Quanti sono 18 quintilioni di pianeti? È forse possibile esplorarli tutti?
Queste sono le prime ovvie domande che tutti i videogiocatori si sono chiesti riguardo l’incredibile progetto di Hello Games, No Man’s Sky, uscito solo un paio di giorni fa su PlayStation 4 (e in arrivo su PC proprio quest’oggi).
Il titolo, la cui data di lancio è stata posticipata numerose volte nel corso di questo stesso anno, è senza dubbio una delle uscite più attese e allo stesso tempo più misteriose dell’attuale generazione di console.
La software house inglese è stata molto brava a far salire l’hype per la propria produzione, senza tuttavia mostrare mai troppo o dare spiegazioni precise sugli effettivi obiettivi dell’avventura. Perché, se è vero che No Man’s Sky sia un gioco basato quasi interamente sull’esplorazione di un intero universo, è altrettanto lecito aspettarsi un nutrito contorno narrativo a reggere l’entusiasmo iniziale.
Come la maggior parte delle testate specializzate, anche noi di GameSoul abbiamo ricevuto la copia del gioco esattamente il giorno dell’uscita ufficiale, ed è passato troppo poco tempo per dare un giudizio definitivo sul titolo targato Hello Games.
Ma abbiamo comunque deciso di fornirvi qualche informazione utile, qualche impressione a caldo, in modo tale da chiarirvi cosa c’è da aspettarsi acquistando No Man’s Sky.
L’inizio della vostra avventura in singolo avviene su un pianeta scelto a caso dal software, dove vi risveglierete bisognosi di riparare la vostra nave spaziale e rimettervi in viaggio. I primi minuti servono per prendere confidenza con i comandi, con il sistema di crafting (per fortuna molto intuitivo) e con i canoni esplorativi, nonché per stabilire un contatto con “qualcosa” che poi accompagnerà il protagonista nel corso del gioco.
Ciò che balza subito all’occhio una volta immersi nello spazio profondo, è la reale sensazione di osservare un universo potenzialmente infinito: se nei trailer e durante le interviste questa percezione era solo accennata, pad alla mano si trasforma in uno stupore concreto. Si ha la totale libertà di scelta su dove andare, quale pista seguire e su quale pianeta atterrare.
I mondi ancora sconosciuti (e sono tantissimi, ovviamente) potrete rinominarli a vostro piacimento e poi caricarli online, in modo che gli altri giocatori notino la vostra scoperta. La flora, la fauna, le condizioni meteorologiche e l’eventuale presenza di specie intelligenti è totalmente casuale ed è difficilissimo anche solo trovare un riscontro positivo tra le esperienze di diversi giocatori; ogni viaggio è unico, ogni scoperta è una piccola vittoria personale, ogni avamposto esaminato è un nuovo tassello che si aggiunge al vasto “puzzle narrativo” di No Man’s Sky.
Il vostro compito principale sarà però quello di esplorare nuovi mondi, catalogare le scoperte attraverso l’osservazione e raccogliere materiali preziosi da scambiare nelle stazioni spaziali commerciali o con i quali dar vita a nuovi progetti atti a migliorare il vostro equipaggiamento. Alcune di queste risorse sono indispensabili per la sopravvivenza del giocatore, che dovrà periodicamente ristabilire i parametri vitali, i livelli energetici e gli scudi della tuta. Le stesse passeggiate su terreni alieni sono in grado di deperire l’equipaggiamento ed è quindi necessaria un’attenzione costante.
L’esiguità dello spazio nell’inventario però, costringe spesso e volentieri a compiere scelte azzardate su cosa tenere e cosa invece eliminare; se si aggiunge che molto di quello che si può raccogliere abbia un utilizzo poco chiaro o addirittura indecifrabile, si intuisce una meccanicità non troppo funzionale, almeno sulla corretta gestione delle risorse.
Stessa cosa si può dire dei comandi, la cui ottimizzazione sembra altalenante a seconda della situazione (aspetto che analizzeremo con cura nella recensione finale).
L’interazione con la flora serve principalmente a ricavare materiali indispensabili, come carbonio, zinco o plutonio (sempre a seconda del pianeta su cui vi trovate), mentre la fauna ci è sembrata poco recettiva nei confronti del giocatore, soprattutto le specie mansuete e poco intelligenti, di cui è possibile osservare i movimenti e le abitudini, proprio come se fossimo immersi in un affascinante documentario extraterrestre.
Alla libertà pressoché completa che può sfruttare il singolo giocatore, si contrappongono una serie di missioni o se vogliamo, indizi, sui quali si è chiamati ad indagare per scoprire qualcosa in più su ciò che sta accadendo.
Ma questi eventi sono abbastanza rari, per nulla invasivi e comunque non necessari ai fini del completamento dell’avventura. Avventura che, vogliamo chiarirlo, ha un filone narrativo, che sembra seguire i pensieri del protagonista e ne traccia le decisioni e le impressioni attraverso una sorta di diario scritto, quasi come se persino la trama principale non dovesse disturbare ed interferire con le personali emozioni del singolo.
Hello Games ha confezionato un prodotto che potremmo definire unico nel suo genere, stupefacente dal punto di vista visivo ed esplorativo, in linea con tutto ciò che è sempre stato detto e anticipato.
La nostra principale paura ha sempre riguardato ciò che di effettivo aleggia dietro questa immensa facciata e se sia sufficiente a valere il prezzo del biglietto. Al momento, questo timore non si è ancora dileguato, ma manca ancora un po’ al verdetto finale e si sa, nell’infinita oscurità dell’universo può capitare qualsiasi cosa.
Se siete pronti a lanciarvi nell’universo di No Man’s Sky, non dimenticare di portare con voi la nostra guida introduttiva o quella ai pianeti Goldilocks!
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