David Cage è quel genere di personaggio che la sa lunga. Magari non starà simpatico a tutti per delle uscite sull’Industria non sempre fortunate o sarà l’icona di un genere, quello del Dramma Interattivo, bollato dai giocatori più hardcore come un “laser game da giocare con un pad”. Ma per quanto possiate detrarre il suo lavoro, la verità dei fatti non cambia: David Cage e i suoi Quantic Dream hanno rivoluzionato il concetto di videogioco. Una rivoluzione partita in sordina nel lontano 1999 con Omikron: The Nomad Soul, perpetuata astutamente sei anni dopo con Fahrenheit e giunta al proprio apice, lo saprete tutti, con quell’Heavy Rain che tanto fece discutere di sé su PlayStation 3. Perché ammettiamolo, se c’è una cosa che da sempre accompagna l’operato di Cage, oltre al successo, è la polemica. La polemica per la sfida, presunta impossibile, di fondere in un’entità indistinguibile cinema e videogioco; la polemica per una visione narrativa capace di alternare momenti di sublime regia a scelte al limite dell’opinabile; la polemica per aver ridotto il gameplay, pilastro sacro di un videogioco, alla semplice pressione al giusto istante del tasto appropriato. Perché è vero, la narrazione ha un peso fondamentale anche quando siamo seduti di fronte allo schermo del televisore: ma fin dove possiamo spingerci senza snaturare in toto il concetto di “giocabilità”?
Con Heavy Rain, Quantic Dream raggiunse l’equilibrio in questa personale concezione di narrazione interattiva: una storia matura, tanto profonda quanto appassionante, epurata dai peccati delle precedenti opere al punto da convincere pubblico e critica. Un successo, cinque anni fa, che nell’arco di 24 mesi spinse il designer francese a spingersi nuovamente oltre con uno dei “canti del cigno” più celebri di PlayStation 3, Beyond: Due Anime. Che le aspettative del team di sviluppo fossero alte lo si capì praticamente da subito, quando Ellen Page e un ispiratissimo Willem Dafoe vennero annunciati come volti protagonisti di questa seconda esperienza per l’allor ammiraglia PlayStation. Ma la storia la conosciamo tutti: e una tecnologia divenuta metro di paragone per le ultime produzioni PS3, alcune intuizioni narrative brillanti e una recitazione sontuosa non bastarono a garantire a Beyond la stessa dirompente fortuna del fratello maggiore. Nell’attesa del già vociferatissimo Detroit: Become Human – annunciato a sorpresa a Parigi nemmeno un mese fa, Beyond: Due Anime torna a far parlare di sé con una Remastered digitale appannaggio di PS4, “anticipazione” di un bundle previsto per il prossimo 2 Marzo (anche in formato fisico) contenente anche la riedizione di Heavy Rain. Nuova grafica, contenuti aggiuntivi e un paio di sorprese sono gli ingredienti di questa ricetta, dedicata a chi non abbia avuto modo di vivere l’avventura della povera Jodie e di Aiden: un’avventura che, oggi come allora, vale assolutamente il prezzo del biglietto. Non fosse che, a due anni di distanza, quella visione sperimentale e intima proposta da David Cage non è più merce così rara.
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Ogniqualvolta si affacci una Remastered sul mercato, la domanda che in molti si pongono è la stessa: ne valeva davvero la pena? Del resto la storia è maestra, e se nel corso degli esordi di questa generazione abbiamo assistito a riedizioni FullHD di primissimo ordine (The Last of Us o Grand Theft Auto V, ad esempio, rappresentano due degli esponenti più eclatanti), gran parte delle riconversioni “next” hanno finito per convincere soltanto parzialmente l’utenza di riferimento, portando per lo più sul piatto della bilancia un revamp grafico marginale. Più che lecito dunque porsi qualche dubbio su Beyond: Due Anime, trattandosi di uno dei titoli più impressionanti del ciclo vitale conclusivo di PlayStation 3 – oltre che uno dei paradigmi videoludici in termini di motion capture. Quantic Dream sapeva come spremere anche l’ultimo registro dell’hardware di casa Sony, questa è cosa certa – e possiamo solo immaginare quali saranno i risultati della prossima IP dello sviluppatore d’oltralpe: ma cosa aspettarsi da quest’inedita versione PS4, alla luce di un materiale originale di elevata caratura?
