Los Angeles – Un atteso assaggio iniziale, quello che ci è stato servito oggi da Electronic Arts all’inedito evento “pre E3” EA Live. Iniziale, ma non per questo fugace o avaro di novità: alcune chiacchierate, altre approfondite come si deve nella Press Conference del Publisher statunitense, altre ancora, fortunatamente, capaci di saltare agli occhi soltanto una volta stretto il pad tra le mani ed entrati nel vivo del’azione vera e propria.
FIFA 17, lo ammettiamo, è stata una sorpresa. Una sorpresa che dovremo approfondire ulteriormente in questi giorni di fiera, tante sono le novità introdotte da EA Sports in questa nuova declinazione del franchise. Non vi preoccupate, la nostra immancabile anteprima non tarderà a giungere sulle pagine del sito: ma per oggi dovrete accontentarvi di un bel piatto di prime impressioni, un elenco di caratteristiche che ci hanno lasciato con la bocca aperta già dopo pochi secondi e che lasciano presagire una grandiosa annata per gli amanti del calcio digitale.
FIFA 17 è Frostbite Engine, questo ormai lo sapete tutti. Ma dovrete avere parecchia pazienza per provare gli effetti di questo motore prodigioso: una nuova fisica dei corpi, maggiormente legati alla propria inerzia e capaci di restituire un feedback evidente in concomitanza di urti, spintoni o tackle al limite del regolamento. Giocatore e peso, inerzia e fisica: paradigmi essenziali in una simulazione, che in FIFA 17 trovano una nuova dimensione. Una profondità attesa già dalla passata edizione, corroborata da un set di animazioni ancora più ricco che in passato (basta osservare i movimenti e le parate dei portieri per accorgersene), fluido e preciso come è lecito aspettarsi dalle macchine di gioco di questa generazione.
Potremmo parlare di intelligenze artificiali evolute, che si traducono in una partecipazione corale evidente dei nostri compagni di squadra e in una maggior reattività dei marcatori avversari – senza dimenticarsi dei portieri, da sempre tallone d’Achille del franchise e, almeno dalle nostre prove di oggi, attenti e a tratti imbattibili. Potremmo aggiungere sul piatto della bilancia i nuovi sistemi di calcio da fermo, che non mancheremo certo di approfondire (sappiate solo che si tratta di una piacevole reminiscenza del passato), la nuova (e decisiva) attenzione dedicata alla vita attorno al campo (spalti, guardalinee e via dicendo), oppure l’incredibile abilità nel ricreare dei modelli tridimensionali di giocatori, almeno per quelli dal pedigree più quotato, al limite dello sbalorditivo.
Potremmo dirvi questo e molto altro – e tranquilli, a breve lo faremo. Ma quello che più ci ha stupito di FIFA 17 è la rivoluzione del suo ritmo. Lento, ragionato, riflessivo e incline alla costruzione dell’azione. Un brusco cambio di direzione per EA Sports, da sempre attratta dalle giocate frenetiche e dal ritmo di gioco esplosivo: eppure la formula funziona alla perfezione, convince dalle prime partite e, complice un sistema di tiri e passaggi rivisitati dalle fondamenta, diverte come mai prima d’ora.
Nei prossimi giorni avremo modo di parlare in modo più approfondito del titolo Electronic Arts. Per oggi, vi lasciamo in compagnia di queste considerazioni preliminari e, ovviamente, del nostro immancabile episodio pilota di 71° Minuto. Buona visione, e restate sintonizzati.
Commenti