Il 2016 sembra essere l’anno delle decadi. Abbiamo finalmentre stretto tra le mani Final Fantasy XV e da oggi è realtà anche The Last Guardian, l’opera di Fumito Ueda rimasta incerta fino alle ultime battute, che chiude il cerchio iniziato a suo tempo con Ico e continuato in seguito attraverso Shadow of the Colossus. Nel caso specifico non si può parlare di novità, perché Dragon Quest VIII: L’Odissea del Re Maledetto (a differenza del precedente Dragon Quest VII: Frammenti di un Mondo Dimenticato, inedito al di fuori del Giappone) ci riporta indietro al 13 aprile 2006, quando la PlayStation 2 era ormai sul viale del tramonto. Considerato in generale – e anche da chi vi scrive – il migliore della serie, non è stato solo il primo titolo di un franchise ancora molto di nicchia all’epoca ad approdare in Europa ma anche il primo a essere stato sviluppato in 3D: tecnologia con cui Enix, ai tempi e prima della fusione con Square, non osava cimentarsi.
Il porting su Nintendo 3DS, previsto sul mercato per il 20 gennaio 2017, dimostra il lavoro encomiabile del team offrendo pressoché inalterata la grafica cel-shading originale; parlare semplicemente di porting, però, non sarebbe corretto e metterebbe in ombra l’attenzione e la cura dedicate a questo masterpiece. Dragon Quest VIII è stato infatti arricchito con moltissime aggiunte che lo rendono piuttosto la versione definitiva di questo titolo e nell’attesa della nostra recensione, dove potrete leggerle più nel dettaglio, vi offriamo una panoramica di quelle secondo noi più significative e che offrono al gioco un valore aggiunto.
Ma prima una breve introduzione alla storia, per chi dopo dieci anni non se la ricorda più tanto bene e chi invece non ha mai avuto l’occasione di approcciare prima Dragon Quest VIII: L’Odissea del Re Maledetto. Di per sé il titolo dà già un’idea chiara: noi giocatori saremo chiamati ad affrontare un viaggio pieno di pericoli e deviazioni per affrontare Dhoulmagus, il malvagio giullare che ha sottratto lo scettro al re di Trodain per trasformare quest’ultimo in un troll, la principessa (sua figlia) in un cavallo e tutti gli abitanti del castello in piante. Nelle vesti dell’unica guardia superstite – l’Eroe cui daremo il nome che preferiremo – attraverseremo dunque le lande del regno, recluteremo alleati e seguiremo quella scia di distruzione che Dhoulmagus si lascia alle spalle dovunque vada, per recuperare lo scettro e riportare tutto alla normalità.
E adesso, senza indugiare un attimo di più, andiamo a scoprire cosa è cambiato in questi dieci lunghi anni!
Incontri casuali? No grazie!
Dite pure addio agli incontri old style dettati dalla fortuna, o sfortuna secondo i punti di vista. Come nel capitolo precedente, anche in Dragon Quest VIII i mostri sono ora visibili sulla mappa, lasciandoci completa libertà nel decidere se combatterli o meno, e non è mai troppo tardi per trasformarsi da prede in cacciatori: i nemici inferiori al nostro livello scapperanno al solo vederci. Per quei veterani che si stanno chiedendo come sarà possibile distinguere un semplice mostro da uno speciale, è stato fornito a quest’ultimo un simbolo che ne renderà possibile il riconoscimento.
Salire di livello è un vero toccasana
I combattimenti sono sempre stati la nota dolente dei Dragon Quest per via della loro difficoltà, che spesso ci lasciava stremati e bramosi di una pozione persino dopo essere avanzati di livello. Qui sarà una preoccupazione molto ridotta, poiché a ogni nuovo level up i membri del party recupereranno completamente salute e magia, permettendoci di proseguire senza preoccupazioni.
L’alchimia non è mai stata tanto rapida
Il sistema di crafting in Dragon Quest VIII, la funzione più complessa ed espansa del gioco, risiede nel calderone alchemico: laddove nella versione PlayStation 2 erano richiesti un certo numero di passi e un quantitativo preciso di ore per portare a termine una ricetta, da quella più semplice alla più complessa, nell’edizione portatile la preparazione è istantanea. Qualsiasi oggetto sarà creato immediatamente, riducendo così gli odiati tempi morti e di attesa del gioco.
Nuovi contenuti per una maggiore introspezione
L’avvincente storia di Dragon Quest VIII è stata arricchita con nuove cutscenes integralmente doppiate che faranno più luce sui personaggi, sulla loro personalità e sulle motivazioni che li hanno spinti a scegliere la vita che stanno conducendo, su Dhoulmagus e anche sull’Eroe stesso.
C’è sempre tempo per una foto ricordo… e una ricompensa
Che avventura sarebbe se, nonostante ci sia un giullare malvagio pronto a sottomettere il regno, non ci prendessimo un po’ di tempo per ricordarla? Su Nintendo 3DS è infatti possibile, al di fuori delle battaglie, mettere in pausa il gioco per scattare delle foto che potranno poi essere personalizzate in vari modi, dall’uso di filtri, cornici e adesivi, fino alle pose speciali da far assumere ai nostri personaggi. Se pensate tuttavia che la funzione abbia solo una funzione estetica, sappiate di essere in torto: il Cameron’s Codex, sbloccabile non troppo in là durante la partita, permetterà di ottenere ricompense immortalando specifici soggetti, mostri e situazioni.
Un regalo non si rifiuta mai
Dragon Quest VIII, esattamente come il VII e il IX, gode di una funzione Street Pass attraverso la quale secondo un tempo arbitrario saranno distribuiti oggetti gratuiti all’utente che si connette.
Non si finisce mai di aggiungere
Sai quello che lasci ma non sai quello che trovi. Non poteva esserci detto più calzante, per i veterani che hanno già sviscerato il gioco e scopriranno che non tutto è come se lo ricordavano: nuovi mostri, nuovi oggetti e persino nuovi dungeon sono stati aggiunti, senza dimenticare un rifacimento del layout di alcuni enigmi per svecchiare un po’ il gioco. Ultima ma non meno importante, la nostra dipendenza dalla chiesa subirà un ridimensionamento, poiché sarà possibile effettuare un salvataggio rapido dei progressi senza per forza doversi affidare alle preghiere.
Non sono più una semplice comparsa
È stato deciso per la versione 3DS di promuovere due personaggi dal rango di NPC a quello di membri del party ma solo uno di questi vi sarà aggiunto automaticamente nel corso della storia, per l’altro bisognerà rimboccarsi le maniche e convincerlo a unirsi a noi. Stiamo parlando di Red, una vecchia conoscenza di Yangus dalla fedina penale non proprio pulita, e Morrie, il proprietario dell’Arena dove potremo far combattere in squadra i mostri catturati nel corso della partita.
Otto novità per l’ottavo capitolo di una saga che anche in Europa ha saputo ritagliarsi il proprio spazio e se ci è riuscita, lo dobbiamo proprio a Dragon Quest VIII. Celebrarlo dopo dieci anni è un’occasione per i vecchi giocatori di tornare a immergersi nell’odissea del re maledetto per scoprire che non tutto è rimasto come prima, e per i nuovi di avvicinarsi al pionere del percorso europeo. Appuntamento alla recensione!
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