Avvicinandoci alla fine dei nostri award, entriamo in veri e propri campi minati. Perché l’hype scaturito da ognuno di questi titoli è potente e inarrestabile, ma soprattutto per via dell’elevata facilità con la quale vengono rinviati i videogiochi di questi tempi. Scalebound su tutti, tra i più attesi, eppure passato dal 2016 al 2017 con uno schiocco di dita. O Uncharted 4, testa d’ariete di Sony, rinviato dal 2015 a marzo 2016, per poi finire a fine aprile. Equilibri precari, scanditi da marketing, deadline irraggiungibili, diabolici teatrini fatti di attesa sofferta e solletichio nei punti giusti.
Cerchiamo però di pensare positivo, e di concentrarci sulle momentanee conferme, pur sapendo che il rischio delusione è sempre dietro l’angolo (qualcuno ha detto The Last Guardian?), nella speranza che si riesca a mettere le mani su questi 10 colossi il più presto possibile, e che il 2016 diventi meritatamente un anno da ricordare.
A farla da padrone sono inevitabilmente le esclusive, le punte di diamante di Sony, Microsoft e Nintendo: PS4, dopo una seconda metà del 2015 spompata, recupera e zittisce i detrattori con una tripletta da incorniciare, tra l’adrenalinico Uncharted 4, nuovo tassello di una delle trilogie più importanti dell’era PS3, Horizon: Zero Dawn, che rappresenta il nuovo corso intrapreso da Guerrilla Games dopo anni di sparatutto futuristici, passata finalmente a qualcosa di nuovo ed intrigante, un curioso mix di azione e richiami a Monster Hunter, merito delle titaniche creature a metà tra un robot e un dinosauro, e quel The Last Guardian, l’atto conclusivo di una trilogia solamente spirituale, interrotta da lustri per motivi ancora misteriosi, ma finalmente riesumata durante l’ultimo E3. Microsoft, dopo un inverno da urlo, dosa il colpo e lascia parlare le IP, su tutte Quantum Break, il ritorno in scena dei geniali Remedy, tra proiettili e controllo del tempo pesantemente conditi da suggestioni cinematografiche, mentre Nintendo cerca di salvare il salvabile prima di saltare dalla nave e passare ad una più grande e rombante con una delle saghe più iconiche ed amate, The Legend of Zelda, con un nuovo capitolo ancora in forse e dai dettagli nebulosi, ma potenzialmente in grado di dettare le nuove linee guida della serie.
Grande annata anche per gli RPG, tra il ritorno di Final Fantasy XV a quelli che, per tanti giocatori e fan, sembrano i fasti di un tempo, e Dark Souls III, approdo sulla next-gen (senza contare la parentesi in esclusiva di Bloodborne) di una delle serie più sadiche, crudeli e allo stesso tempo amate dal pubblico hardcore, ma che dopo il successo del lovecraftiano “nipote”, sembra pronta a conquistare porzioni di pubblico impensabili prima d’ora. Altri due sbarchi sulla nuova generazione di console appartengono a due serie indiscutibilmente amate: Mirror’s Edge, che ritorna con un prequel a mondo aperto, e Mafia, che mantiene le tradizionali tempistiche di sviluppo pantagrueliche, nella speranza che anche il risultato finale sia lo stesso degli illustri predecessori.
Chiude il cerchio No Man’s Sky, uno dei progetti più ambiziosi e rischiosi di questa prima fase dell’attuale generazione, in arrivo su PS4 e PC. Sviluppato da un piccolo team dai sogni grandi come pianeti, promette libertà, miliardi di pianeti da esplorare e scoprire, e una generazione procedurale in grado di renderlo infinito ed imprevedibile… sperando non collassi su se stesso, colpito dal fuoco di mille bug, come una fragile stella morente.
And the winner is…
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