L’Università della Pennysilvania ha condotto un interessante studio relativo a Kickstarter, piattaforma di crowdfunding attraverso la quale gli utenti possono decidere di finanziare determinati progetti devolvendo una somma a loro scelta, secondo le indicazioni del singolo individuo o della compagnia che promuovono la campagna di raccolta fondi.
Anche in ambito videoludico Kickstarter ha reso possibile la realizzazione di molti giochi o prodotti del settore gaming, con dei finanziamenti davvero elevati: è il caso ad esempio di Shenmue III, gioco per PlayStation 4 e PC atteso il prossimo anno, oppure di Broken Age, avventura targata Double Fine e che ha fatto da precorritrice di questo fenomeno. Ma gli esempi potrebbero continuare numerosi.
Secondo lo studio dell’università americana, Kickstarter ha permesso di creare 29.600 posti di lavoro a tempo pieno e circa 283.000 posti di lavoro a tempo parziale, coinvolgendo circa 8.800 società che grazie ai finanziamenti ottenuti hanno potuto realizzare i propri progetti. Naturalmente parliamo di numeri che coinvolgono non soltanto il mondo videoludico, ma sono comunque ragguardevoli così come elevato è il numero di progetti finanziati dal 2009 al 2015, che ammonta a 61.654.
Numeri più negativi riguardano invece le campagne di raccolta fondi che non sono andate a buon fine, che sfiorano le 200.000 unità, e il fatto che in circa 1 caso su 10 i progetti finanziati non sono poi stati realizzati. Ad ogni modo, va dato atto alla piattaforma di aver dato (e di continuare a dare) un’alternativa in più a chi vuole realizzare il progetto dei propri sogni.
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