Back to the Future !
Se non avete mai sentito parlare di Ratchet & Clank in tutta la vostra vita, i casi sono due. O siete nati da una manciata di mesi, nel qual caso non dovreste trovarvi qui a leggere queste righe, o dovete essere davvero avversi ai platform-action su console. Il che, per certi versi, non rappresenta certo un’opzione così sconsiderata: ma che vi piaccia o no, è davvero difficile, se non impossibile, non essere mai incappati anche accidentalmente in quel dinamico duo composto dal Lombax più casinista dell’universo e dal robottino più saputello, aggiustatutto e “tranquillo che ho la soluzione anche a questo” mai apparso nella storia di questo medium. Un medium che, questi due insoliti protagonisti, conoscono ragionevolmente bene: la prima apparizione del franchise di Insomniac Games, esclusiva storica del brand PlayStation, risale infatti al lontanissimo 2002. Nel mezzo dell’età dell’oro di PlayStation 2, con un Crash Bandicoot sempre più quotato dai bookmaker per il ruolo di icona del colosso del Sol Levante e nuove stelle dalle grandi ambizioni desiderose di ampie fette di firmamento (qualcuno ha detto per caso Jak and Daxter?), Brian Allgeier e i ragazzacci di Insomniac tirarono fuori dal cilindro la più impensabile delle coppie: pelo contro metallo, impeto contro razionalità, sregolatezza contro genio – il tutto condito da un umorismo tagliente e spassoso, da situazioni fantascientifiche surreali ammiccanti alla risata facile e, non ultimo, da comprimari ancora più assurdi e ridicoli delle due citate primedonne. Risultato: 12 titoli originali su console di casa PlayStation (tutte, da PlayStation 2 in poi), una collection e due titoli mobile spalmati in meno di tre lustri.
Non l’aveste capito, Ratchet & Clank hanno fatto il botto. E’ vero, hanno alternato momenti a dir poco gloriosi (Size Matters o Tools of Destruction) ad altri che, mettiamola così, proprio felicissimi non sono stati (Full Frontal Assault): tuttavia, come molti di voi sapranno, persino questi due disgraziati hanno trovato spazio di fronte alla macchina da presa – quella virtuale, ma tant’è. E quindi sì, insomma, tra non molto ci ritroveremo tutti in sala armati di popcorn, ad osservare una reinterpretazione delle peripezie che hanno sancito la nascita di questo dinamico duo in una pellicola che, almeno in termini tecnologici, sembra tutto tranne che un cartone animato per bambini. Da qui il lampo di genio di Insomniac Games: perché non re-immaginare anche su PlayStation 4 le origini di Ratchet & Clank, seguendo la citata corrente cinematografica, e far approdare ‘sti due cialtroni intergalattici ai fasti dell’ultima generazione di console in un modo “diverso” da quelli che in molti conoscono? I commenti al vetriolo, già dal primo annuncio, non sono mancati: tipo “il nuovo remake/reboot/remastered di una vecchia gloria che, stringi stringi, altro non è che il gioco del film basato sul gioco“. Grazie a Sony, abbiamo potuto posare le mani in anteprima su una buona porzione di codice di questo nuovo Ratchet & Clank per PS4. E a prescindere dall’epiteto che vorrete affibbiare al suddetto titolo, previsto per il prossimo aprile, una cosa è sicura: Lombax e annesso robot sono tornati in grande stile. Così grande che, almeno per chi vi scrive, è stato amore a prima vista. Per l’ennesima volta …
Partiamo dalle cose importanti: re-interpretazione. Il nuovo Ratchet & Clank, dicevamo, segue le orme dell’oramai imminente pellicola targata Sony Computer Entertainment, Blockade Entertainment e Rainmaker Entertainment e diretta da Kevin Munroe: non dunque un reboot o un “capitolo zero” che narri gli avvenimenti che hanno portato ad una determinata situazione, quanto una rivisitazione – basata su storia originale – degli eventi che, più o meno direttamente, hanno sancito l’epopea dei protagonisti. Alcuni aspetti cronologici della serie, come i più affezionati noteranno sicuramente, sono destinati a saltare in favore della componente narrativa: ecco che dunque “faremo la conoscenza” dei Ranger Galattici o del dottor Nefarius, note entries dei capitoli avanzati del franchise, o visiteremo sotto una nuova ottica pianeti che, nel passato, hanno già testimoniato le nostre scorribande intergalattiche.