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La verità è che, sorpresa o no, c’è sostanza: e pur non trattandosi di un lavoro eclatante, il risultato finale non sfigura. Analizzando la componente tecnologica è impossibile non notare una maggior carica poligonale dei personaggi primari, che guadagnano vistosamente in espressività e profondità emotiva. La maggior cura dei dettagli del volto, dalle rughe d’espressione alla luminosità degli occhi, amplifica la componente emozionale di Jodie e Nathan, che pur confermandosi “tecnologicamente” superiori rispetto agli altri personaggi, presentano ora un distacco meno evidente. Questo non significa certo che ciascun modello in gioco godrà di texture in alta definizione che ne delineano univocamente la porosità della pelle o la particolare acconciatura, ma la forbice tra primari e secondari ne esce positivamente ridimensionata. Nuove animazioni e nuove texture, insomma, ma anche altri piccoli aggiornamenti alle location e agli elementi di contorno, in modo da ridurre (e in certi casi eliminare) il leggero distacco tra fondali e personaggi riscontrato nella versione PS3 aumentandone allo stesso tempo la profondità di campo.
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Dove la versione PS4 di Beyond stupisce, tuttavia, è nella gestione dell’illuminazione. Mettici un hardware da intrattenimento all’avanguardia, mettici il know how di uno degli sviluppatori più quotati del pianeta, la gestione dinamica delle luci in questa transizione è esemplare: bagliori improvvisi, flash, ombre fugaci acquistano nuovo spessore, virando in modo più netto al fotorealismo tanto agognato da Cage e soci. Aggiungete alla mischia una nuova gestione – anch’essa sublime – degli effetti particellari e volumetrici, marchio di fabbrica di PS4 sfruttato a dovere da Quantic Dream, e capirete per quale motivo, almeno secondo noi, la “cinematograficità” dell’esperienza di questa Remastered ne esce aumentata.
Valutazione positiva anche per il comparto FX, che propone un motion blur meno invasivo e fastidioso a fianco di una “resa visiva” più pulita nelle sezioni a QTE, in special modo quelle di matrice combat. Alla luce di tutto questo, i 30 fps granitici che accompagnano la risoluzione ingame (rigorosamente a 1080p) non rappresentano certo un problema: Beyond non vuole trasmettere frenesia, nonostante essa non manchi in determinate sequenze. Certo, il mancato aumento dei fotogrammi al secondo ha reso la vita più facile ai programmatori in sede di sviluppo: ma si tratta comunque di un’assenza marginale, che non altera in alcun modo la godibilità del titolo.
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Rimandandovi alla nostra recensione del titolo originale per maggiori dettagli sui pro e i contro della sceneggiatura intagliata dal developer con base a Parigi, siamo pronti ad analizzare le principali novità disponibili in questo “pacchetto” digitale, disponibile nei meandri del PSN alla cifra di 29.99€ – e che, in modo del tutto analogo a Left Behind in The Last of Us Remastered, include anche l’espansione Esperimenti Avanzati. Chiunque non sia nuovo all’opera di Quantic Dream saprà benissimo che Beyond: Due Anime ruota interamente attorno a Jodie e Aiden, un’entità impalpabile dipinta dalla stessa ragazza come “un leone chiuso in gabbia che fa di tutto per uscire”. Un leone che metterà nei guai svariate volte Jodie, almeno tante quante saranno le volte in cui le salverà la vita. Beyond è un viaggio onirico su due differenti binari che si intersecano ripetutamente sino a fondersi in un unico percorso, la storia di una convivenza non certo facile con un dono, Aiden, capace di mandare in frantumi l’esistenza della propria “padrona”, spesso incapace di gestirlo. Una storia raccontata, almeno su PS3, con un brillante meccanismo a flashback che alterna in ordine sparso spaccati della fanciullezza di Jodie, tra le infide mura domestiche e quelle persino più pericolose di un laboratorio di ricerca, passando per una festa di compleanno da incubo sino all’ingresso alla CIA, all’addestramento e al precipitare improvviso degli eventi.
