Posizione n°5: Ori and the Blind Forest
I giochi che escono all’inizio dell’anno spesso rischiano di essere dimenticati nelle classifiche che si stilano a dicembre, succede anche a me. A febbraio però ho avuto la fortuna di giocare e recensire Ori and the Blind Forest, in quel momento esclusiva Xbox One e ora disponibile anche per Xbox 360 e PC. Nel momento stesso in cui ho concluso la mia prima run e mi sono approcciato alla tastiera per iniziare a scrivere ero certo solo di una cosa: questo sarebbe stato uno de miei giochi dell’anno e così in effetti poi è stato. Ori and the Blind Forest ti colpisce, forte, due volte: prima allo stomaco per la grafica e poi alla testa col suo level design.
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L’aspetto visivo del titolo sviluppato da Moon Studios è semplicemente incredibile, struggente e delicato al tempo stesso, quasi inconcepibile per fluidità e bellezza. Gli ambienti estremamente vari, le animazioni fluide e il character design originale, non passano mai in secondo piano, neanche quando si parla del labirintico e geniale level design. Forse la sparo grossa, ma è dai tempi di Super Metroid (che giocai per la prima volta sotto le mentite spoglie di Metroid Fusion) o del più recente Shadow Complex che non mi capitava di rimanere così affascinato da un level design così interconnesso nelle varie sezioni e al tempo stesso così curato in ogni singola schermata. Ogni salto, ogni nemico, ogni sporgenza è lì perché deve esserci, perché è stata studiata con millimetrica precisione. Un piccolo capolavoro.
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