Ratchet & Clank, volendo dare un assaggio fugace del canovaccio narrativo che ci attenderà dal prossimo 20Aprile, vede i due sodali incontrarsi quasi per caso in uno scenario potenzialmente disastroso per l’intero universo. Un Lombax afflitto e desolato per esser stato respinto dai Ranger Galattici da un lato, un robot “fuori standard” (almeno secondo le linee guida dei cattivi) che sfugge allo smantellamento dal pianeta Quartu e macina chilometri di spazio per consegnare proprio ai Ranger un messaggio fondamentale dall’altro. Un incontro casuale e caotico come da tradizione, che funge da ouverture alla vera missione del titolo, salvare la galassia Solana dal quel farabutto del Presidente Drek e dalla sua milizia Blargiana. Il che, come sempre, risulterà facile soltanto a parole – non certo quelle del Capitano Qwark, nei panni di un insolito narratore fuori scena che, con modestia e imparzialità ineguagliabili, racconterà ogni retroscena scottante di questa epica missione.
Se dunque l’esigenza di copione ha reso necessarie alcune pieghe spazio-temporali all’interno del tessuto narrativo, un trattamento affine è stato riservato anche alla componente più prettamente ludica della nuova IP di casa Insomniac. Ratchet & Clank non muta certo la propria anima, confermandosi ancora una volta un divertentissimo action platform in terza persona – e, fortunatamente, molto più simile nelle meccaniche a Tools of Destructions o Size Matters piuttosto che alle produzioni più recenti. Tuttavia, lo sviluppatore va ad attingere (non senza astuzia) dall’enorme bacino collettore della serie, mescolando alle componenti tradizionali del titolo PlayStation 2 altre prese in prestito da episodi cronologicamente successivi ed altre ancora, assolutamente inedite. Nei sei pianeti al cui interno ci siamo mossi per questa Anteprima abbiamo avuto modo di prendere la dovuta pratica con sette tipologie di armi: sei di queste, pur essendo già presenti in almeno un paio di declinazioni del brand (Discotron, Martello Protonico, Combustore, Granata a Fusione, Mr Zurkon e Pirocidio), hanno subito un restyle tutto tranne che indifferente, e possono essere ulteriormente aggiornate presso i rivenditori Gadgetron. Se la meccanica alla base dell’acquisto delle armi non ha subito variazioni evidenti (il classico do ut des a suon bulloni), l’aumento del livello di una specifica arma non è limitato al solo utilizzo della stessa, ma è legato a doppia mandata ad un sistema di upgrade selettivo grazie al quale il giocatore può potenziare specifiche componenti dell’arma prescelta a proprio piacimento – il tutto, ovviamente, a patto di avere abbastanza Raritarium in tasca. Lo stesso discorso si applica ad una delle armi inedite più divertenti mai viste nella serie, il Pixelatore: un gingillo, come dice lo stesso nome, in grado di dare una patina squisitamente 8 bit ad ogni creatura ci si pari davanti. Sappiate soltanto che è molto costoso…
Quello che ci si ritrova tra le mani è dunque un arsenale bellico a metà strada tra il nuovo e il “rivisitato”, che mette a proprio agio da subito chi gioca riuscendo comunque a stupire – grazie anche ad un comune denominatore ironico quantomai azzeccato. Chiunque provenga da una passata installazione del franchise non necessita pertanto di tediosi rodaggi o di una fase di assestamento per digerire un control schema, a conti fatti, rimasto praticamente immutato. Tolto lo strafing, non presente nel capitolo originale ma introdotto soltanto successivamente, la novità principale coincide con la gestione dinamica dell’inventario delle armi tramite d-pad, grazie al quale sarà possibile associare liberamente la sputafuoco di turno ad una specifica “direzione”. Il che può sembrare banale, ma cambiare velocemente arma in alcuni scontri, specie quelli più affollati, può fare la differenza.
