News 23 Feb 2016

Razer Orochi (2015) – Recensione

Come per ogni società che si rispetti, ci sono quei prodotti che vanno a spostarsi leggermente dalla linea principale per esplorare alcuni utilizzi che ancora non erano stati identificati. Razer è ormai uno dei top brand nel panorama hardware e accessori del gaming, con mouse, tastiere e headset che popolano le case dei giocatori e dei professionisti. Forse per staccare un po’ dalla cocente routine del gaming sfrenato, Razer ha anche deciso di creare Orochi e di portarlo a questa nuova versione, ancora più compatta e dotata di funzionalità che lo rendono un buonissimo compromesso tra mouse professionale e portatile.

A vederlo da fuori si possono infatti notare tutte le caratteristiche principali che differenziano Razer dagli altri prodotti: la linea accattivante, il design opaco e splendido al tocco, l’illuminazione Chroma e l’inconfondibile logo tribale. La qualità e l’attenzione ai dettagli sono i soliti dogmi che tutti riconoscono in Razer, ma Orochi, dentro alla sua scocca decisamente più piccola del solito, nasconde le potenzialità per diventare il mouse con il miglior rapporto qualità/portabilità.

Razer Orochi (2015)

Azienda: Razer

Connessione: Cavo da 2,1 m / Wireless Bluetooth 4.0

Compatibilità: Windows 7, 8, 10 / Mac

DPI: Fino a 8200

Tasti programmabili: 7

Sensore: Laser 4G

Memoria integrata: Assente

Polling Rate: fino a 1000 Hz (wired) / fino a 125 Hz (wireless)

Razer Orochi è subito interessante non appena si guarda la confezione, che suggerisce le funzioni più interessanti del mouse. Innanzitutto è confortevole sia per destrorsi che per mancini grazie al suo design perfettamente simmetrico, un po’ come successo per il fratello maggiore Diamondback. Proprio per questo, però, i due tasti opposti al pollice perdono di maneggevolezza diventando quasi superflui, ma la ridotta dimensione dello chassis permette al mignolo di arrivare comunque ai bottoni con una minima torsione.

Il fatto che Razer Orochi sia così piccolo potrebbe risultare in un’ergonomia incompleta, eppure la forma ricurva fa in modo che la mano possa riposare bene sullo chassis. Risulta molto facile anche alzare il mouse grazie alle parti gommate laterali, che oltre ad essere comode impreziosiscono anche lo stile del dispositivo e lo avvicinano molto agli altri modelli Razer. Per evitare che ci siano parti facilmente danneggiabili nel cambio delle batterie, la parte superiore può essere separata dal corpo tramite una serie di magneti che normalmente la tengono ben ancorata: in questo modo non c’è preoccupazione per giunture di plastica o colla, poiché basta veramente poco per inserire e disinserire le batterie. Ovviamente questo procedimento non diventerà un’abitudine, poiché l’autonomia del mouse in modalità wireless si spinge fino a 7 mesi in caso di utilizzo comune, oppure 60 ore per gameplay continuo.

Altra importante caratteristica è appunto la doppia modalità d’uso, wired e tramite Bluetooth 4.0: i risultati migliori si vedono ovviamente utilizzando il cavo, che unito alla sensibilità fino a 8200 dpi del sensore 4G offre una precisione impeccabile ed una accelerazione prevedibile e maneggevole. Tuttavia, anche l’opzione wireless offre una performance elogiabile, forse non abbastanza elevata per il gaming professionale, ma comunque precisa e, soprattutto, utile in tutte le situazioni.

Usato in modalità wired, Razer Orochi diventa perfetto per ogni genere di gioco, entrando dunque anche in quelli dove il Bluetooth rendeva difficile la vita.

Proprio questa connessione wireless fa sì che Razer Orochi sia un mouse da avere quasi obbligatoriamente: senza aver nulla da invidiare ai suoi fratelli più grandi, può essere portato facilmente in tasca o nell’apposita custodia inclusa, per poi connettersi ad ogni dispositivo dotato di tecnologia Bluetooth 4.0 (il mouse non funziona con gli standard precedenti).

Usato in modalità wireless, Razer Orochi si comporta dunque molto bene, entrando prepotentemente in quella fascia di mouse che qualunque utilizzatore di PC potrebbe desiderare, sia come dispositivo principale che come backup. La differenza di prestazioni tra wired e wireless è ovviamente molto evidente, soprattutto se si è abituati ad usare una modalità più dell’altra: il lag tra movimento della mano e del cursore è di poco percettibile, ma comunque Razer Orochi ci porta esattamente dove volevamo andare, avendo però come limite un Ultrapolling a 125Hz ed un tempo di risposta di 8ms. Resta il dubbio quindi in situazioni di gaming sfrenato, dove invece la minima differenza tra pensiero, movimento ed input può significare la sconfitta: per questo Razer Orochi si dovrebbe avvicinare maggiormente a giochi che non richiedono tempi brevi di ragionamento come strategici e RPG, mentre è consigliabile tenersi lontani da FPS e MOBA.

