compagni d’avventure. Non si tratterà sicuramente della soluzione più pratica fra quelle proposte, ma si tratta tuttavia di un ottimo compromesso da preferire al single player onde evitare di snaturare eccessivamente la natura del gioco.
Seppur sia fattibile affrontare l’avventura da soli, è innegabile come il divertimento sia, neanche a farlo apposta, un terzo rispetto a farlo in compagnia dei propri amici
Pur mostrando alcuni punti in comune con il precedente Four Swords, abbiamo visto come The Legend of Zelda: Tri Force Heroes sia un titolo unico e dotato di una personalità tutta sua, tale da renderlo difficilmente avvicinabile ad altri episodi della serie. In maniera diametralmente opposta, invece, dal punto di vista tecnico/artistico, quello che abbiamo fra le mani è un riciclo in tutto e per tutto di quanto di buono visto e apprezzato con il precedente A Link Between Worlds. Ci troviamo quindi davanti a un titolo che strizza in più di un’occasione l’occhio a quel gran capolavoro che è A Link to the Past, ma traslato in una veste poligonale moderna che seppur non faccia gridare al miracolo come invece è successo con Majora’s Mask 3D rimane tutto sommato gradevole.
Ciò che invece potrebbe non essere apprezzato da tutti è la direzione artistica intrapresa. Se infatti su alcuni costumi è possibile soprassedere e per lo meno farsi due risate, la caratterizzazione complessiva di Hytopia e i suoi abitanti non arriva minimamente allo splendore e la caratterizzazione delle controparti Hyruliane.
Discorso analogo anche per quanto riguarda la selezione musicale, che pur adottando, anche qui, uno stile molto vicino a quelle di A Link Between Worlds, non può contare sulla stessa qualità dei remix dei suoi pezzi storici. In linea di massima la colonna sonora è interamente composta da pezzi originali e che solo in parte si rifanno ai temi celebri della serie. Senza infamia e senza lode insomma.
In conclusione…
Per essere un episodio sviluppato collateralmente a uno principale e che mira a stravolgere completamente le solide basi su cui posa, The Legend of Zelda: Tri Force Heroes ha comunque i suoi indubbi meriti, uno su tutti il divertimento che è in grado di suscitare quando giocato a pieno con i propri amici.
Nonostante gli sviluppatori abbiano dovuto sacrificare alcuni “capisaldi” della serie, come una componente narrativa ed esplorativa, sull’altare dell’immediatezza e dell’accessibilità, l’esperimento finale può comunque dirsi un successo, in vista di quanto si erano prefissi: il divertimento compagnia. Non si tratterà del nuovo Four Swords o dell’episodio in grado di ridisegnare i canoni della serie, ma, nel suo piccolo, The Legend of Zelda: Tri Force Heroes si presenta come un gioiello di giocabilità e genuino divertimento multiplayer.
Seppur affrontabile anche in solitaria, la possibilità di poter giocare in multi con una sola scheda di gioco oppure connessi alla rete con amici e sconosciuti rappresentano tanto un’opportunità quanto un incentivo a non lasciarsi sfuggire l’occasione più che unica di vedere The Legend of Zelda sotto un’ottica tutta nuova!
Commenti