Novità nella novità, Ratchet & Clank offre al giocatore la possibilità di collezionare due set di carte distinti, rispettivamente di tipologia Standard e RYNO. Al netto delle evidenti velleità da trophy-buster (viene abbastanza naturale pensare all’esistenza di un trofeo specifico per i cacciatori maniacali di collezionabili), la raccolta delle suddette carte ad ologramma torna estremamente utile nell’economia di gioco. Le carte standard, ad esempio, sono suddivise in gruppetti da tre: al completamento di ciascun mini-set verrà elargito un perk permanente, il cui carattere può essere offensivo (il boost delle statistiche di una data arma, ad esempio) o legato alla bontà del loot (aumento percentuale dei bulloni raccolti). Le carte RYNO fanno invece storia a parte, laddove il completamento del set relativo sblocca nuove armi dalla potenza di fuoco sensibilmente maggiore.
Se gran parte dei gadget in dotazione a Ratchet, almeno in questo codice preview, non rappresenta una novità sensibile per gli appassionati, la varietà delle situazioni di gioco rimane comunque garantita dalla riconferma di storici gingilli come l’Hoverboard (ancora una volta donato da Skid McMarx, grazie a cui potremo prender parte a vere e proprie gare di velocità e far incetta di bulloni), il Trapassatore, l’Idrodislocatore e il leggendario Swingshot. Il tutto, inutile dirlo, a fianco dell’inseparabile Omnichiave 8000, fedele compagna di viaggio da tre generazioni di console. Non mancano tuttavia novità e aggiornamenti interessanti al gameplay nudo e crudo: l’introduzione di nuove sequenze di volo e annesso combattimento aereo, seppur non eccessivamente punitive in quanto a difficoltà, spezzano in maniera brillante le più classiche fasi di matrice combat a terra. Allo stesso modo, il titolo vanta delle sezioni inedite interamente dedicate a Clank, assenti nel capitolo originale su PlayStation 2: nella fase iniziale della nostra prova, ad esempio, abbiamo aiutato il simpatico robot a sfuggire ad un ammasso di latta dalle dimensioni generose (al contrario delle intenzioni) in quel del pianeta Quartu. Una breve sequenza di pura frenesia, dove una telecamera frontale inquadra il piccolo eroe mentre corre, salta e evita gli attacchi laser dell’enorme robot di sicurezza – con uno stile e un’inquadratura tipica dei vecchi platform.
Parlando di pianeti, il lascito di PlayStation 2 è (come doveva del resto essere) evidente. Veldin, Novalis, Kerwan, Aridia, Rilgar, Quartu: queste le sei tappe intergalattiche che, in questa preview, abbiamo potuto visitare. Un ritorno a dei “vecchi” paesaggi quantomai gradito, che ci ha permesso di visitare aree di gioco ben note a fianco di altre del tutto inedite, create appositamente per questo salto generazionale su PlayStation 4. In ambo i casi, che si tratti di nuovo o aggiornato, il lavoro svolto da Insomniac Games è ai limiti dello stupefacente. Tecnologicamente parlando, Ratchet & Clank è una gioia per gli occhi, un universo in costante movimento dai colori accesi e brulicante di oggetti in costante mutamento, navicelle e nemici. La direzione artistica di Ratchet & Clank è sontuosa, forte di quello stile che conosciamo ormai da anni ma reso ulteriormente più prezioso dalla potenza di calcolo dell’ammiraglia PlayStation. Fluidissima e curata, la build da noi testata non ha portato alla luce bug evidenti, cali di frame rate o qualsivoglia tipologia di amenità sostanziale in grado di minare in alcun modo la giocabilità: ad un mese e mezzo dalla release, insomma, possiamo dormire sogni tranquilli.
Con un charachter design, come da tradizione, di altissima caratura e un doppiaggio in lingua italiana di pari livello, questo “nuovo” Ratchet & Clank pare avere tutte le carte in regola per l’attesa – e meritatissima – consacrazione dello storico duo di casa Sony ai fasti dell’ottava generazione di console. Un titolo che non stravolge un ecosistema già apprezzato da molti, e che – contrariamente ai trend più recenti – mira a valorizzare le proprie origini, riproponendo una variante aggiornata e ammodernata della formula da cui sono nati i capolavori più illustri del franchise. Con questa rivisitazione (dalle forti vocazioni cinematografiche, anche su PS4) Insomniac Games non punta a rivoluzionare: punta a stupire rimescolando le carte già in proprio possesso, e gettando nel calderone qualche piccola chicca. Il risultato, dopo questa prova, ci ha convinto. Ora bisogna soltanto aspettare il prossimo 20 aprile.
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