ndubbiamente Disney ci ha già fatto un enorme regalo natalizio portando nelle sale Il Risveglio della Forza, nuovo film di Star Wars di cui potete trovare una nostra recensione, ovviamente senza spoiler, cliccando qui. A questo punto però si presume che i veri appassionati siano già stati nei cinema, magari anche più di una volta (come il sottoscritto), dunque la lotta agli spoiler si fa sempre più fioca e meno accentuata.
Qualcosa che poteva rientrare a pieno regime in ambito spoiler era proprio il Play Set di Disney Infinity 3.0dedicato al film, arrivato ovviamente dopo la proiezione del settimo episodio a coronare un inverno fatto di successi e buoni propositi per il futuro.
Tuttavia, per qualcuno che ha visto il film e ha potuto anche approfondirlo, la storia narrata in questo Play Set si discosta un po’ troppo da quella originale, probabilmente per scelte dovute al target di pubblico molto più giovane e alla realizzazione precoce rispetto alla conclusione delle riprese del film.
Da questo punto, nonostante sia ormai passata una settimana dall’uscita del film, potrebbero esserci spoiler sulla trama, specialmente nella parte inerente al confronto tra gioco e film. L’impegno è di mantenere comunque l’elemento sorpresa, ma si consiglia vivamente di andare al cinema prima di intraprendere la lettura.
Disney Infinity 3.0: Il Risveglio della Forza (Play Set)
Piattaforma: Xbox One, PS4, Xbox 360, PS3, Wii U
Genere: Platform / Action / Racing / Sandbox
Sviluppatore: Avalanche Software
Publisher: Disney Interactive Studios / Lucas Arts
Giocatori: 1 – 2 (Co-op)
Online: 1 – 4
Lingua: Completamente in italiano
Al contrario dei Play Set usciti finora, Il Risveglio della Forza è stato costruito in concomitanza col film, quindi il lavoro è stato indubbiamente di maggiore intensità e parallelamente alla stesura del settimo episodio della saga. Ne è uscita una trasposizione videoludica in parte fedele all’originale, con una introduzione pari a quella vista nei cinema, se non addirittura con alcuni dettagli in più. Si conosce ad esempio il nome del pianeta dove laResistenza si ritrova per deliberare, denominato Takodana, oltre al sistema planetario della Repubblica nella mira del Primo Ordine.
La storia è comunque ben fatta nel suo ed interessante, con i personaggi che mantengono il carisma evidenziato nel film: nonostante venga saltata la parte introduttiva sulla nave dell’Impero, ci si può immergere nella fuga verso Jakku insieme a Poe e Finn, per arrivare poi a conoscere Rey e il simpaticissimo droide BB-8.
Da qui si arriva dunque nel primo avamposto disponibile, quello in cui Rey lavora e dove ci si ferma per un po’ di tempo a completare le quest delle varie persone che hanno bisogno di una mano. Dalle fattezze della base fino al magazzino di Unkar, tutto è ricreato fedelmente a ciò che si è visto nel film. Fin da subito, inoltre, si capisce quale sia la modalità di gioco per accumulare risorse e progredire nella storia: proprio in tema con le abilità di Rey, tutto ruota intorno ai pezzi di ricambio che vanno accumulati per riparare sezioni inaccessibili o fare in modo cheUnkar ci lasci andare via.
Lo sfruttamento delle abilità di Rey per caratterizzare il proseguimento della storia e costruire attorno a sé il gioco effettivo di questo Play Set dimostrano ancora una volta chi sia il vero protagonista della nuova trilogia e denotano una forte attenzione verso questo personaggio femminile.
La storia è comunque ben fatta nel suo ed interessante, con i personaggi che mantengono il carisma evidenziato nel film.
Ovviamente, oltre ai pianeti in sé, c’è ancora la possibilità di vagare nello spazio per raggiungere altre mete, intraprendere battaglie spaziali o semplicemente divertirsi pilotando un X-Wing o il Millennium Falcon. Prima di arrivare su Takodana si scopre addirittura l’esistenza di una piccola base spaziale in orbita attorno al pianeta, non vista nel film e necessaria per portare a termine una missione. Gli elementi in più rispetto alla trama originale sono molto ben accetti, ma quelli tolti sono stati veramente strappati via senza tappare i buchi. È qui infatti che questo Play Set pecca molto, a partire dall’arrivo del Primo Ordine su Takodana per catturare i ricercati Rey e Finn.Manca del tutto la sezione del primo incontro tra il cattivo di turno, Kylo Ren, e Rey, in preda alla confusione.
L’unica spiegazione plausibile è la decisione da parte degli sviluppatori di includere nella trama una parte implicitamente violenta del film, tra il rapimento di Rey e le tecniche di tortura mostrate da Kylo Ren. Indubbiamente questi aspetti sono troppo forti per un bambino, ma sarebbe semplicemente bastata una linea di dialogo in più a spiegare la situazione. Oltretutto, da questo momento non si avranno più notizie né sulla vera provenienza di Kylo Ren, né su dove sia finito Han Solo, scomparso dalle scene subito dopo essere ripartiti all’avventura in cerca della base Starkiller.