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Assecondando le numerose richieste dei propri fan, Quantic Dream ha deciso di affiancare a questa narrazione non lineare un secondo canovaccio narrativo, rigorosamente in ordine cronologico. Se da un lato parte del fascino intrinseco della narrazione peculiare di Beyond viene meno, dall’altro la suddetta introduzione dona una patina quasi più “letteraria” agli avvenimenti narrati, ripercorrendo le fasi di un climax vertiginoso dai primi passi in una cantina popolata da misteriosi mostri sino agli ultimi, decisivi, quando ogni nodo giunge all’inesorabile pettine. Al termine di ciascuna sequenza, indipendentemente dall’ordine prescelto all’inizio della partita, al giocatore verrà mostrata un’inedita pagina di “statistiche”, al cui interno sono evidenziate le scelte effettuate nella sequenza giocata e, qualora connesso al PSN, la percentuale di utenti aventi effettuato le medesime decisioni. Si tratta di una trovata brillante, che oltre a solleticare la curiosità di chi gioca sobillando il dubbio del “cosa sarebbe successo se”, finisce per aumentare il coefficiente di rigiocabilità del titolo – che, lo ricordiamo, offre oltre venti finali distinti, determinati dalle scelte effettuate nel corso dei vari atti. Ad onor del vero, è forse nei finali che Beyond pecca di eccesso di linearità, frenando inaspettatamente dopo una lunga serie di corse, alcune ai limiti dell’esagerazione. Ma il dinamismo che soggioga le personalità dei PG, l’alterazione della loro psiche e della capacità di reagire di fronte agli eventi più difficili in relazione alle scelte pregresse del giocatore, tutto sommato, non è certo un merito da sottovalutare. Anche nel caso in cui David Cage dovesse risultarvi particolarmente antipatico.
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In Conclusione …
Giunti a questo punto, verrebbe quasi naturale promuovere questo “nuovo” Beyond: Due Anime. Una conversione tecnologica non certo strepitosa ma ben al di sopra della sufficienza, un contenuto aggiuntivo incluso nel pacchetto e un paio tweak alle meccaniche di gameplay, tutto sommato, potrebbero fungere da pungolo sia per chi si avvicina al titolo per la prima volta, sia per tutti coloro che hanno già apprezzato l’IP di casa Quantic Dream due anni or sono e gradirebbero una seconda run in questo universo dalle tinte squisitamente “alla Cage”. Pad alla mano, tuttavia, non tutti gli ingranaggi scivolano nel modo giusto: e sequenza dopo sequenza, per quanto sia impossibile non stabilire un forte legame empatico con Jodie, difficile non accorgersi di come, a distanza di così breve tempo, Beyond sembri invecchiato prematuramente. E la colpa non è interamente imputabile ad una sceneggiatura che parte col piede sull’acceleratore, si diluisce a metà strada e imbocca più di qualche tangente nelle fasi conclusive, quando l’elemento paranormale prende il sopravvento. Sono passati soltanto due anni, ma il mercato di oggi non è lo stesso del 2013. E quella Narrazione Interattiva che sembrava avanguardia, sperimentazione, un azzardo videoludico destinato inevitabilmente a far parlare di sé, oggi è terreno fertile per sviluppatori come Telltale Games o, ancor di più, per i prodigiosi Dontnod, che da mesi cavalcano la cresta dell’onda beandosi dei successi del meraviglioso Life is Strange.
Beyond: Due Anime non è più una mosca bianca in un mercato che lascia poco spazio alla narrazione. Al contrario, lo storytelling digitale si è evoluto, prendendo progressivamente coscienza delle proprie potenzialità sino a bucare lo schermo e a ritagliarsi una fetta sostanziosa di mercato. Una fetta a cui può tranquillamente ambire anche questa Remastered: un cast stellare, un comparto tecnologico interessante e la capacità di veicolare emozioni fortissime, siano esse struggenti o dirette come un pugno allo stomaco, rappresentano soltanto alcune righe del biglietto da visita di Beyond su PlayStation 4. Perché è inutile negarlo, Jodie farà piangere, strapperà il cuore dal petto senza alcuna pietà e leverà il fiato, affascinando ed avvolgendo lo spettatore in un abbraccio caldo e allo stesso tempo malinconico. Peccato che, nell’attuale generazione di console, Quantic Dream non sia più la sola in grado di raccontare storie memorabili: e le due anime di Beyond, per quanto affascinanti, oggi brillano meno di due anni fa.
VOTO: 7.5/10
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