Motore… azione! I riflettori dei GameSoul Awards illuminano la categoria action, dove cinque giochi si contendono il titolo di migliore dell’anno appena trascorso: i fan del genere non possono certo lamentare alcuna carenza a riguardo, con giochi che spaziano da mondi lontani e fantastici ad avamposti pirati su isole dimenticate – nel mezzo, scontri serrati in un futuro post apocalittico. Nell’universo videoludico, la parola action può assumere significati differenti e altrettanto differentemente la si può applicare, perciò non storcete il naso se nella nostra lista troverete titoli che avrebbero potuto essere in lizza per altre nomination: abbiamo deciso di concentrarci sulle meccaniche maggiormente utilizzate al loro interno e credeteci, non per tutti la decisione è stata immediata. Alcuni “ibridi” ci hanno dato molto filo da torcere.
Un esempio calzante per quanto appena detto lo rappresenta proprio Hitman. Com’è possibile, vi direte, che un gioco dove pianifichi ogni tua singola mossa non soltanto sia stato preso in considerazione ma addirittura sia fra i cinque selezionati? Sì, le missioni dell’Agente 47 enfatizzano molto lo stealth, l’ingegno e la strategia, del resto vestiamo i panni di un assassino. Ma c’è un momento durante il gioco in cui l’azione parla da sé e tutti gli elementi precedenti vi si allineano alla perfezione: l’arte dell’assassinio, quella frazione di secondo in cui realizziamo di poter solo assistere all’effetto domino cui le nostre decisioni hanno portato… è tutto perfetto e dimostra persino come i giochi a episodi funzionino, se ben realizzati.
Una logica, questa, applicabile anche a Dishonored 2, che mette nelle nostre mani un mondo talmente evocativo da sembrare vivo e ci lascia scegliere come approcciarlo, come plasmarlo senza mai perderne il controllo mentre reclamiamo quanto è nostro. Vivere nell’ombra o guardare il nemico dritto negli occhi? Se invece parteggiate per l’azione nuda e cruda da film hollywoodiano, con sparatorie in ogni angolo, esplosioni e inseguimenti mozzafiato, allora Nathan Drake è il vostro compagno ideale: l’irriverente archeologo torna sulle scene per l’ultima volta in Uncharted 4: Fine di un Ladro, chiudendo il cerchio aperto un decennio fa in un susseguirsi di tensione e fascinazione grazie a una scrittura eccellente e un cast di personaggi con i quali abbiamo familiarizzato. Meglio bruciare in fretta, che spegnersi lentamente! O forse no? È questa la domanda chiave nell’ultimo, meraviglioso capitolo di Naughty Dog, che si dimostra l’ennesimo capolavoro ma al tempo stesso la degna conclusione di una saga leggendaria e del suo eroe.
Lasciamoci alle spalle l’archeologia e le tombe per catapultarci nel futuro con Deus Ex: Mankind Divided, che riesce a migliorarsi rispetto al suo già encomiabile predecessore in ogni modo possibile, offrendo ambientazioni dal design impeccabile e ricche di possibilità senza mai perdere di coerenza nel supportare le nostre scelte e la personalizzazione di Adam Jensen, la cui prodigiosa tecnologia si amplia ancora di più per aggiungere una nuova dimensione tanto sotto l”aspetto del combattimento quanto dell’esplorazione. Menzione d’onore infine per Hyper Light Drifter, un titolo graficamente agli antipodi rispetto ai suoi quattro avversari (parliamo di pixel art) ma non per questo meno affascinante: un gioco non per tutti, considerata la sua difficoltà, profondo e istruttivo – un’esperienza sinestetica che avvolge il giocatore, lo mette alla prova e lo premia nel suo lungo viaggio attraverso un mondo in rovina, bellissimo e sconfinato.
Queste dunque le scelte della nostra redazione, adesso è il vostro turno! Votate in basso e decidete quale titolo secondo voi merita di dominare la classifica dei migliori giochi d’azione del 2016.
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Leggi i suoi articoli
Nata e cresciuta negli anni ’90 con un Game Boy e un Nintendo 64, è poi passata alla PlayStation senza più staccarsene. Gioca un po' a tutto, con particolare predilizione per gli horror, ma non chiedetele di ballare o pilotare un aereo in Flight Simulator: le conseguenze sarebbero disastrose.
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Leggi i suoi articoliNata e cresciuta negli anni ’90 con un Game Boy e un Nintendo 64, è poi passata alla PlayStation senza più staccarsene. Gioca un po' a tutto, con particolare predilizione per gli horror, ma non chiedetele di ballare o pilotare un aereo in Flight Simulator: le conseguenze sarebbero disastrose.
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