Lascia insomma un po’ a desiderare da questo punto in poi: anche il duello finale con Kylo Ren è molto scialbo e ripetitivo, ma soprattutto manda completamente all’aria tutta la personalizzazione dell’ottimo albero delle abilità intrapresa durante la storia. Basta infatti essere abili col blaster e avere un minimo di tempismo per risolvere la situazione.
La superficialità della storia non è comunque un punto abbastanza negativo per affossare completamente questoPlay Set: la giocabilità si colloca infatti, ancora, a livelli molto buoni, con svariate combo e la possibilità di usare diversi personaggi per ogni evenienza. Avere anche Kylo Ren disponibile apre subito la strada verso luoghi bonus e collezionabili altrimenti non raggiungibili: è un buon consiglio infatti quello di tenere sempre a portata di mano qualcuno dotato di spada laser, così da aprire in pochi secondi le porte antiblaster e scoprire segreti, olocron o sbloccare personaggi.
Giocato quasi interamente utilizzando Rey si gode appieno di tutta l’esperienza, aumentandone le abilità ed arrivando a costruire combo basate sia sull’utilizzo del bastone che su quello delle pistole blaster. La modalità di combattimento in Disney Infinity 3.0 è genuinamente divertente, sempre estremamente intuitiva e mai basata su sequenze ripetute. Spesso in giochi simili si tende a superare gli avversari in scioltezza per non perdere tempo in inutili baruffe: Disney Infinity 3.0 al contrario riesce perfettamente nel dare la voglia di combattere a chi gioca. Del resto, suonarle a qualche cattivone ha sempre il suo fascino.
Ciò che conta infatti per un piccolo giocatore è divertirsi e sicuramente la sua attenzione non andrà ai dettagli che un fan veterano può scorgere. La scusante di Disney è questa, oltre al fatto che la realizzazione del gioco potrebbe essere stata conclusa addirittura basandosi non sulle scene effettive del film, ma sugli script ancora non convertiti in pellicola cinematografica. Le voci dei doppiatori non sembrano infatti quelle del film, a meno che non abbiano usato enfasi differenti: ciò che invece non segue del tutto la nuova via del settimo episodio è la standardizzazione ai nomi originali. Insomma, per capirci, Han Solo è ancora Ian.
La modalità di combattimento in Disney Infinity 3.0 è genuinamente divertente, sempre estremamente intuitiva e mai basata su sequenze ripetute.
Dal punto di vista stilistico, Disney Infinity 3.0 rimane nei suoi canoni classici che hanno caratterizzato il gioco fin dai suoi primi passi. Tutti i personaggi sono ricreati fedelmente e animati in modo da essere il più “giocattolosi” possibile, specialmente per quanto riguarda gli avversari, che perdono quasi quell’alone di malignità una volta demoliti a suon di combo.
A circondare l’azione ci sono tutte le colonne sonore di Star Wars, soprattutto nelle situazioni di combattimento: si passa dall’intramontabile Duel of the Fates all’emozionante Battle of the Heroes, azzeccatissima nei momenti di maggiore concentrazione.
Disney Infinity 3.0 si apre poi, dopo la conclusione del Play Set, alla sua componente open world con un bagaglio piuttosto ampio di collezionabili da trovare: alcuni sono già disponibili sul percorso normale, mentre altri vanno cercati accuratamente nei posti inaccessibili. Arrivare al duello finale utilizzando Darth Vader è indubbiamente qualcosa di molto singolare, così come sfrecciare nel cielo del Toy Box utilizzando un caccia TIE dell’Impero.
In conclusione…
Con Il Risveglio della Forza si tocca a malincuore l’ultimo appuntamento targato Star Wars per quanto riguarda Disney Infinity 3.0. Non avere più una data da segnare per quanto riguarda le prossime vicende della Galassia lontana lontana è un dolore atroce per un fan, che non vorrebbe mai fare a meno delle proprie avventure preferite.
Questo Play Set, nonostante i vari tagli applicati alla narrazione che non seguono molto da vicino il film, si è dimostrato comunque divertente e vario nella giocabilità, dalle normali missioni di esplorazione a quelle di ricerca degli avversari. Tutto ovviamente resta in chiave molto simile ai giocattoli, fattore ormai appurato e di indubbio colpo d’occhio.
Avere nella propria collezione tutti i Play Set dedicati a Star Wars è un ottimo modo per far apprendere ai propri figli le basi di una delle saghe più importanti e amate della storia. Oppure Disney Infinity 3.0 può essere anche un validissimo motivo per ripercorrere l’intera trama con un punto di vista diverso. Insomma, qualsiasi età abbiate, se siete fan di Star Wars e vi piace divertirvi, con Disney Infinity 3.0 andate sul sicuro.
Commenti