News 26 Set 2016

Yves Guillemot di Ubisoft rilascia un’interessante intervista

Siamo in un periodo speciale per Ubisoft, una delle compagnie di videogiochi più famose al mondo che tra le altre cose ha una propria sede anche in Italia, a Milano per la precisione.

Da 30 anni la compagnia francese opera sul mercato dei videogiochi, grazie all’impegno della famiglia fondatrice Guillemot e delle migliaia di persone che nel tempo hanno sviluppato tanti giochi, spesso di successo,  che comprendono vere e proprie hit commerciali come Prince of Persia, Assassin’s Creed, Far Cry, Just Dance e tante altre ancora.

Il capo di Ubisoft è Yves Guillemot, esponente della famiglia che ha dato inizio alla storia della società e che continua a mantenerne le redini. Nelle scorse ore Guillemot ha rilasciato un’intervista molto interessante, nel corso della quale ha toccato diversi temi inerenti il mondo videoludico e la sua compagnia.

Una delle notizie che ha fatto più scalpore negli ultimi mesi è la partecipazione di Vivendi, colosso del mondo dell’intrattenimento, alle quote azionarie proprie di Ubisoft, che ha  portato una certa preoccupazione all’interno di quest’ultima. Guillemot ha espresso tutte le sue perplessità in merito:

Se Vivendi o un’altra grossa compagnia acquisisse potere all’interno della nostra azienda, rischieremmo molto. In tutti questi anni ci siamo specializzati nel settore videoludico, monitoriamo costantemente il mercato e cerchiamo di innovare il più possibile. Ma una volta che vieni controllato da una società più grossa e meno esperta del settore, c’è il grosso rischio di perdere la propria libertà creativa.

Incalzato sul fatto che ci sono alcune collaborazioni fruttuose in questo senso, come ad esempio quella tra Zenimax e Bethesda, Guillemot ha rincarato la dose:

Attenzione, sono due esempi diversi. Io ho conosciuto diverse persone che lavorano in Zenimax, ed hanno una profonda conoscenza del mercato videoludico. E’ per questo che la collaborazione tra loro e Bethesda funziona. Ma abbiamo sotto gli occhi dei casi di grandi compagnie, come Disney, che si sono gettate nel mondo dei videogiochi ed hanno perso un sacco di soldi, per poi capire che non avevano intrapreso la strada giusta e ritirarsi.

Ma cosa differenzia il modo di pensare di Ubisoft rispetto ad altri colossi dell’intrattenimento, più impegnati in altri settori? Il CEO è convinto che tutto stia nella visione di come il lavoro deve essere portato avanti, e ci spiega qual è la loro filosofia:

Nelle grandi compagnie le persone che lavorano sono tenute ad eseguire degli ordini. Non si prendono rischi, non devono assumersi decisioni perché gli arrivano dall’alto. Noi non ragioniamo così. Prendiamo dei rischi e li vogliamo condividere con i nostri dipendenti. Tre o quattro anni fa iniziammo a pianificare i giochi che avete iniziato a vedere in questa generazione, come The Division o Watch Dogs, quando tutti erano convinti che il futuro fosse il PC e il free-to-play. Solo se sei in contatto con i tuoi fan e sai prevedere i desideri del mercato puoi prenderti rischi di questo tipo a ragion veduta.

Non sempre i progetti sono andati per il verso giusto. Un esempio è ZombiU, esclusiva per Wii U poi uscita con qualche anno di ritardo anche su PlayStation 4 ed Xbox One, che comunque viene percepito positivamente da Ubisoft perché si trattava di una mossa giusta da fare:

Quando uscì il Wii U ci sembrava un buon momento per sperimentare qualcosa di diverso, che non avevamo mai fatto prima. Quando esce una nuova console le persone si aspettano delle novità e sono disposte a provare cose nuove, perciò ci è venuta l’idea di Zombi U. E’ stato un tentativo per il quale ci siamo impegnati molto, e sicuramente lo rifarei.

Spostando lo sguardo verso il futuro, Guillemot ha poi parlato di Michel Ancel (uno dei creatori di Assassin’s Creed e Rayman) e della possibilità di vedere Beyond Good & Evil 2 o un nuovo capitolo di Prince of Persia:

Michel Ancel lavora con il suo studio indipendente a Wild, ma parallelamente collabora con noi su un nuovo progetto che non abbiamo ancora annunciato. Per quanto riguarda alcune nostre proprietà intellettuali, sappiamo che c’è richiesta per Beyond Good & Evil, Prince of Persia, Splinter Cell…ma noi non vogliamo semplicemente sviluppare un nuovo capitolo di una saga, vogliamo svilupparlo in modo tale che sia eccezionale. Per ora non ci sono novità, ma è importante che tutti conoscano questa nostra filosofia: far uscire un titolo solo perché è richiesto non è buono, deve anche essere qualitativamente di alto livello.

Tantissimi spunti in quest’intervista, nel corso della quale c’è stata molta poca promozione dei titoli in uscita nei prossimi mesi ed un focus maggiore sull’industria dei videogiochi e naturalmente su Ubisoft. Di idee sembrano essercene parecchie, e probabilmente qualche annuncio arriverà già nei prossimi mesi. Restate sintonizzati.

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