La situazione cambia se invece si collega il cavo: l’Ultrapolling in questo caso arriva fino a 1000Hz e il mouse avrà un tempo di risposta di 1ms. Usato in modalità wired, Razer Orochi diventa perfetto per ogni genere di gioco, entrando dunque anche in quelli dove il Bluetooth rendeva difficile la vita.

Spaziando invece al di fuori del gaming, il fatto che Razer Orochi possa sfruttare la connessione wireless tramiteBluetooth permette ad esempio di collegarsi non solo ai PC, ma anche agli smartphone con Windows 10. La prova effettuata su Lumia 820 con Windows 10 Technical Preview ha permesso una navigazione indubbiamente interessante ed imprevista, che apre notevoli e svariati utilizzi per un mouse così portatile. Nonostante la build ancora incompleta del sistema operativo, è stato possibile navigare senza problemi tra le varie schermate dello smartphone.

Portarsi appresso Razer Orochi è una comodità impressionante, poiché interagisce automaticamente con tutti i sistemi che supportano Bluetooth 4.0. Non importa che siano PC sconosciuti o smartphone, poiché la connessione avviene tempestivamente e non ha nemmeno bisogno di drivers esterni o del programma Razer Synapse, che resta comunque una validissima piattaforma con cui personalizzare i propri dispositivi. Tra setup differenti, illuminazioni Chroma personali e registrazione del prodotto, Razer Synapse è indubbiamente uno dei motivi per cui vale la pena di comprare un prodotto Razer: anche utilizzando PC differenti, basta effettuare il login per trovarsi subito accompagnati dai propri setup personalizzati, senza essere costretti ad impostare il tutto nuovamente.

Significante è la possibilità di affidare ogni setup ad un’applicazione specifica, legando quindi il file .exe ad una impostazione. Non servono quindi modifiche manuali o pressioni di tasti sul mouse per indicare quale sia il preset adatto alla situazione: Razer Synapse agisce in base alle vostre istruzioni e vi presenta automaticamente la selezione preferita.

Portarsi appresso Razer Orochi è una comodità impressionante, poiché interagisce automaticamente con tutti i sistemi che supportano Bluetooth 4.0.

C’è poi la personalizzazione dei colori in base al profilo Chroma, purtroppo limitato alla sola rotella di scroll: non ci sono infatti altri elementi estetici pronti ad illuminarsi a nostro piacimento, fattore probabilmente dato dalle piccole dimensioni del mouse. Quelli che invece possono essere personalizzati completamente con key e macro sono i 4 tasti laterali di Razer Orochi, 2 a sinistra e 2 a destra: come detto prima, vista la natura ambidestra del mouse, è arduo utilizzare i tasti opposti al pollice, ma è comunque più facile rispetto al fratello maggioreDiamondback, dalla forma più allungata.

Razer Synapse è un buonissimo motivo per acquistare un prodotto Razer, poiché si tratta di una suite perfetta in fatto di personalizzazione e cloud per i propri preset. Nel prezzo di ogni device Razer è probabilmente inserito anche questo software, in modo ovviamente velato: Razer Orochi non è da meno e propone il suo prezzo di 84,99€ sul sito ufficiale, classificandosi come uno dei più economici tra quelli wired/wireless. Un prezzo del genere è un forte deterrente per alcuni giocatori, ma molti altri farebbero comunque qualche sacrificio pur di aggiudicarsi un prodotto Razer, specialmente dotato di funzioni come la connessione Bluetooth 4.0 e l’estrema portatilità del dispositivo. Dopotutto, Razer è quasi il lusso della strumentazione da gaming, e il lusso si paga.

In conclusione…

Razer Orochi è quel gioiellino che potrebbe monopolizzare l’attenzione del proprio desktop oppure essere il perfetto compagno di viaggio. Del resto ormai quasi tutti i PC possiedono una scheda di rete con Bluetooth 4.0, quindi il mouse può potenzialmente essere usato dappertutto con la semplice pressione di un tasto per il collegamento. La sua dimensione lo rende estremamente portatile, in grado di nascondersi anche semplicemente all’interno di una tasca.

Per quanto riguarda le prestazioni in modalità wireless, sicuramente ci sono mouse migliori e più performanti, più scattanti e soprattutto più reattivi ai movimenti repentini della mano. Tuttavia, la maggior parte dei gamers che hanno a disposizione un mouse wireless preferirà l’uso con il cavo integrato.Razer Orochi permette anche questo, semplicemente connettendo il cavo incluso, modellato appositamente per seguire le forme del mouse.

Forse l’unico neo che potrebbe far desistere le persone dall’acquisto è il prezzo, fissato a 84,99€ sul sito ufficiale di Razer. Ci sono ovviamente molti mouse in giro per il web che possono fare le stesse, identiche cose, però con prestazioni di gran lunga peggiori rispetto a Razer Orochi: il costo dei prodotti Razer è infatti cosa nota e bisogna ad un certo punto farci l’abitudine. È ingiusto dire che Orochi non valga tutti quei soldi, poiché si tratta di un mouse ben costruito e polifunzionale. Forse sarebbe potuto costare qualche Euro di meno, ma qualità e solidità sono impeccabili, oltre ad essere accompagnate da un software impareggiabile.

Voto: 8,5/10

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